Capitolo 36: Buon legno

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Nonostante il freddo dell'incipiente inverno, Shifu era seduto in giardino intento nella lettura di una pergamena. Fu con un sospiro rassegnato che la ripiegò. Lo fece solo per potersi spostare di lato più comodamente. Un istante più tardi, il corpo di Estate sfrecciò oltre il suo.

"Preso!" gridò il mezzosangue, cingendo l'aria, poi capitombolò rovinosamente a terra."Mi sono fatto sentire ancora" constatò, una volta rialzatosi.

Shifu sorrise, bonario. "Questa volta sei andato meglio" gli disse, e diceva sul serio. "Il problema è il modo in cui il respiro accelera quando stai per attaccare".

Estate annuì, ma Shifu non era sicuro che avesse compreso quanto gli aveva detto."Domani ci alleneremo nella sala dei guerrieri" decise il maestro. "Dovrai schivare le mie imboscate".

Estate impallidì. "Ma tu sei troppo silenzioso, non ce la farò mai!".

"Un guerriero non si arrende ancor prima di provare" disse il panda rosso.

"Tigre è la guerriera. Io sono il delicato maritino che l'aspetta a casa a gambe aperte".

Nonostante la battuta lo turbasse, Shifu scoppiò a ridere. "Capisco come ti senti. Anche io provo nostalgia di Fukayna quando ella non è con me".

"La guardano tutti, Shifu" si lamentò Estate, riferendosi a Tigre. "E fin troppi vorrebbero portarsela a letto".

Il maestro distolse lo sguardo per un istante, pensieroso e sorpreso. Era convinto, infatti, che Tigre fosse temuta in quanto maestra randagia. Non avrebbe mai pensato che qualcuno la desiderasse in quanto femmina.Shifu scosse la testa.

"Non hai motivo di essere geloso, Estate. Tigre è del tutto concentrata su di te".

"Una volta lo era su di te" rispose il mezzosangue, sedendosi accanto al maestro. "Lo dico perché sento amarezza nel tuo tono".

Quando comprese che Shifu non era intenzionato ad aggiungere altro, Estate lo sollecitò. "Perché non le vuoi bene come la figlia che è?".

"Tigre non è mia figlia" fu la secca risposta.

Il viso del mezzosangue si infiammò a causa dell'irritazione, ma Shifu parlò ancora, frenando le sue aspre parole.

"Hai la pazienza di ascoltare una storia sgradevole?".

Per tutta risposta, Estate gli prese una zampa. Sentendola gelida, propose di rientrare, ma Shifu scosse il capo.

Il maestro raccontò la sua storia con voce sommessa e con occhi colmi di vergogna. Raccontò di un cucciolo di leopardo delle nevi, battezzato con il nome dell'ultimo drago. Disse molto della sua forza, della fierezza del suo animo e raccontò anche della malattia che aveva fomentato nel suo cuore.La tranquilla Valle della Pace conobbe il sangue e il sapore del fuoco a causa del demone che Shifu aveva allevato. Il maestro aveva avuto più occasioni per fermare il massacro, ma ciò avrebbe significato uccidere suo figlio e ogni volta si era tirato indietro. Alla fine era andato a cercare rifugio dal suo stesso maestro. Era stato Oogway a fare il lavoro sporco.

Estate ascoltò pazientemente e, quando Shifu tacque, gli strinse la zampa.

 "Dovevi uccidere Tai lung e non volevi. Adesso vuoi dare affetto a Tigre, ma sei convinto che non devi" disse "Io credo che tu abbia sbagliato in passato e che perseveri nello stesso sbaglio anche nel presente".

Shifu lo guardò, sorpreso. "Come?".

"Ti ho mai parlato di Mama Nefer?".

Quando Shifu scosse il capo, Estate si alzò in piedi. Stava cercando qualcosa, si rese conto il maestro, ma lui stesso non avrebbe saputo dire cosa.

L'amante di Maestra TigreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora