20.

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-Più veloce con quelle gambe!- urló Percy da un punto imprecisato del bosco.

Perchè mi trovavo in un bosco? Mi stavo allenando per rafforzare la mia muscolatura. "Se vuoi uscire dal campo devi imparare a correre!!" Avevo confessato a Percy le mie intenzioni di parlare con Elena la sera prima e lui mi aveva guardata stupito, poi un sorriso gli nacque sulle labbra e inizió a farfugliare "Allora le imprese segrete sono una caratteristica dei figli di Poseidone" e "Saró il suo allenatore, dopo aver mangiato questo pollo". Così eccomi quà a sgobbare nel bosco con un allenatore troppo esigente.

-Perchè devo correre! Devo solo parlare con una defunta!- urlai straziata sedendomi ai piedi di un'albero. Respirai profondamente e dopo dieci secondi contati Percy si sedette vicino a me.

-Lo sai che devi uscire dal campo per parlare con Elena, no?-

-No, perchè dovrei uscire?- presi la borraccia e sorseggiai qualche goccia di acqua.

-Quasi me ne dimenticavo!- si battè il palmo della mano sulla faccia. -I morti non si possono invocare all'interno del campo, dovrete andare a Los Angeles-

Inutile dirvi che sputai tutta l'acqua che avevo in bocca. Insomma...Los Angeles si trova dall'altra parte del continente. Ci avremmo messo giorni per arrivarci ed io avevo una certa fretta.

-E secondo te quanto ci metteremo per arrivare dall'altra parte del continente?!- sbottai lanciandogli la borraccia -Potevi dirmelo prima che organizzassi tutto, ma no! Hai deciso di dirmelo a poche ore dalla partenza!- avrei continuato a rimproverarlo fino all'ora di pranzo se non mi avesse tappato la bocca.

-Shh. Ti ricordo che è un'impresa clandestina!- mia avvertì sottovoce.

-Mhh mh mhh-

-Cosa?- mi stappai la bocca togliendo la mano dalla mia faccia e riformulai.

-Okay va bene-

Corremmo -o meglio, mi fece correre- fino all'ora di pranzo. Dopodiché mi fece allenare con la spada fino all'ora di cena e poi ci incontrammo con Nico ed Annabeth alle undici, quando tutti i semidei (tranne qualcuno che ha voglia di andare in giro per il mondo) dormono.

-Vi ha seguiti qualcuno?- ci chiese Nico quando vide arrivare me e Percy. Scuotemmo entrambi la testa. -Bene-

-Ragazzi sarà meglio che vi sbrighiate- ci spronó Annabeth estraendo il pugnale. Inizialmente non capii il motivo, poi udii uno stano sibilo. A circa cinquecento metri da noi, due arpie si avvicinavano sempre più velocemente. Nico fischió, come per chiamare le pecore del pascolo, e dall'oscurità del bosco spuntó fuori un mastino molto più grande della norma.

-Qua signora O'Leary, qua!- lo chiamó il figlio di Ade saltandoci sopra.

-È una femmina?- chiesi mettendomi sulle spalle un piccolo zaino arancione datomi da Annabeth quella stessa mattina.

-Si, ora sali- mi porse la mano e l'afferrai. In un attimo eravamo sulla groppa di un gigantesco cagnolone -anzi, una gigantesca cagnolina- pronti per zampettare verso Los Angeles. -Mi raccomando tieniti stretta- certo...a cosa? Ci sono solo peli!

-A cosa?- chiesi allarmata. Ormai le arpie erano quasi arrivate, con estrema lentezza, ma erano comunque molto vicine. Nico indicó le sue spalle e non obiettai. Qualsiasi cosa pur di non cadere da questo cane.

-Pronta?- mi chiese lui girando la testa per guardarmi. Io annuii. Il cane gigante partì alla carica conto un enorme tronco ed io mi strinsi ancora di più sulle spalle di Nico.

#SPAZIOAUTRICE

Oggi mi sento buona...

Ecco a voi un'altro capitolo👌

Spero vi piaccia❤️

€lena.

la profeziaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora