Ho di nuovo diciassette anni: sono dalla nonna; i miei sogni sono di nuovo tormentati da un idiota biondo che mi fa perdere la pazienza con la stessa facilità con cui si schioccano le dita; sono di nuovo in quel periodo della vita in cui chi vorresti essere è qualcuno lontano anno luce da chi in realtà sei e cosa manca? Ah, sì.
Mia madre, che entra in camera e fa l'unica cosa che odio, oltre parlare a prima mattina: mi scopre, facendomi provare un brivido neanche fosse gennaio.- Rose, svegliati! È tardissimo! - ma tardissimo per cosa? È sabato!
- Tutto ok? - è la sua nuova domanda preferita, dato che 'Quando torni?' è momentaneamente inutile.
Le rispondo con un sorriso antipatico, sa che odio che mi si scopra. E poi, quando imparerà che non so parlare a prima mattina? Ma soprattutto: perché continuano tutti a farmi la stessa domanda?Si è appena seduta accanto a me, la cosa è seria.
- Sono contenta di averti qui. Ma devo chiederti di non litigare con Scorpius. - ovvio.- In realtà ha cominciato lui. - sbotto - Ma ovviamente è colpa mia, guai a chi ti tocca il tuo Scorpiuscaro. -
Ok, forse col dire che la modella gonfiabile è stata una cafona ho cominciato io, però lui poteva anche non cogliere la provocazione.
- Non importa chi ha cominciato. Ma è il matrimonio di Al e Susan e vedere che i loro testimoni quasi si azzuffano... Hanno già tanto di quello stress quei due sulle spalle, non mettetevici anche voi. - oh wow, ha usato il plurale, incredibile! - Perciò, invece di alzare gli occhi al cielo con me, vestiti che state per partire. -
- Hugo ti ha detto altro, mamma? - chiedo prima che esca dalla stanza.
- No, no! - dice quasi fuggendo dalla camera.
Certo, come no. Ma non mi va proprio di approfondire il discorso.- Oh, no! Non ci vengo, Al. Puoi anche metterti a pregare in serpentese! - È un matto se pensa che io vada lì con loro.
- Mi dispiace, non verrò. - continuo mentre Al sbuffa.
- Rosie, fallo per me. - mi chiede sorridendo.
- Mi dispiace, no. - ribatto. È inutile che lui sorrida, cercando di impietosirmi.
- Allora per Sus? - Non attacca. Scuoto la testa.
- Per Harry? Dai, non sarà lo stesso se non vieni! - ribatte lui.
- No, Al. Non insistere. - mormoro.
- Come non vieni! Perché!? - non può fissarmi così.
Non l'ho sentito entrare, ma Harry ha senza dubbio ascoltato la conversazione. Indossa un salvagente e la borsa da esploratore e mi sta guardando mentre il labbro inferiore gli trema.
Non è legale quello che sta facendo.- Buongiorno. - dice l'imbecille, tutto tirato a lucido col suo giubbotto di pelle nero portato a spalla, entrando in cucina mentre io bevo il mio tè seduta a tavola - Pronti? -
- Che c'è che non va, ometto? - prosegue mentre accarezza la guancia di Harry che piagnucola in braccio ad Al.
- Zia Rose non viene con noi a casa a mare. - farfuglia Harry.
Mi guarda sorpreso. Poi guarda Harry e di nuovo me.
- La zia sta scherzando, certo che viene! - sorride e arruffa i capelli di Harry proprio come Draco fa con lui, poi fa segno ad Al di uscire, mentre Harry mi lancia teneri bacetti.
Sono proprio stronza.
Starà pensando che ho un cuore di pietra.Ha un cuore di pietra, questa donna! Come si può dire no ad un bambino così dolce!?
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R/S ~ Scorose
Fanfiction☆Sequel di W/M ☆ Sono passati dieci anni da quel giorno alla Tana e le vite di Rose e Scorpius sono diverse, adesso. Cos'è cambiato? E cosa, invece, è rimasto uguale? - Ma perché continua a farmi quest'effetto? Perché mi sento come se avessi di nu...