27.

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Ripulii la mia faccia con la maglietta del campo e fissai le stelle. Puntini brillanti sparsi a casaccio nell'etere, come se fossero state starnutire da Dio e spiaccicate su un foglio nero (eh che metafore 😏). Sentii dei passi e una persona si distese accanto a me.

-Belle le stelle, no?- mi chiese.

-Già- ammisi -Sei la ragazza della lezione del tiro con l'arco?

-Mh mhh-

Parlammo del più e del meno per circa mezz'ora, poi se ne uscì con una domanda che mi ha lasciata di sasso.

-Tua madre è viva?- rabbrividii e cercai di non pensare che mia madre sarebbe potuta passare a "miglior vita" anche adesso, per un qualsiasi motivo.

-S-si- balbettai -E la tua?- lo so che non sono domande da fare, ma aveva cominciato lei!!

-No- disse secca.

-Mi disp...-

-No, non puoi dispiacerti, non sai chi era e tantomeno com'è morta-

-Ti va di parlarne?-

-Non vorrei annoiarti, ma ho bisogno di sfogarmi-

Non so perchè accettai di sentirla parlare per un' ora intera della morte di sua madre, ma sentii di doverglielo. Se aveva bisogno di sfogarsi, si sarebbe sfogata. Mi raccontó della morte della sua mamma: si chiamava Sara ed è morta infilzata, come uno spiedino.

-È stato mio padre, ma non ha pagato- soffocó un singhiozzo mentre io soffocavo per lo stupore. Quale razza di padre ucciderebbe la propria moglie? Questa storia mi era stranamente familiare. -Ma pagherà, entro il solstizio di estate pagheranno tutti- mi faceva paura.

-Cosa intendi dire?-

-Perderà tutto ció che ha- ormai parlava da sola, come se stesse ripensando a una vecchia lezione di storia -Il potere e la vita-

-OW OW OW!! Calma! Non starai mica pensando di ucciderlo?-

-Non lo faró io-

-Ma che stai dicendo?-

-Credi che io sia l'unica ad odiare il mio genitore? Credi sia l'unica che ha ricevuto ingiustizie da un genitore? Come credi sia stato per me essere rimasta orfana di madre a quattordici anni ed essere giustiziata a sedici da mio padre?-

Iniziavo a spaventarmi, così decisi di sedermi sulle ginocchia in modo da avercela di fronte. Notai meglio i suoi capelli castani: raccolti in una treccia laterale. Gli occhi pieni di rabbia. In quel momento un terrorizzante ricordo mi perforó la mente. La ragazza del sogno, lo spirito di Los Angeles. Di fronte a me c'era Elena, la vestale morta più o meno duemila anni fa.

#SPAZIOAUTRICE

Oggi vi lascio con la suspance...

*sorriso spiritato*

Ehi...

Non...

Vabbè, buonanotte ❤️

la profeziaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora