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Sono già stato in questo posto.
Ma quando?
Hanno un'aria familiare questo giardino e le sue alte siepi, ben curate e ricche di fiori. Assomiglia un po' alla villa dei miei genitori, ma sarei completamente fuso se non riconoscessi il luogo in cui sono nato e cresciuto. Quindi, dove sono?
Mi guardo ancora in giro e vedo che solo la luna e le stelle decorano con luce fioca il cielo scuro. A proposito di scuro: solo adesso, guardandomi, noto che indosso uno smoking, almeno per quanto riesca a vedere nel buio della sera.
Se io sono qui, ad ogni modo, dovrei trovare anche il piccolo e Rose in giro ma non c'è nessuno dei due e, a parte quella che credo sia la voce di Al, che però non vedo, non sento nessun altro rumore.

Meglio cercare l'Ometto, prima che mi assalgano pensieri orribili.
Dove si sarà cacciato?
Mi ha fatto prendere un bel colpo, oggi! Rose direbbe che mi ha tolto almeno dieci anni di vita e non potrei affatto darle torto. Quando l'ho visto disteso, immobile, ho temuto il peggio, ho temuto che fosse... Non riesco nemmeno a dirlo. Ma no, lui è troppo furbo, ci metterà tutti nel sacco, più di quanto non abbia fatto già.
Oh! Eccolo!

- Ometto! Harry, dove corri? - chiedo mentre lui scorrazza con la sua inseparabile tracolla - Vieni qui! -

- Zio! No, raggiungimi tu! - dice quando si ferma, agitando la manina - Mami e Papi mi stanno chiamando da un bel po'! E faresti bene a sbrigarti anche tu! Zio Jamie sta dicendo tante di quelle parolacce che zia Ninì non lo rimprovera neanche più! Siamo in ritardo! -

- Devo prima trovare zia Rosie! - replico divertito - Arriviamo presto! - e così dicendo, saluto l'Ometto che riprende a correre e sparisce dietro una siepe per poi ritornare indietro per un istante.

- Se non sbaglio è di là! Ha un vestito da principessa. Da principessa buona, però. - precisa prima di salutarmi ancora con un bacio volante e ricominciare a correre.

Continuo a camminare, mentre mi rendo conto di non provare ancora tutte le brutte sensazioni di poco fa: mi sento stranamente in pace, soddisfatto: come quando vinco a sparaschiocco contro Al o sconfiggo James a scacchi. Come quando sono contento di un lavoro, come quando chiedo un parere a Rose su una foto e so esattamente cosa mi dirà o come quando la lascio finalmente senza parole.
Rose. Ah, Rose!
La ragazzina, ormai donna, che mi ha incasinato la vita a undici anni sull' Hogwarts Express, liquidandomi con una delle sue battute acide. Ho fatto di tutto per averla, poi l'ho persa e poi ha fatto in modo di rientrare prepotentemente nella mia vita come un uragano rosso. E adesso è sparita, di nuovo.

Un vociare indistinto e lontano, mi fa voltare ma, alle mie spalle, non vedo nessuno. Eppure mi è sembrato di sentire qualcuno chiamare il mio nome.
È come se ci fosse una festa non lontano da qui ma, invece, non c'è anima viva.

- Stella? -
- Piccola? -
- Rossa? -
- Weasley? -
- Rose! Insomma, dove sei? -

Ho finito i nomi con cui chiamarla, ma di lei nemmeno l'ombra. Imbocco un sentiero nella direzione che Harry mi ha indicato e l'unico rumore che adesso sento è quello dei miei passi sulla ghiaia.
Almeno, era l'unico.

R/S ~ Scorose Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora