la profezia

12.

-Abbiamo fatto una stupidaggine- affermai guardando Leo dal basso verso l'alto.

-Nico se la caverà- mi rassicuró sedendosi accanto a me. -Ma...sei asciutta...-

Mi toccai i vestiti che erano letteralmente asciutti, come se non fossi mai andata sott'acqua per aiutare Nico. Almeno non mi sarei dovuta asciugare i capelli...

-Cosa vi è saltato in mente?- urló una voce femminile alle mie spalle. Annabeth ci veniva in contro con tutta l'intenzione di ucciderci -Potevate farvi male sul serio-

-I'm sorry- mi scusai io.

Lei annuii e si sedette accanto a me. La sua espressione di addolcì un poco.

-Comunque ottimo salvataggio- si congratulò.

-In realtà ho chiesto aiuto alle Driadi perchè Nico era troppo pesante- spiegai.

-Che Nico non fosse leggero, lo sapevamo tutti...ma che lo fosse così tanto anche in acqua, chi se lo sarebbe mai immaginato?- ci scherzó su Leo.

-In realtà la sua spada lo era- mi corressi.

-La sua spada è una delle più leggere del campo- mi informó Annabeth preoccupata. Mi guardai intorno e vidi una cosa nera sotto il pelo dell'acqua del lago. Mi avvicinai a gattoni e la presi. Era la spada di Nico, ma era molto leggera, potevo sollevarla con un dito solo.

-Allora si sarà incastrata ed è per questo che hai fatto fatica a sollevarlo- mi disse Leo.

Io annuii e mi ributtai in acqua. Nuotai fino al punto in cui circa dieci minuti fa c'era Nico e notai una fessura più o meno grande quanto un pugno. Avvicinai la mano e sentii una specie di corrente inversa che per poco non mi riscucchió il braccio. Così capii. Nuotai verso la riva e feci cenno ai ragazzi di venire.

-Non voglio bagnarmi!- disse Leo imitando la voce di Nico. In altre circostanze avrei riso, ma mi sono davvero preoccupata... Insomma...credo lo sarebbe stato chiunque al mio posto, vero?

-Percy sa creare delle bolle d'aria. Non è che riusciresti a farne una per me?- mi chiese Annabeth. -Ho un foglio importante nel pantalone e non voglio lasciarlo quì incustodito.

-Lo farei...se sapessi come-

-Immagina tanta aria!!- mi suggerì Leo.

-Come ho fatto a non pensarci?!- chiesi sarcastica. -okay, okay...ci provo.

Nella mia mente richiamai le immagini delle bolle di sapone che facevo nel giardino di casa quando ero piccola, le bolle della schiuma del bagno...insomma taanteee bolle d'aria. Sentii come un vuoto attorno alle gambe e al busto. Guardai verso l'acqua e vidi che la parte inferiore del mio corpo era avvolta di aria. Sorrisi compiaciuta verso Annabeth che fece lo stesso.

-Dammi la mano- dissi avvicinandomi a lei. Me la porse ed io la tirai in acqua. Lei cacció un urlo di stupore. Finimmo sott'acqua completamente asciutte. Sorrisi colpevole alla ragazza che condivideva la bolla con me.

-Okay...che hai scoperto?- mi chiese lei sistemandosi la maglia arancione.

Prima di risponderle guardai la mia: era una maglia dei 5sos tutta sporca e sgualcita. Uffa! Voglio anche io la maglia del campo, ingiustizia. Annabeth schioccó le dita per riportarmi "sulla terra".

-Come spiegare...ehm...lì c'è una strana... Cosa che risucchia...altre cose...- cercai di spiegarle alla meglio quello che avevo visto.

-Forse è meglio se mi ci porti- propose lei ed io non obiettai.

Annabeth passó ore a contemplare quel magnifico buco in mezzo al lago, mentre io cercavo di controllare le correnti per non farci risucchiare da quel coso.

-Bene...dobbiamo solo metterci una pietra sopra- concluse lei.

-Letteralmente o in senso figurato?- chiesi io.

Lei rise. Aveva una bella risata. Limpida.

-Letteralmente- disse fra le risate - basta che sposti un masso più o meno grande sulla fossa ed il gioco è fatto-

Ordinai alle correnti di spostare un masso abbastanza grande che si trovava a pochi metri da noi. Spostarlo con i poteri da "figlia-di-Poseidone" era davvero semplice, ma probabilmente sarei diventata cenere se ci avessi provato mani nude. Risalimmo in superficie quando era ormai buio pesto e la cena era ormai finita...così come il faló.

-Certo che se andiamo avanti così finiró con l'essere anoressica- borbottai recuperando la spada di Nico.

-Perchè?- mi chiese lei guardandomi

-Perchè è la 3 volta che salto un pasto- dissi con finta allegria. Scoppiammo a ridere entrambe, fino alle lacrime, ma le tante risate non compensarono mai la fame che mi attanagliava lo stomaco da questa mattina.