Capitolo 57: Addio

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"Questo è inaccettabile!" gridò Estate, scagliando a terra la sua tazza di tè. La terracotta andò in frantumi, ma fu un suono poco soddisfacente. Gli venne voglia di lanciare dell'altro, invece si rivolse, rabbioso, verso Tigre. "Non puoi voler davvero accettare la proposta di Hetepheres!"

"Adesso calmati, Estate" lo redarguì la voce dura della maestra.Il mezzosangue fece un verso esasperato e guardò gli altri in cerca di sostenitori. Di tutti loro, era l'unico a essere in piedi nel salotto. Gli allievi si erano accomodati sulle poltrone e sul divano.Estate vide che tutti avevano i volti tesi e all'improvviso si sentì terrorizzato. Fino a oggi, i maestri avevano affrontato gli ostacoli con allegra determinazione. Adesso, invece... sembrava che avessero paura.

Il Consiglio dei Maestri, pensò Estate, improvvisamente certo. Non verranno.

Hetepheres aveva espresso il più turpe dei desideri. Voleva Tigre in cambio di Estate e di Fukayna. La faraona voleva che la maestra rinunciasse al suo titolo per tornare in Egitto con lei. Una volta là sarebbe diventata la schiava personale di Hetepheres. A vita.

Shifu trasalì quando Estate scagliò la tazza, ora si costrinse a fare un respiro profondo. Doveva reagire e trovare una soluzione. Non era il momento di farsi paralizzare dalla paura.

Oh, Dei, voi tutti, si ritrovò a pensare. Non portate via la mia bambina.

"Aracno ucciderà Hetepheres" disse Estate, parlando piano per paura che potessero sentirlo orecchie non amiche. Il cuore gli scese da qualche parte nella pancia quando vide Tigre scuotere il capo.

"Non con quei sette assassini intorno" rispose. "Aracno sarà anche un assassino provetto, ma è pur sempre mortale. Non riuscirà ad arrivare a Hetepheres. Soprattutto ora che sta male".

La faraona si faceva seguire dalla sua guardia privata costantemente. Anche adesso che si era ritirata nelle stanze che Shifu le aveva riservato, loro erano con lei.

"Io non me ne sto buono buono mentre tu diventi una schiava. Con tutto il rispetto, mia guerriera, non hai idea di cosa ti aspetta. Troveremo il modo per assassinare Hetepheres. Te lo giuro".

Scimmia annuì gravemente mentre Mantide digrignava le tenaglie "Non esiste che uno di noi divenga schiavo. Non esiste che una sgualdrinella proveniente dall'altro capo del mondo venga qui a dettare legge" disse.

Gru gli dette ragione "Siamo maestri di kung fu, ma prima di ciò siamo una famiglia".

Vipera guardò Tigre "Tu appartieni a noi, cara" disse dolcemente. "Non vai da nessuna parte".

Estate si sentì così sollevato che per poco si mise a piangere. Ecco la determinazione che distingueva i maestri.

Tigre si guardò intorno, meravigliata. Erano tutti lì con lei, pronti a dare la vita per tutelare la sua. Non aveva mai sentito un ti voglio bene più bello.

Tigre si schiarì la gola per nascondere le lacrime. "Dobbiamo fare attenzione" sussurrò. "Dobbiamo fare in modo che sembri un incidente. Non possiamo rischiare che oltremare ci sia qualcuno desideroso di vendicarla".

Quando Aracno bussò alla porta del salotto, tutti loro sussultarono. L'assassino era accompagnato da uno dei ghepardi che facevano parte della guardia giurata della faraona.

"Lo Splendente Astro..." esordì il maschio.

"Taglia corto" ringhiò Shifu. Il suo livello di sopportazione era spaventosamente basso quella sera.

Il ghepardo si indispettì "La mia signora ti ordina di raggiungerla nella sua stanza, Maestra Tigre".

"Perché dovrei?" rispose la femmina, inarcando un sopracciglio. Il sorrisetto del maschio non le piacque per niente.

L'amante di Maestra TigreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora