L'amante di Maestra Tigre

Capitolo 52: Il Ragno bianco e la falena nera

I Cinque ammutolirono quando videro Tigre entrare in cucina. La maestra aveva gli occhi arrossati e la pelliccia arruffata, come se non avesse fatto altro che voltarsi nel letto per tutta la notte.

Fukayna fece una faccia apprensiva. Aveva sperato, come tutti, che quella notte lei ed Estate avessero fatto la pace.

Tigre diede il buongiorno con voce forzatamente gentile. Si sedette a mangiare in silenzio con gli occhi fissi nel piatto. Non aveva voglia di parlare, era palese, così nessuno la sollecitò a farlo. Tuttavia Vipera si domandò se le fosse concesso avvicinarla. Desiderava darle conforto e magari qualche consiglio.

"Buongiorno" disse Aracno.Tutti gli occhi si fissarono su di lui. L'assassino ricambiò le loro occhiate mentre si prendeva da mangiare, poi si sedette accanto a Tigre. Il suo comportamento rilassato era disarmante, pareva che vivesse lì da anni e quella sensazione fu accresciuta dal fatto che conoscesse i luoghi dove tenevano le stoviglie.

Tigre guardò i suoi compagni con fare annoiato. "Ha solamente buona memoria" disse.

Fu incredibile il modo in cui Aracno si illuminò quando sentì quelle parole. "Grazie" rispose, facendo un gran sorriso. "Non che sia cambiato qualcosa, comunque. È tutto come lo ricordavo. Tu, però. Tu sei ancor più bella".

Tigre emise un grugnito, evitando di incontrare quegli occhi color diamante.

"Sai dov'è Estate?" le domandò Aracno "Avrei una cosa di cui parlare ma detesto ripetermi"

"Forse dorme...".

"Non senza di te" disse Estate, entrando in cucina. "Buongiorno".

Per poco Shifu non sobbalzò sulla sedia. Estate aveva la lunga pelliccia nera arruffata, tenuta raccolta in una treccia scomposta e poco curata. Gli occhi erano rossi e gonfi come se avesse pianto per tutta la notte, ma in essi c'era una determinazione nuova.

Il mezzosangue guardò l'assassino in cagnesco, per nulla felice della sua vicinanza a Tigre. "Che cosa volevi dirci?" domandò.

"Hetepheres ha assassinato Cheope" rispose Aracno, senza alcun preambolo.

Accanto a lui, Tigre sussultò, fulminandolo con lo sguardo "Che cosa?"

"Mi hai sentito, piccola amante. La tua dolce principessa ha comprato ogni singolo nobile al servizio di suo padre con il suo delizioso corpicino per poi aizzarglieli contro" ripeté "Ora è lei che siede sul trono d'Egitto".

Dall'altra parte del tavolo, dinnanzi a lui, Fukayna si alzò di scatto, rovesciando la sedia "Kephen" disse con voce strozzata "Che ne è stato di Kephen?" Che cosa era successo a suo figlio?

Gli occhi della tigre bianca si soffermarono su di lei "Non lo so".

"Tu eri lì quella notte!" esclamò Estate "Eri lì quando i soldati fecero irruzione, avrai pur visto qualcosa!"

Aracno scosse la testa "Ho rallentato le guardie come promesso mentre tu e la volpina delle dune fuggivate. Poi me ne sono andato io stesso".

Shifu afferrò la zampa di Fukayna, convincendola a risedersi e cercando di calmare il tremito che le scuoteva le membra; comprendeva la preoccupazione che nutriva per il principe.

"Hetepheres sarà qui fra tre giorni" continuò Aracno "Verrà con un piccolo esercito e pretenderà che voi gli consegniate Estate, altrimenti raderà al suolo l'intera Valle" disse, poi guardò Fukayna "Tu non gli interessi" concluse, sorridendole con simpatia.Il volto della fennec non si rasserenò affatto.

Estate sentì il corpo diventare di marmo, come se fosse in preda a un crampo totale. Un fiume di ricordi lo travolse. Risentì il senso di paura stagnante in fondo allo stomaco, il dolore dei tagli sui polsi, il sapore delle droghe e del sesso di Hetepheres. Udì nuovamente la sua voce cattiva che gli diceva in che modo compiacerla, risentì la classica frase con cui lo concedeva ai nobili, maschi e femmine che fossero. Hetepheres stava arrivando a prenderlo per riportarlo in Egitto. Se non andava con lei avrebbe ucciso tutta la Valle.