Il fienile era una struttura bassa e modesta, interamente costruita in legno. Appena varcata la soglia si aveva un piccolo semicerchio libero di pavimento, il resto era una morbida distesa di fieno.
Estate inalò a pieni polmoni il dolce odore che permeava l'aria, mentre Tigre si faceva largo fra i fili dorati, alla ricerca di un punto comodo dove adagiare il suo amante.Fra le sue braccia, Estate si stiracchiò, rilassandosi e permettendo alla sua mente di bandire le spiacevoli incombenze tipiche di ogni schiavo. Si sentì avvolgere da un tale senso di pace, sicurezza e desiderio che quando una zampa di Tigre scese inavvertitamente ad accarezzargli il sesso, raggiunse quasi il piacere supremo. Il suo corpo ferino di mezzosangue si adattava splendidamente a quello nervoso e potente della maestra di kung fu.
Tigre lo adagiò delicatamente sul fieno e gli sfilò la tunica di dosso. I suoi occhi accarezzarono il suo corpo più delle sue zampe e lo fecero solcare dai brividi. Vide che era già pronto per lei, ma notò anche nuovi lividi sul suo corpo.
"Mi dispiace" mormorò Tigre. Mai in vita sua si era sentita così impotente.
"Per cosa mi stai chiedendo scusa, mia guerriera?". Estate si alzò in ginocchio per poter arrivare a toccarle il viso. Glielo incorniciò con le dita lunghe e sottili.
"Per non essere in grado di proteggerti da quella femmina crudele. Per aver paura di non essere in grado di salvarti".
Per poco, lui la schiaffeggiò "Tu mi stai già salvando, Tigre" le disse, serrando la presa sul suo volto. Ma gli occhi di lei, quegli occhi sempre così vivi e caldi, rimasero schermati da una patina di sofferenza. Estate soffriva al vederla soffrire e la rabbia aumentava dentro di lui constatando che lei non stava ascoltando le sue parole.
"No, Estate, guardati" gli disse Tigre, indicando le sue membra "Guarda il tuo corpo. Ogni volta nuovi lividi lo costellano, ogni volta sei sempre più magro o dolorante o spaventato. Questo perché tutti osano picchiarti, violarti e non riesci a mangiare a sufficienza. Io dovrei proteggerti, eppure non riesco a farlo".
Tigre distolse lo sguardo da lui ed Estate riconobbe il lampo che le solcò gli occhi: vergogna.Lei si vergognava.Il mezzosangue sentì una spiacevole sensazione di panico insinuarsi in lui. "Non è vero. Mi stai salvando...". Accidenti, questo lo aveva già detto. "Tu... non puoi pensare di risolvere i nostri problemi dall'oggi al domani. Bisogna calcolare ogni mossa o vincerà Cheope".
Tigre lo guardava in silenzio. Le sue parole erano vuote per lei. Estate perse la calma. Doveva convincerla che tutto andava bene, che lui stava finalmente bene."Guarda qui!" esclamò, mostrandole i polsi. In quella rete di cicatrici, spiccavano rosei i tagli più recenti.Tigre ebbe un fremito "Tigrotto, tu..." cominciò.
"Mi tagliavo le vene" scandì Estate con voce tremante "Non avevo abbastanza coraggio per porre fine alla mia vita con un colpo netto alla carotide, così mi tagliavo i polsi sperando che, un giorno, la lama affondasse troppo".
La maestra era senza parole, sgomenta che lui avesse potuto anche solo pensare al suicidio."Da quando ti ho incontrato alla taverna non l'ho più fatto" mormorò Estate, ritraendo da lei le braccia per schiacciarsi i polsi contro lo stomaco."Da quando sto con te, io... Io so di essere sempre stato ancora vivo, nonostante le azioni di Hetepheres. Ho scoperto di essere ancora capace di ridere, di sorridere, di amare una femmina con il mio corpo".Ciò che Estate voleva era mostrarsi forte e fortunato, ma gli sfuggì un singhiozzo e la sua voce prese a tremare."Ero convinto che mai mi sarei concesso di mia spontanea volontà! Il solo pensiero che una femmina mi facesse le stesse cose che subisco dalla principessa mi faceva accapponare la pelle! Sei stata tu a portare alla vita quella parte di me!".
"Estate...".
"Ti prego, non sentirti come se avessi fallito. Io so che stai facendo tutto il possibile per poter veleggiare verso il nostro felice e contenti e sono certo che ci riuscirai... E anche se dovessi fallire..."
STAI LEGGENDO
L'amante di Maestra Tigre
FanfictionIn questa fanfiction targata kung fu panda, vedrete i vostri personaggi preferiti muoversi in un nuovo territorio: l'Egitto. Costretto, per motivi politici, a sottostare agli ordini di un sadico faraone, Maestro Shifu non ha altra scelta che inviare...