La lama del piccolo coltellino affondò nel suo polso ma, questa volta, si limitò a riaprire le due lacerazioni che si era causato due giorni prima.
Due giorni, pensò. Credo di stare cercando davvero la morte. Sono troppo orgoglioso per recidermi qui e ora la carotide.
Estate si lasciò andare contro il tronco rugoso dell'albero e sobbalzò per il dolore. La sera prima era stato preso a vergate dalla sua padrona. Ogni tanto era costretto a subirle, quando Hetepheres gli diceva che stava cominciando a stufarsi di lui.Se la principessa decideva che Estate non era più divertente da torturare, lo avrebbe ceduto come nuovo giocattolo a suo padre. Questo solo pensiero bastava per far venire i brividi allo schiavo. Ogni volta che succedeva, allora, Estate si ribellava ad Hetepheres in modo da darle un buon motivo per tenerlo ancora con sé.La principessa adorava vederlo combattere quando cercava di fargli del male. Quindi, quando lo aveva drogato per violarlo, Estate l'aveva attaccata, colpendola. E le aveva fatto male.
Suo padre, quella stessa mattina le aveva chiesto che cosa le fosse accaduto al labbro. Hetepheres, portandosi una delicata zampa alla ferita della bocca, gli aveva detto che era caduta. Naturalmente, lui ci aveva creduto.
Estate sentì le lacrime affacciarsi agli occhi. La sua vita sarebbe stata sempre quella. Paura, fame, fatica, sofferenza ogni giorno, senza variazioni. Le gioie c'erano ma erano troppo poche e piccole per sollevargli il morale per più di dieci minuti. Qualcuno poteva biasimarlo se decideva di porre fine alla sua esistenza? Estate non credeva. Fissò la lama luccicante nella sua zampa, rigirandosela fra le dita, senza curasi delle piccole ferite che gli causò sui polpastrelli. Era facile recidersi la carotide, doveva solo incidere in profondità al di sotto dell'orecchio. Una volta fatto non c'era modo di fermare l'emorragia e la morte sopraggiungeva rapidamente. Inoltre, dubitava che facesse male e anche se ne avesse fatto... Beh, aveva passato di peggio.Ma, quando si portò la lama verso il collo, con braccio tremante, nella sua mente vide all'improvviso gli occhi di Shifu, azzurri e severi.
Vivi con onore, piccolo.
Estate riabbassò il coltellino, lasciandolo cadere sull'erba con un tonfo attutito.Non pensava più al maestro di kung fu da due mesi ormai, non sapeva neppure se fosse ancora vivo o se l'assassino assoldato da Hetepheres avesse portato diligentemente a termine il suo lavoro. La gentilezza del panda rosso era stata dimenticata nei recessi dei suoi ricordi, come qualcosa di bello e per cui troppo doloroso da pensare. Estate viveva in un mondo totalmente privo di gentilezza per uno schiavo. Ricordarsi che, al di fuori di esso, ne esisteva un altro meno crudele non faceva che accrescere la sua depressione.
All'improvviso si sentì disgustato da se stesso. Come poteva darla vinta a Hetepheres e suo padre? Quella sgualdrina non vedeva l'ora di scoprire il suo cadavere dissanguato abbandonato a marcire da qualche parte. Sarebbe stato la prova che lei lo aveva vinto! Estate aveva fatto una promessa a Shifu. Gli aveva promesso che avrebbe vissuto con onore e rispetto verso gli altri. Vero, era solo uno schiavo e non poteva farsi rispettare a sua volta, ma sarebbe sempre stato pronto a porgere l'altra guancia.E se la principessa e il faraone non si fossero resi conto dell'ironia insita nei suoi inchini... Chi era il pezzente?
"Estate".
Lo schiavo sobbalzò, spaventato, non volendo credere alla voce che aveva appena udito. Qualche volta capitava che Hetepheres venisse in quella parte del giardino a cercarlo, senza sapere del suo nascondiglio.
Ma mai, mai lui era venuto.
"Non è educazione far aspettare il faraone, schiavo. Esci di lì, da bravo".
Estate tremò. Oh, misericordiosi Dei, lui sapeva del suo nascondiglio! Con le gambe che non lo reggevano, il mezzosangue si alzò ed uscì attraverso i gambi fitti delle piante di papiro, gli occhi bassi e il cuore annichilito dalla paura.
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L'amante di Maestra Tigre
FanficIn questa fanfiction targata kung fu panda, vedrete i vostri personaggi preferiti muoversi in un nuovo territorio: l'Egitto. Costretto, per motivi politici, a sottostare agli ordini di un sadico faraone, Maestro Shifu non ha altra scelta che inviare...