Anche se era tardi e anche se erano entrambi stanchi e desiderosi di unirsi carnalmente prima di cadere prede del sonno, Estate fece un giro di ronda della stanza di Tigre, mentre lei se ne stava seduta sulla sponda del letto a guardarlo.Le piaceva che lui esplorasse i suoi cassetti e il suo piccolo armadio, che la conoscesse così, nel cuore della sua intimità. Tigre non aveva mai permesso a nessuno di frugare nella sua stanza e nessuno aveva mai espresso il desiderio di conoscerla in quel modo.
Estate guardava nei cassetti, prendendo quei pochi oggetti che contenevano uno a uno, accarezzandoli con le dita e studiandoli gentilmente. Ogni volta, Tigre rabbrividiva come se stesse toccando lei.
In un certo senso era così. Anche se pochi e vicini all'essere definiti spazzatura, quegli oggetti rappresentavano una parte di lei. Un anfratto del suo labirintico cuore, che mai aveva mostrato a qualcuno prima d'ora.
"Questo cos'è?" le chiese Estate. Parlavano sottovoce per non disturbare gli altri, i quali avevano ormai spento le loro candele, denunciando la loro volontà di dormire.Tigre si alzò dal letto e si sedette sul pavimento accanto a Estate. Egli teneva nel palmo della zampa due sfere di carta appallottolata. Una era azzurra e l'altra blu ed erano collegate da un filo che permetteva di appenderle.
"Le ho fatte quando era cucciola" gli rispose Tigre, sempre sussurrando. "Qui in Cina si festeggia la Festa d'Inverno. I Maestri vanno tutti al villaggio qui sotto e passano la serata a ballare e a guardare i fuochi d'artificio".
"Ho sempre desiderato andarci" gli disse "Ma ogni volta Shifu mi lasciava qui a palazzo, perché non ero la benvenuta fra la popolazione. Ho fatto queste due sfere con i resti delle decorazioni da buttare. L'azzurro e il blu sono i colori principali della festa. Ogni volta che viene la festività le appendo al lato del mio letto; festeggio a modo mio".
Tigre distolse lo sguardo, arrossendo. "Lo so che è patetico".
"Affatto, è una cosa tenera" disse Estate. "E triste".
Tigre gli accarezzò la carnosa treccia, facendola scorrere sul palmo della zampa sino a raggiungere il nastro che la teneva insieme. Quando lo rimosse, Estate scosse la testa, liberando la sua cascata nera.
"Che cosa sono i fuochi d'artificio?" chiese.
"Spettacolari esplosioni di fuoco colorato che avvengono nel cielo".
"Sono pericolosi?".
"No, se li guardi da una distanza di sicurezza".
Estate rimise a posto le palline colorate. "Mi piacerebbe vederli" ammise.
"Lo farai. La Festa d'Inverno ci sarà a breve".
"Ci andremo insieme?".
Tigre sorrise. "Sarebbe un vero onore".
Estate era felice di constatare che Tigre aveva deciso di ignorare l'atteggiamento freddo e passivamente aggressivo che Shifu teneva nei suoi confronti. Alla maestra importava solo di suo marito, e questo lo rendeva felice, ma lei stava soffrendo, quindi Estate si promise che avrebbe parlato con Shifu.
Nel cassetto erano custodite anche pietroline, pezzetti di vetro colorato e qualche minerale dei più comuni.
"Mi piacciono" disse Tigre "Una volta ho letto una pergamena che aveva della figure. Ce n'erano di rossi, blu, gialli e verdi. Alcuni erano preziosi, altri no".
"Qual è il tuo minerale preferito?" le chiese Estate. Accomodandosi sul suo grembo, si volse a guardarla.
"Fino a qualche tempo fa avrei risposto il lapislazzulo" disse la maestra. "Ora, invece, la mia pietra preferita è diventata l'onice".
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L'amante di Maestra Tigre
FanfictionIn questa fanfiction targata kung fu panda, vedrete i vostri personaggi preferiti muoversi in un nuovo territorio: l'Egitto. Costretto, per motivi politici, a sottostare agli ordini di un sadico faraone, Maestro Shifu non ha altra scelta che inviare...