Ah...non credete che il 6 Giugno sia un giorno splendido? Io credo proprio di si. Era ormai passata una settimana da quando mi sono ritrovata in questo campo con tutti questi semidei. In una settimana, non ci crederete mai, ma avevo messo su un po di muscoli. Non ero certo diventata una di quelle donne tutto muscoli e niente ossa, ma non ero neanche tutta molliccia come le ultra settantenni che pensano di farsi i muscoli facendo un po' di jogging sul lungomare. Inoltre, strinsi maggiore amicizia con Piper e Abby. Due fiori di ragazze -cioè, non letteralmente...o sono fiori o sono ragazze, e vi assicuro che non hanno neanche un petalo-. Comunque...tornando al fatto per cui io adoro il sei di Giugno. Ormai ci sarete arrivate, no? Okay, ve lo dico. Tanti anni a dietro, si da il caso, che sia nata proprio il 6 Giugno...strana coincidenza, non trovate? Sì adoravo il 6 Giugno perchè era il giorno del mio compleanno. Quella mattina andai nella casa di Iride per telefonare mia madre che, come al solito, mi tartassó di raccomandazioni. Esausta finsi che il messaggio Iride aveva delle interferenze e interruppi la conversazione.
-Oggi vi va una partita a mitomagia?- ci chiese Leo mentre manovrava un elastico e dei fermacarte.
-No, io non posso- liquidai cosí la richiesta. Avevo in mente altri progetti.
-Resterai tutto il giorno da sola, ad autocommiserati o peggio: leggere- Leo fece una faccia quasi schifata beccandosi un'occhiataccia da Annabeth.
-Non insultare i libri in mia presenza o ti bruceró vivo- lo minacció la figlia di Atena scherzosa.
-Non morirei comunque- le garantì il figlio di Efesto ed io risi mentalmente. Insomma, chi non potrebbe morire se prendesse fuoco?
-Ragazzi, io vado ci vediamo a cena- li salutai mettendomi in piedi.
-Salti il pranzo?- mi chiese Percy.
Io annuii e corsi verso le capanne. Spalancai la porta e sparii oltre l'uscio della casa numero tre. Mi precipitai sul mio letto e afferrai lo zainetto arancione che ci avevo nascosto sotto. Ci infilai dentro il ciondolo, della carne essiccata, una piccola torcia a pile, una borraccia e una giacca. Misi lo zaino in spalla e mi avviai verso la porta del campo. Camminando notai che il campo era quasi deserto, molto strano considerato che è mezzogiorno e che tutti ormai dovrebbero essere svegli (escludendo i ragazzi della casa di Ipno, ovvio). Continuai a camminare quando non notai un sasso e caddi a terra. Che stupida! Provai a rialzarmi, ma scivolai e mi ritrovai in una specie di buco di pietra. Tutto assolutamente buio. Per fortuna avevo con me la mia amata torcia a pile e la accesi. A sette millimetri di distanza da me c'era una ragazza con dei capelli ricci e rossi e due occhi grandi e verdi. Feci un salto in aria e poi un passo indietro.
-Sono Rachel- si presentó lei sorridente.
-Elena- la salutai con la mano, meno spaventata di prima. -Rachel, tu sei...- non mi fece finire la frase.
-Si, si- sventoló le mani di fronte a sè come per scacciare la mia affermazione -Sono l'Oracolo di Delfi... Mi sembra di averti fatto una profezia o sbaglio?-
-Ah, non chiedermelo! Quel giorno mi buttarono fuori dalla casa grande.- rise di gusto.
-Ah, Chirone e le sue manie iperprotettive. Purtroppo non si può scampare a una profezia.- fece qualche passo indietro nell'oscurità e vi riemerse con una torcia, la accese accecandomi -Oddei, scusa- abbassó subito la torcia illuminandomi il petto -Che bello zaino, dove stavi andando?-
-In giro, vorrei staccarmi da questa realtà è vivere un giorno da persona normale- ammisi. Nessuno sapeva che era il giorno del mio compleanno e finchè i semidei non lo sapevano potevo far finta di non averli incontrati. Non che fossero cattive persone, ma volevo festeggiare il mio compleanno come avevo fatto fin a quel momento: con mia madre, a Manhattan e tanta Nutella. Chiedevo solo un giorno di pace per ritrovarmi con mia madre e sentirmi di nuovo normale, per quanto mi fossi sentita tale in quegli ultimi quattordici (anzi, quindici) anni.
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la profezia
Fanfiction[Spoilers of PJO & HOO] !COMPLETATO! Ci sono scuole e scuole, si è sempre detta Elena. Lei, fin ora, ha sempre frequentato scuole "speciali" pensate e costruire per persone "speciali" quale lei è. Sua madre, dopo l'ultima espulsione dovuta a un peta...