29.

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Riaprii gli occhi quando ormai il sole faceva capolino oltre la baia. Se non altro avevo dormito, ma avevo comunque la sensazione che mi mancassero dei pezzi dalla testa. Mi misi a sedere e notai di essere circondata da alberi, alberi e ancora alberi. Che paesaggio vario, non trovate? Toccai la testa nel punto in cui mi faceva male e incontrai del tessuto, garze probabilmente. Almeno qualcuno mi aveva curata. Ma chi? Mi guardai intorno e scovai dei ricci scuri poco lontani.

-Leo?- chiamai. Immediatamente da un albero spuntó fuori il mio amico con una corda e un rametto a forma di "y" e alcuni sassi nella mano destra.

-Finalmente!- sbuffó lui -Non la smettevi di russare-

-Ehi, ma io non russo!- protestai.

-Vallo a dire a qualcunaltro.- scoppió a ridere e anche io lo avrei fatto se la testa non avesse minacciato di esplodere.

-Dove sono?-

-Nei pressi del bunker 8. Se ti ci avessi portata dentro, saresti morta asfissiata, così ti ho portato fuori- mi spiegó lui.

-Mi ricordi perchè ho delle fasce sulla testa?- Leo sorrise soddisfatto e con una capriola mi si sedette accanto.

-Allora, ieri sera sei stata attaccata da una ragazza. Stava per farti a fettine quando io SBAM l'ho colpita e se n'è andata per evitare di fare i conti con il possente Leo Valdez.- attenta descrizione dei fatti, devo ammettere.

-Se non sbaglio, era LEI quella che stavo per fare a fettine e TU hai colpito ME o sbaglio?- Leo aprì la bocca, ma lo precedetti -E cosa più importante: COSA CAVOLO CI FACEVI TU LI?-

-Un grazie sarebbe stato sufficiente- scherzó lui. -Ad ogni modo stavo cercando il mio prototipo-

-Il decapitateste?- chiesi io.

-Yes- sorrise ed io sorrisi di rimando -Ho sentito solo parte della vostra conversazione, ma penso che dovremmo avvertire Chirone-

-Non adesso, starà dormendo-

-Hai ragione! Dobbiamo svegliarlo- mi prese per un braccio e mi portó verso la casa grande. Il campo era deserto, certo... Chi mi aspettavo di trovare alle tre di notte, forse? Arrivammo nella casa del signor D. dopo aver sbagliato strada due volte e aver litigato con le ninfe dei boschi per altre tre. Bussammo e ci aprì Chirone che aveva una maglia arancione con su scritto "Non siamo PONY da macello, noi". Esilarante, ma spaventoso. Ci sedemmo attorno al tavolo da Ping pong e gli raccontai tutto, persino della libreria di Annabeth.

-Hai detto solstizio di estate?-mi chiese lui ed io annuii mestamente. -Perchè sempre il solstizio di estate?- io e Leo alzammo le spalle. -Entro la settimana prossima dovremo far partire una spedizione per fermare Elena- Annuii ogni volta che Chirone mi guardava.

Mi è capitato più volte di chiudere gli occhi, ma Leo mi dava delle gomitate nei fianchi che mi facevano subito svegliare. Di tutto il discorso di Chirone, capii solo che Rachel avrebbe dovuto dirmi una profezia (come se non c'è ne fossero già tante), avrei combattuto contro Elena (il mio clone cattivo) e se avessi fallito le conseguenze sarebbero state catastrofiche.

Ho una sola domanda da fare per tutto questo:

PERCHÈ DIAVOLO DEVE

SUCCEDERE TUTTO A ME? HO

FORSE UNA CALAMITA PER LE

CATASTROFI? MBAH. E POI...

DOVE SONO I BISCOTTI?

la profeziaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora