Capitolo 47: Ragno velenoso

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"Ne sei sicura?" chiese Shifu, turbato.

Immersa nella penombra della loro stanza da letto, seduta davanti al fuoco, Fukayna annuì gravemente.

"Ho visto lo stemma sul suo cappotto. Lo riconoscerei fra mille" disse, seguitando a fissare le fiamme. Teneva le zampe strette in grembo.

"Una spia di Hetepheres" mormorò Shifu, sedendosi accanto a lei. "Tigre aveva ragione: quella gatta non ci lascerà in pace tanto facilmente".

"Lei odia perdere" sussurrò Fukayna.Per un poco regnò il silenzio, poi la fennec parve riscuotersi e piantò su Shifu i suoi occhi ambrati. "Uccidiamo Miù. Non deve andare a riferire a Hetepheres che Estate è qui".

Per sua costernazione, Maestro Shifu scosse il capo. "Sarebbe come dare conferma ai sospetti della principessa" disse "Sicuramente non avrà inviato solo Miù a spiarci. Forse sa già che tu ed Estate siete qui".

Le zampe di Fukayna si contrassero "Che cosa facciamo?" sussurrò. C'era paura nei suoi occhi.Shifu la strinse a sé. "Andrà tutto bene".

Fukayna scosse la testa con forza. "Hetepheres potrebbe decidere di radere al suolo la valle se non ci consegnate. Lei...".

"Credi che le storie raccontate su di noi siano favole?" sbottò Shifu improvvisamente, rialzandosi e torreggiando su di lei.

Fukayna ammutolì.

"Abbiamo combattuto contro eserciti, demoni e assassini. Contro tiranni, strateghi e incantatori. Abbiamo sempre vinto".

Shifu le prese il mento fra le dita, accarezzandole il contorno delle labbra con il pollice. "Noi tutti vi proteggeremo. Siete parte della famiglia e noi proteggiamo la nostra famiglia".

"Che facciamo con Miù?" chiese la fennec a un soffio dalle sue labbra.

"Teniamola lontana da Estate e lasciamo che gli eventi seguano il loro corso" rispose Shifu.

"Credi che a Tigre...?".

"No" sbottò Shifu. "Non deve agitarsi".

Fukayna sorrise "I due giorni raccomandati dal dottore sono passati" gli fece osservare, divertita.

"Voglio che stia ancora a riposo" tagliò corto Shifu. "E anche a Estate è meglio non dire nulla. Miù non deve sapere che noi sappiamo ed Estate è un libro aperto".

Fukayna annuì, ma non era serena.

"Fra due giorni ci sposiamo" le ricordò Shifu, dandole un bacio sul collo. "Non roviniamoci il momento".

Finalmente la sua femmina tornò a sorridere. "Ho voglia di vino e cannella" sospirò. "E del tuo corpo nudo".

Shifu ridacchiò "Ogni tuo desiderio è un ordine".


Estate si svegliò accaldato, il corpo teso. Tigre, accanto a lui, era seduta sul letto, la schiena appoggiata a dei cuscini e lo sguardo immerso nella lettura di un libro.Estate sospirò "Devo essermi addormentato".

La maestra si riscosse e gli sorrise, maliziosa. "Hai fatto un bel sogno?"

Qualcosa nel tono della sua voce lo fece arrossire. "Non ricordo".

Tigre ridacchiò, chiudendo il libro e attirandolo sul suo grembo. Lo baciò lungamente. Estate emise un gemito quando la maestra passò a pungolargli la gola con le zanne.

"Hai sognato che eravamo a letto insieme, vero?" mormorò Tigre.

"Sì" ansimò Estate, ma tentò di opporsi quando lei lo piegò sotto di sé "Devi stare a riposo".

L'amante di Maestra TigreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora