Estate si risvegliò grazie a un gradevole odore dolce. La prima sensazione che provò fu di dispiacere per via del suo rifiuto nel cosumarne. Poi, però, si rese conto che quell'odore zuccherino non l'aveva mai sentito prima d'ora.
Aprendo gli occhi, il mezzosangue vide Tigre mentre posava il vassoio della colazione sul tavolino accanto al letto.
"Buongiorno, mia guerriera!" esclamò, gaio, districandosi dalle braccia di Fukayna, la quale emise un borbottio seccato a causa del distanziamento della sua stufa personale.Tigre sobbalzò nel sentirsi apostrofare e nei suoi occhi passò un lampo di smarrimento quando incontrò il suo sguardo. Poi, però, sorrise allo schiavo e gli diede un bacio sulla fronte.
"Ti amo da morire. La sai, vero?".
Estate ricambiò il bacio, un po' perplesso dall'ansia che sentiva trasparire dal corpo di sua moglie, ma forse essa era dovuta solo al fatto che presto Cheope sarebbe tornato.
"Che cos'hai portato di buono?" chiese Fukayna, sbadigliando. Con una breve occhiata alle vivande, vide che la maestra era entrata in possesso di miele, latte e datteri. Nessuna traccia dei dolci che Estate rifiutava mangiare. Il mezzosangue guardò con curiosità il liquido ambrato.
"Che cos'è?" chiese, sedendosi a gambe incrociate sul letto. Tigre prese le due ciotole, dandone una a Fukayna e una ad Estate, poi posò fra di loro il piccolo contenitore colmo di datteri. La schiava cominciò subito ad intingere i piccoli frutti nel liquido ambrato, mangiando con appetito.
Estate, invece, si comportò in modo più circospetto e non si azzardò ad assaggiare quel liquido denso sino a che Tigre non gliene specificò la provenienza.
"Si chiama miele, caro. Lo fanno le api, hai presente?".
Tigre intinse un piccolo cucchiaino di legno e lo portò alle labbra del mezzosangue. Lui lo assaggiò. Era dolce, parecchio, ma gli piacque.
"Come mai eri così restio ad assaggiare?" gli chiese Tigre, abbandonando per un attimo il suo strano comportamento sollecito.
"Hetepheres" rispose Estate, masticando un dattero intriso di miele. "Una volta mi ha ordinato di mangiare una strana pappetta bianca. Essendo uno schiavo non potevo rifiutarmi. Lei aveva mischiato della polvere di peperoncino a quella roba. Tanto peperoncino".
Il mezzosangue rabbrividì al solo ricordo "Non ho mai sentito un tale dolore. Mi sentivo come se un acido mi stesse corrodendo dall'interno" disse "Mi si è gonfiata la lingua, la bocca mi si è riempita di saliva e non riuscivo a respirare. Mi lacrimavano persino gli occhi. Così, non volendo che Hetepheres pensasse che stavo piangendo, me li sono sfregati".
Fukayna soffocò un risolino e lui la fulminò con lo sguardo "Non c'è nulla da ridere. Era come se qualcuno mi stesse pugnalando gli occhi".
Fukayna cadde sul letto, tenendosi la pancia per il troppo ridere "Solo... solo tu potevi fare una cosa tanto stupida come toccarti gli occhi" balbettò.
Estate stava per saltarle addosso, ma venne fermato dalle braccia di Tigre, le quali lo strinsero al suo petto.Il mezzosangue reclinò il collo per guardarla "Io non potrei mai farti male, amore. Nemmeno per scherzo" gli disse.
"Lo so...".
"Dico sul serio. Non devi essere diffidente con me o temere un tiro mancino".
Estate era confuso dal suo comportamento.
Fukayna sogghignò "Sento puzza di bruciato" cantilenò. Tigre le lanciò un'occhiataccia, ma ormai ad Estate era stata messa la pulce nell'orecchio.
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L'amante di Maestra Tigre
FanfictionIn questa fanfiction targata kung fu panda, vedrete i vostri personaggi preferiti muoversi in un nuovo territorio: l'Egitto. Costretto, per motivi politici, a sottostare agli ordini di un sadico faraone, Maestro Shifu non ha altra scelta che inviare...