Should I Stay Or Should I Go

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Questa notte non ho chiuso occhio. È appena una settimana che è qui e mi ha letteralmente stravolto tutto.

Come se non bastasse, stanotte ho discusso con Leea, ma per soli cinque minuti, perché non mi ha trovato quando si è svegliata. Ovviamente non sa dove sono stato. Ultimamente è molto più presente. Più pressante, anche.
Non le ho raccontato nulla, né del bacio, né delle mie uscite fuori programma. Ho evitato, ed eviterò, perché non si tratta di cose importanti e poi perché mi ha detto apertamente che trova Rose 'oltremodo incurante delle regole basilari della buona educazione, irrispettosa della convivenza civile e sciorinatrice di villanie pari a quelle di uno scaricatore di porto' testuali parole.
Il che, tradotto, significa più o meno che la odia. Ma penso proprio che il sentimento sia reciproco e che se la diretta interessata avesse sentito il giudizio che ha su di lei, le avrebbe risposto con un sonoro e semplice  'Vaffanculo'.

Leea mi ha fatto promettere che oggi mi sarei comportato in maniera impeccabile. Lei parteciperà ad un'asta di beneficenza a Parigi, per cui ci raggiungerà più tardi, ma probabilmente tornerà quando avremo già finito a casa del papà di Susan.

Ho avuto il piacere di conoscere il padre di Susan quando Al è andato a chiedergli il permesso di sposare sua figlia, circa sei anni fa. Aveva paura che lo colpisse con una maledizione senza perdono per averla messa incinta e così mi chiese di accompagnarlo, avrei testimoniato al processo.

Ovviamente non è accaduto nulla di tutto ciò che il cervello bacato del mio migliore amico aveva pensato, perché August Bree è la bontà in persona.
Oggi siamo suoi ospiti fuori città.
Non avrei mai immaginato che l'organizzatrice delle migliori feste clandestine a cui abbia mai partecipato fosse una discendente di una lunga stirpe di druidi e che avesse una residenza da far impallidire tutte le proprietà dei miei genitori messe insieme.

Llanddwyn Island è uno spettacolo. Credo che farò moltissimi scatti. E c'è anche un faro. È abbandonato ma non c'è niente che un Alhomora non possa permettermi di vedere.

Chiaramente io mi ero illuso di poter trascorrere del tempo senza di lei, ma è ovvio che non è così perché se siamo qui, oltre che per ricambiare l'ospitalità dei nonni, è principalmente perché il papa di Susan ha un desiderio: che la sua unica figlia e il suo futuro marito ballino una danza vecchia di millenni, cara alla famiglia Bree.

Ha persino fatto venire un insegnante di danza e, nel salone delle feste di questa favolosa reggia, direi, un ometto piccolo ma muscoloso ci attende. Quando August lo affianca, la differenza tra i due è ancora più evidente. August Bree è alto più di me, è grosso come un armadio ed indossa un completo elegante con un lungo mantello. È un uomo distinto e andrebbe d'accordo con mio nonno sul colore preferito: purtroppo però, lui veste esclusivamente di nero a causa della perdita di sua moglie, mancata quando Susan aveva cinque anni, l'età che ha adesso l'Ometto. Ho i brividi. Tuttavia, nonostante l'aspetto imponente, i baffi pieni e le sopracciglia spesse, castani come quelli di Susan, i suoi occhi verdi-azzurri e il suo sorriso, si illuminano non appena Susan gli sorride e tradiscono l'immensa bontà di quest'omone.

- Al. Questa me la paghi. - dico all' imbecille che ho per migliore amico.

- Oh, non fare il guastafeste. Jamie non è arrabbiato. - replica bisbigliando mentre August saluta le dame.

R/S ~ Scorose Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora