When You Say Nothing At All

1.6K 74 412
                                    


Mi sono appisolata un'altra volta, dopo aver dormito qualche ora ed essere scivolata in un sonno senza incubi.
Dopo una lunga notte di paura, il sole è spuntato da un bel po' ma, tranne per chi necessariamente dev'essere a lavoro, la giornata non è ancora cominciata del tutto. È sicuramente tardi perché sento la nonna spadellare, ma non ci sono i soliti rumori tipici della mattinata.

La luce filtra dalla tenda e le fusa di Ara, acciambellato accanto a me, riempiono la camera, così come il profumo di Scorp, rivolto col corpo verso di me mentre gioca con i miei ricci e mi guarda, lo sento.

- Sembri... -

- Un killer. Sì, sì, lo so. - ridacchia sbuffando dal naso. Mi attira a sé e affondo col viso nel suo petto e nell'odore si brezza marina.
Mi stringe e sento un po' dolore. Ancora non mi sono ripresa al cento per cento ma presumo che, dopo la maledizione Cruciatus, sia plausibile.

- Proprio non vuoi stare con me per sempre, eh? Persino nei sogni devo venirti a prendere, Weasley. - dice piano, fra i miei capelli.

- È stato incredibile. Tu sei incredibile, Scorp. - replico guardandolo negli occhi e stampagndogli un bacio sulle labbra.

Nemmeno dopo due secondi è su di me e la sua lingua accarezza la mia,  facendo partire il mio solito assolo di batteria.

- Se non ti amassi così tanto non ce l'avrei fatta a raggiungerti. Sei davvero fortunata, sai? - dice strofinando dolcemente il suo naso sul mio, mentre le parole della Blade a proposito del suo potere più grande mi ritornano in mente.

Alzo gli occhi al cielo e poi sorrido - Ad avere un uomo così modesto? Lo so! -

Si avvicina di nuovo per baciarmi e le sue mani percorrono le mie cosce ma io non resisto, perché è davvero impensabile quello che è successo.

- Scorp! -

- Sì. È il mio nome. - risponde lui sospirando rassegnato, ha già capito che voglio parlare.

- Tu ci credi che siamo stati lì in quel posto per meno di cinque minuti? È sembrata un'eternità! Abbiamo parlato così tanto! Ci credi? - dico sbalordita, pensando alle teorie di mamma e a quello che ha scoperto papà.

- Dipende da quante parole si è capaci di dire in cinque minuti. - dice sorridendo e alzando le sopracciglia.

Vorrei non ridere, ma ha irrimediabilmente ragione.

- È che se sono nervosa parlo a raffica! - mi giustifico.

- Ma anche se sei contenta, arrabbiata, infastidita, euforica... - sussurra lentamente, dandomi un bacio sul collo per ogni stato d'animo.

- Però sono stata brava a non farmi ingannare, eh? - dico ripensando al faro - Non mi avresti mai chiamata Stella, o detto che ero un disastro o che ti avrei fatto impazzire, se fossi stato sotto il potere di quella criminale gonfiabile. -

Annuisce e diventa improvvisamente cupo.

- Mi dispiace. Ti ho messo in pericolo. A te e a Harry. Se fosse accaduto qualcosa io... -

- Non è successo. Sta' tranquillo, Amore. - dico stringendolo.

- Sei stata grande con Harry, a farlo restare a galla anche senza magia. -sorride, mettendosi con la testa sul mio petto.

- Non l'avrei mai detto che io avrei insegnato a qualcuno a galleggiare. Lo devo ad un arrogante pallone gonfiato, sai? Comunque, sarà stata la botta di adrenalina! - dico sorridendo.

- O che sai prenderti cura di chi ami, la butto lì. - replica facendomi un occhiolino - Hai salvato anche me. Ti ho sentita sai, compreso un... Pugno? -

R/S ~ Scorose Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora