Capitolo 54: Troppo tardi

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Dopo tanti anni di addestramento in cui si era dovuta alzare regolarmente, ogni mattina, alle sei, ormai il suo orologio biologico la faceva salire nel dormiveglia un quarto d'ora prima del suono del gong.In quello stato quasi mistico in cui i sensi sono accresciuti e i sogni sono più vividi, Tigre arricciò il naso. Pensò di essere in un prato invaso da mille fiori. Il profumo era così intenso da dare quasi alla testa.Seduto nel prato, accanto a lei, c'era Estate. Le corolle dei boccioli gli ornavano la lunga pelliccia. Le sorrideva sia con la bocca che con gli occhi, poi le prese il viso fra le zampe. Tigre si sciolse nel bacio e si dilettò a fingere che quel sogno fosse la realtà, che Estate non l'avesse tradita, che amasse ancora lei.

Il suono del gong le fece aprire gli occhi con rassegnazione. Tigre rimase a guardare il soffitto. Quella mattina non aveva fretta di alzarsi per dare il buongiorno al suo maestro. Shifu aveva concesso ai suoi allievi tre giorni di libertà, ricordando loro che esisteva anche la possibilità che il piano non funzionasse.Per l'ennesima volta Tigre si chiese se non facesse male a lasciare le cose come stavano con Estate. Poteva davvero rischiare di morire restando arrabbiata e lontana da lui? Ma lei, in fondo, era davvero ancora arrabbiata con lui?

No, si rispose. Era addolorata, certo, ma non arrabbiata. Amava ancora Estate con tutto il suo essere e una parte di lei desiderava semplicemente dimenticare quello spiacevole episodio per rituffarsi fra le braccia del suo amante egiziano. Se poi pensava che in tre giorni potevano anche morire, la possibilità era terribilmente seducente.Il problema, però, era proprio Estate. Il mezzosangue non l'amava più, ecco perché si era buttato fra le braccia di Miù. Prima dimenticava Tigre, prima poteva trovare l'anima gemella. E poi lei lo aveva colpito.

Improvvisamente Tigre si accigliò. C'era davvero un intenso odore di fiori nella sua stanza.La maestra si mise a sedere sul letto con le gambe penzoloni oltre il bordo e rimase incantata. Il suo cuore prese a battere forte, non poteva credere a quello che vedeva. Sul pavimento di fronte a lei, scritta elegantemente con i petali colorati di milioni di fiori, c'era la parola: Perdonami.

Tigre sobbalzò quando si sentì solleticare la zampa sinistra e si girò di scatto. Estate la stava guardando con i suoi grandi occhi sinceri. Teneva nella zampa una rosa nera. Gliela porse e Tigre vide che gli tremavano le dita. Temeva che potesse reagire con violenza a quell'atto di romanticismo?

Senza sapere bene che cosa fare, Tigre prese la rosa. Le loro dita si toccarono, indugiarono le une sulle altre. Gli occhi di Estate si fecero lucidi di commozione, le sorrise con dolcezza.Tigre si sentì combattuta. Amava Estate e anche se era risentita per quello che le aveva fatto, desiderava tornare da lui. Ma era giusto nei confronti del mezzosangue? Era davvero certo della sua scelta oppure voleva tornare con lei solo perché aveva paura del nuovo mondo in cui viveva?

Mentre quei pensieri le si aggrovigliavano in testa, Estate si alzò da terra e posò un ginocchio sulla sponda del letto.

"Tigre..." mormorò, posandole una zampa sulla guancia per passarle il pollice sulle labbra. Il suo sorriso si ampliò quando vide che la maestra non aveva intenzione di respingerlo.

"Oh, mia guerriera..." disse di nuovo Estate con la voce incrinata dal sollievo e dalla commozione. Si sporse per baciarla, ma lo fece con garbo, desideroso di rispettare i suoi sentimenti. Quando strofinò le labbra contro quelle di Tigre, si sentì fremere come un adolescente. Lei gli era mancata e ora era davvero difficile trattenersi dal gettarle le braccia al collo.

Il cuore di Tigre prese a battere all'impazzata. Non sapeva che cosa fare. Il modo in cui l'aveva colpito continuava a tornarle alla mente. Si sentiva un mostro e forse Estate era una dolce ninfa che non sapeva a chi si stava concedendo.E poi presto Aracno le avrebbe strappato gli occhi e da quel momento in avanti sarebbe stata sfigurata e orrenda.

L'amante di Maestra TigreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora