11.

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-Così Rachel ti ha fatto una profezia- mi disse Nico lanciando una pietra nel lago.

-A quanto pare...ma chi è Rachel?- chiesi lanciandone una anche io.

-Oh, lei è "l'oracolo di Delfi"- fece le virgolette con le dita a l'oracolo di Delfi

-Sarebbe?-

Nico lanció una pietra nel lago facendola rimbalzare tre volte, si sdraió sull'erba e mise le mani dietro la testa. Io lo imitai facendo sfiorare le nostre teste.

-Una ragazza che viene impossessata dallo spirito di Delfi quando deve pronunciare le profezie di Apollo. A mio parere è una vera rottura...insomma c'è sempre tutto quel fumo verde, lei sviene...è quasi raccapricciante- lo disse come se fosse roba da tutti giorni, come se stesse parlando di una gomma da masticare che ha trovato sotto il banco e stesse esprimendo il suo schifo nei confronti della saliva che si è ritrovato sulla mano.

-Da come lo dici mi sembra di capire che accade spesso-

-Bhe...diciamo di sì-

Rimanemmo in silenzio ad ascoltare la musica dei flauti per...bho...dieci, venti minuti? Finchè non mi ritrovai con una lama puntata contro il collo.

-Ma che cazz...- mi stupii sentendo qualcosa di gelido sul mio collo.

Qualcuno aveva trovato divertente puntarmi una lama contro, che spiritosaggine!

-Che succede?- mi chiese Nico aprendo gli occhi.

-Oh niente...volevo spaventarvi- ridacchió Leo sedendosi in mezzo a noi a gambe incrociate.

-Mi hai fatto prendere un colpo!- gli urlai contro spingendolo leggermente.

-Cosa avete concluso?- gli chiese Nico.

Io mi sedetti a gambe incrociate e mi misi di fronte a Leo. Lui mi sorrise sinceramente e poi guardó il figlio di Ade. Allungó una mano verso la testa del ragazzo e gliela scompiglió tutta. Nico sbuffó frustrato e cercó di risistemarsi i capelli maledicendo loro e Leo mentre noi due ci sbellicavamo dalle risate.

-Proprio niente, a parte aver stabilito che, domani mattina, Percy vuole dei biscotti azzurri- disse Leo tirando fuori dalla sua cintura una mentina e lanciandosela in bocca.

-Biscotti azzurri?- ripetei io leggermente stupita. Leo scosse la testa.

-Tecnicamente li vuole verde acqua- disse lui alzando il mento e agitando il dito con fare da diplomatico. Soffocai una risata e Nico lo tiró giù per la maglietta.

-Non avete parlato di nient' altro?- chiese lui.

-No-

-Niente, niente?-

-Niente-

-Sicuro, sicuro?-

-Sicuro-

-È nato prima l'uovo o la gallina?-

-No...eh?- Leo alzó il sopracciglio destro e Nico sorrise divertito.

"Un bel sorriso... Cioè...ehm...non bel sorriso" scacciai il pensiero e proposi di fare una delle mie solite pazzie.

-Vi va di fare un tuffo?-

-Non abbiamo il costume!- mi fece notare Nico -E poi non ho voglia di bagnarmi- chiuse gli occhi e si distese sull'erba e dopo poco inizió a russare.

-Ma come fa?- borbottó Leo tra sè e sè, ma riuscii a sentirlo.

-Nico sa nuotare?- chiesi con il tono di chi ne sta per combinare una, in effetti non ero tanto fuori strada.

-Non so...credo di sì. Ma che vuoi fare?-

-Tu gambe, io braccia- Leo mi sorrise compiaciuto e gli dovetti tappare la bocca quando inizió a ridere come un matto rischiando di farci scoprire.

-Shh- Con le labbra mimó uno "scusami". Ci sistemammo sulla passerella di legno e ci guardammo negli occhi.

- Al tre!- dissi sottovoce. Leo annuii.

-Uno- dissi io.

-Due- continuó lui.

-Tre!!- urlammo all'unisono. Dondolammo Nico per un po' e lo buttammo in acqua. Durante quel piccolo volo che ha fatto ha aperto gli occhi e agitato le braccia. Io e Leo ci battemmo il cinque. Nico sarebbe già dovuto risalire, ma non c'è n' era neanche l'ombra.

-E ora?- chiesi guardando Leo preoccupata.

-Sei tu la figlia di Poseidone quì! Non guardare me!-

Mi tolsi le scarpe e mi buttai dalla passerella. Prima presi un lungo respiro e chiusi gli occhi. Li aprii dopo qualche secondo. Mi ci volle qualche secondo per riuscire a vedere meglio ció che avevo d'avanti, o meglio sotto di me. Un Nico privo di coscienza era adagiato sul fondo del lago. Sarebbe dovuto risalire a galla, ma era rimasto sul fondo. Mi pentii di non avergli sfilato la spada: era un vero macigno sott'acqua anche se quando la avevo "usata" io mi era sembrata molto più leggera. Stavo per finire l'aria è dovevo assolutamente tirare Nico fuori dal lago. Nuotai verso di lui e lo presi per le spalle, in quel preciso istante lui aprii gli occhi e potei titrare un sospiro di sollievo (in senso figurato...ero sott'acqua). Cercai di sorridergli anche se sentivo i polmoni bruciare. Iniziai a tirare Nico verso l'alto, ma era pesante a due poco. Non sarei durata per molto. Tentai l'impossibile e presi un lungo respiro (lo so è stata una cazzata...almeno in parte). Mi aspettai di soffocare, ma mi accorsi di poter respirare sott'acqua.

"1 punto per Elena, 0 per la morte"

Vidi alcune Driadi nuotare la attorno e cercai di chiamarle facendo dei versi strani. Per rendervi l'idea sembravano i verso di una foca obesa con una pallottola nel piede.

-Ehi!- urlai e mi spaventai quando la mia voce uscii fuori dalle mie labbra come se stessi parlando con Leo sulla riva del lago.

Due Driadi mi notarono e mi aiutarono a portare Nico sulla riva. Le ringraziai e si allontanarono. Nel fra tempo Leo aveva chiamato i soccorsi che non perderò tempo e caricarono Nico sulle spalle.

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