Capitolo 21: L'inizio della traversata

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Fu come entrare in un incubo di propria spontanea volontà. I cespugli erano il confine di separazione da quell'inferno di urla, fuoco e sangue, ma loro avevano deciso di varcarlo, bisognosi di raggiungere quella nave lontana che poteva farli veleggiare in paradiso.

Estate e Fukayna avevano iniziato a correre tenendosi per zampa, ma ben presto compresero che ciò limitava i loro movimenti in modo pericoloso. Per questo si separarono e cercarono di non perdersi di vista. La statura minuta in loro possesso gli permetteva di passare pressoché inosservati ed erano abbastanza veloci da evitare i fendenti dei pochi soldati che li notavano.

Correndo a perdifiato, i due schiavi ebbero una visione sfocata di ciò che stava avvenendo attorno a loro, ma ne furono comunque segnati. Nonostante il rombo del sangue nelle loro orecchie e il battito frenetico del cuore, sentirono lo stesso le grida dei feriti. Diversi piccoli piangevano aggrappati ai corpi senza vita dei familiari e nemmeno loro furono risparmiati.Fukayna non avrebbe mai dimenticato la ferocia con cui un soldato piantò la sua lancia nella bocca spalancata di un cucciolo. Era così scioccata che non vide il moribondo che stava per caderle addosso.

"Estate!" gridò mentre cercava di spostare il peso morto da sé. Il mezzosangue tornò indietro per aiutarla, evitando per un soffio la caduta di una trave infuocata. Insieme riuscirono a spostare il cadavere, ma quando alzarono gli occhi, videro che un soldato stava per colpirli con la sua spada. Nessuno dei due ebbe il tempo di proferire parola.

"NON LI TOCCARE!".

Tigre travolse l'aggressore con il suo carro da guerra, uccidendolo sotto gli zoccoli ferrati dei cavalli.

"Venite!" gridò la maestra, tendendo una zampa. Estate e Fukayna balzarono sul carro, tenendosi stretti alla sua vita mentre lei spronava i cavalli terrorizzati. La strada era colma di ostacoli e le due povere bestie erano difficili da governare, spaventate com'erano. Ogni volta che i soldati li attaccavano, Estate era sicuro che sarebbero riusciti a disarcionare Tigre e a ucciderli. Ma la sua guerriera fu esemplare, una vera Dea della guerra.

Finalmente la maestra riuscì a portarli fuori dalle mura della città infuocata. Dopo tutte quelle fiamme, la strada che portava al porto parve loro incredibilmente buia e deserta. In lontananza potevano scorgere le navi ormeggiate.Fu con orrore che Estate vide che alcune di esse stavano ardendo e fu felice di sentire Fukayna gridare che era riuscita a vedere la Merida.Il suo sollievo, però, fu di breve durata, poiché la loro nave stava mollando gli ormeggi.

Tigre frustò i cavalli, dirigendosi a tutta velocità verso il pontile da cui la nave si stava allontanando.

"Tigre, frena! Non ce la faremo!" gridò Estate, cercando di sovrastare il rumore del vento.

"Invece,sì" protestò la maestra. "Tenetevi!".

Fukayna ed Estate serrarono la presa sui suoi fianchi, tenendosi anche al bordo del carro. Tigre frustò ancora i cavalli, comunicando loro che avrebbero dovuto saltare. I due stalloni spiccarono un balzo mirabile, lasciando senza parole l'equipaggio, che si affrettò a scansarsi dal ponte.Per un orribile attimo, Tigre pensò di aver sbagliato, di aver fatto saltare i cavalli troppo presto, ma forse Seth era davvero dalla sua parte, perché li fece atterrare sul ponte della nave.

Il carro perse una ruota e si rovesciò, tutti e tre rotolarono malamente a terra, ma ce l'avevano fatta, erano salvi.Con le gambe che gli tremavano, Estate aiutò Fukayna a rialzarsi e azzardò un timido sorriso esausto, che venne ricambiato. A differenza loro, Tigre era già in piedi intenta a calmare i cavalli agitati.

"Che diavolo sta succedendo qui?".

Un bue dall'aspetto trasandato si fece loro incontro e sovrastò con la sua mole i due schiavi. Estate si sorprese a trattenere il fiato per via dell'odore acre che quel tizio emanava.

L'amante di Maestra TigreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora