19.

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In meno di cinque minuti mi ritrovai di fronte ad una capanna dove, poco tempo prima, era stata combattuta una battaglia fra unicorni vomita arcobaleni. Era grande quanto le altre, ma era più colorata...molto di più. Non c'era un solo centimetro cubo senza un colore dell'arcobaleno e, un volta entrate, la situazione non miglioró. Al centro di questa stanza c'era un enorme vasca da bagno e per un attimo pensai che i figli di questa divinità si facessero il bagno di fronte a tutti. C'erano almeno sette finestre tutte spalancate in modo da accecare chi ci dormiva. I letti erano cinque: due tutti stropicciati e gli altri tre ben fatti con tanto di trapunta arcobaleno.

-Abby!!- urló Piper e la sua voce riecheggiò in tutta la stanza.

-Si?- da una piccola porticina spuntó fuori una ragazza dai capelli mogano. Indossava la maglietta del campo legata in vita e dei jeans chiari un po'sgualciti. -Piper?-

Corse subito ad abbracciare la figlia di Afrodite e caddero a terra fra le risate. Tossii in modo da far notare la mia presenza ed entrambe si alzarono con le lacrime agli occhi.

-Oh, lei è Elena- Piper mi presentó alla ragazza che mi sorrise.

-Ciao...ehm...Abigail, no?-

-Ti prego! Chiamami Abby! Odio Abigail...fa troppo bambina viziata...- ribattè lei alzando gli occhi al cielo.

-Okay...Abby- mi corressi e lei mi sorrise. Mi soffermai sui suoi occhi stupendi. Erano sicuramente verde smeraldo, abbastanza scuri, ma con tutta quella luce sembravano quasi azzurri. Piper mi scosse per le spalle riportandomi alla realtà.

-Lancia una dracma nella vasca, Elena-

-Una dracma?-

-Monete dell'Olimpo- specificó Abby.

Stavo per dirle che non le avevo e che non ne avevo mai vista una, ma nelle tasche dei miei jeans sentii del metallo tintinnare. Portai la mano nella tasca ed estrassi delle monete in oro.

-Ah...cos'è una dracma?- mi canzonó Piper.

-Mi sono comparse adesso nelle tasche...sono dracme?- chiesi stupita.

Abby annuì -Lanciane una nella vasca e ripeti questo: "Oh Iride, dea dell'arcobaleno. Accetta quest'offerta" e pronuncia il posto che vuoi vedere-

Adesso si parla con gli arcobaleni? Che posto strano il campo mezzosangue. Lanciai la moneta e ripetei la formula di Abby aggiungendo la mia città e la via di casa. Gli schizzi procurati dalla caduta crearono un arcobaleno. La dracma si dissolse e inizió a formarsi nell'aria un'immagine sfocata. Poi la riconobbi: mia madre. Era intenta a prepararsi la colazione, una tazza di caffè e degli Oreo da inzupparci. Non so se siano buoni... Canticchiava una canzone molto strana, ma lo faceva sempre.

-Mamma?- chiamai.

Lei fermó la sua canzone e spense la macchinetta del caffè. Si rivolse nella mia direzione e aprì le braccia come per abbracciarmi, con l'unico risultato di sfocare l'immagine.

-Mamma è un messaggio Iride- le spiegai -Non sono realmente lì-

Lei sembró rattristarsi, ma poi sorrise.

-Ciao ragazze!- salutó le due ragazze alle mie spalle che risposero con un cenno della mano.

-Elena, ti lasciamo sola...noi siamo quì fuori- mi informó la figlia di Afrodite.

-Okay Piper, a dopo Abby-

Aspettai che fossero uscite dalla casa per poter parlare con mamma.

-Come va?- mi chiese lei.

-Bene- la rassicurai sorridendole. Non ci avevo mai fatto caso in questi giorni, ma il suo sorriso, il modo in cui parlava, mi erano mancati tantissimo. Fermai le lacrime.

-Allora come va nella casa tre?- mi chiese lei.

-È fantastico c'è... Aspetta...come sai che la casa in cui sto e la numero tre? Sei già stata al campo?-

Sembró accorgersi del suo errore e cercó di sviare la mia domanda.

-Oh, no no. Ho tirato ad indovinare-

-Okay, mamma- non sapevo come continuare...c'erano troppo cose che dovrei raccontarle -come il mio viaggio per parlare con una defunta- ma era meglio non allarmarla. -Devo andare, ti chiameró ancora!- salutai con la mano destra mia madre e con la sinistra dissolsi l'immagine. Inspirai a fondo e mi diressi fuori dalle mie amiche...potevo chiamarle amiche? Oddei non lo sapevo neanche io.

la profeziaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora