10.

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Mentre tutti i partecipanti alla caccia mi si radunavano attorno osservai la bandiera. Il rosso stava lasciando posto ad un colore più chiaro. Travis e Connor mi issarono sulle spalle e probabilmente arrosii mentre mi osannavano. Riuscii a vedere Annabeth che mi sorrise facendomi "okay" con la mano, le sorrisi e mi rimisero giù. Guardai di nuovo la bandiera e feci un balzo all'indietro lasciandola cadere.

-Dovrebbe esserci un caduceo o sbaglio?- chiesi indicando la bandiera.

Annabeth si fece avanti e raccolse la bandiera la osservó per qualche attimo e la mostró a Chirone. Io ero abbastanza confusa: sulla bandiera ci doveva essere un caduceo, il simbolo della casa di Ermes alla quale appartengo (momentaneamente), ma non era quello il simbolo che avevo visto... Insomma volevano dirmi cosa stava succedendo o preferivano far finta di non vedermi. Chirone si schiarì la voce e si inchinó.

-Ave Elena Tedesco, figlia di Poseidone dio del Mare-

"Eh? Dio del mare? Ci ho sentito bene?" Pensai. Tutti gli altri ragazzi si inchinarono come Chirone e quando si rialzarono notarono la mia faccia stupita. Avevo la bocca aperta in una smorfia, un sopracciglio alzato e le braccia a penzoloni: un ebete. Mi ripresi dal mio stato di trance.

-C...come fate a dirlo?- balbettai. Ero sconcertata.

-Guarda- mi disse Percy felice indicando un punto imprecisato sulla mia testa. Mi avvicinai al ruscello e mi accovacciai sulla sponda. Alcune Driadi si sistemarono attorno al mio riflesso e ammirarono la mia testa scintillante. Poco sopra il mio capo roteava una specie di tridente verde acqua. Ancora più stupita mi rigirai verso la calca dei ragazzi che stavano dietro di me e indicando il simbolo che avevo in testa e mi misi in piedi.

-Il tridente di Poseidone! È proprio il tridente di Poseidone!-

Percy mi venne incontro saltellando e mi prese per un braccio.

-Ora ti mostreró la casa numero 3. Ah che bello non dovró più mangiare solo come un cane!- era davvero felice di avermi come sorellastra, ma io non sapevo cosa dire o pensare o fare. Ero troppo sorpresa.

* * *

Saltellai sul letto ancora per cinque minuti prima di seguire Percy per andare a cenare. La casa 3 era davvero accogliente e, diciamocelo, davvero migliore rispetto a quella di Ermes...non per l'aspetto, ma perchè quì avevo un letto tutto mio e non ero costretta a dormire sul pavimento che, nella casa di Ermes, era davvero scomodo, freddo e pungente.

-Muoviti!- mi spronó lui gettandomi a terra. Finii di sedere sul pavimento e mi rialzai massaggiandomelo. Guardai truce Percy che si limitó a grattarsi la testa.

-Grazie, mi piacciono molto i lividi sul didietro- dissi sarcastica.

Tutto ad un tratto Percy mi venne incontro e mi attanaglió in un abbraccio spacca-ossa. Tossii un po' perchè stavo per spezzarmi le costole e diedi qualche pacca sulla sua schiena. Lui si staccó da me e mi sorrise.

-A cosa devo tutto questo affetto?-

-Oh, Bhe niente...-

-Vuota il sacco- mi sedetti sul letto e aspettai delle spiegazioni che non sarebbero mai arrivate.

Dopo quattro secondi contati la porta venne spalancata e ne uscì fuori Nico con un espressione a metà fra la scocciata e la preoccupata. Fece qualche respiro affannato per riprendere fiato e si rivolse a "mio fratello".

-Vi...-respiro- cerca...-altro respiro- Chirone-

-Eh? Chi ci spezza un timone?- chiese Percy e Nico lo portó via per la maglietta.

Uscirono fuori dalla casa ed io rimasi all'uscio. Guardai le altre case, erano davvero molto belle.

"Domani le visiteró, una per una"

Mi girai alla mia destra e mi ritrovai ad un palmo di distanza da un Nico abbastanza alterato. Mi prese per il polso e mi trascinó con se.

-Certo che voi figli di Poseidone siete proprio lenti di comprendonio- borbottó mentre mi trascinava.

-Posso dire la stessa cosa di quelli di Ade- dissi sottovoce.

Nico si giró di scatto e si limitó a guardarmi male invece di farmi cadere nel centro della terra come l'altra volta... Lo ringraziai mentalmente per quello. Continuó a stringere il mio polso finchè non arrivammo nella sala da ping-pong della Casa Grande. Attorno al tavolino da ping-pong c'erano un ragazzo, o una ragazza, per ogni casa del campo. Riconobbi Leo, Annabeth e Clarisse. Le sorrisi quando le passammo accanto, ma lei mi scoccó un occhiataccia del tipo "ti-uccido-dopo". Mi sedetti accanto a Percy e aspettammo...qualcuno, credo.

-Oh, Dioniso... Non vorrai dire sul serio...non puó essere vero...- sentimmo la voce di Chirone provenire dalla stanza accanto.

-Invece sì! Ti dico che Rachel ha fatto una profezia proprio per quella nuova!- ribattè un'altra voce stranamente familiare.

Tutti i ragazzi si girarono a guardarmi stupiti. Io li guardai uno per uno e, a giudicare dalle loro facce, sembravano quasi dispiaciuti. Lo sarei stata anche io se avessi capito cosa stava succedendo. Come se non bastasse il mio stomaco reclamava cibo. Queste riunioni lampo le facevano spesso durante l'ora di cena? Se la risposta è si... preferirei non partecipare ad altre. Sentii un rumore di zoccoli farsi sempre più vicino finchè non spuntó un centauro. Mi alzai in piedi.

-Cosa è una profezia?- chiesi.

-Eh?- Chirone fece più o meno questo verso misto ad un nitrito di un cavallo.

-È una sottospecie di poesia che prevede il futuro- intervenne Nico.

-Avete sentito?- ci chiese Dionisio spuntando da dietro a Chirone con un calice di vino in mano. Se lo portó alle labbra e sputó il contenuto addosso a un ragazzo biondo e con degli occhiali da sole scurissimi -Accidenti a quelle restrizioni!-

Chirone imprecó in Greco Antico e poi mi puntó il suo sguardo addosso.

-Che ci fai tu quì?- mi chiese lui solo per spostare tutta l'attenzione su di me. Grazie.

-Ehm...mi ci ha portato Nico- mi difesi additando il ragazzo.

-Ehi, mi avevi detto così!- ribattè lui mettendosi in piedi.

-Avevo detto "Porta quì Percy e lascia stare Elena" e non "Portali entrambi"- si portó una mano al fianco e chiuse gli occhi. -Ora dovreste andare-

-Ehi, ma io...- cercó di ribattere Nico.

-Andate-

Io e Nico uscimmo e ci ritrovammo a camminare nella stessa direzione. Avrei voluto stare un po'da sola (e magari mangiare), ma non mi andava di cacciarlo. Aveva un'aria quasi afflitta e, credetemi, vedere Nico afflitto è qualcosa di strano e divertente allo stesso tempo.

#spazioautrice

Eccomi di nuovo quì!!😊

Non cruciatemi per il ritardo!!😕😅

Il mio telefono da i numeri...nel più vivo senso della parola, ma lasciamo stare😂😁

Alla prossima✌️

€lena.

la profeziaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora