Kiss From A Rose

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- Perché!? -

- Una volta ti piaceva. - dico tentando di rimanere serio, mentre penso alla prima volta che l'ho bendata.

Ride, mentre con un nastro di raso che ho fatto apparire, oscuro gli abissi. Voglio che veda tutto quando saremo lì.

- Fammi indovinare: - inizia con saccenza - mi bendi, mi fai muovere come un'idiota e poi, una volta sbendata, mi troverò esattamente a cinque metri da qui? -

- Quasi quasi ti imbavaglio pure, così taci un po'! - replico beffardo, mentre mi assicuro che non riesca a vedere nulla, anche se agito la mano davanti al suo volto che sta assumendo un'aria di sfida.

- Zittiscimi. - ribatte, avvicinandosi a pochi centimetri dalle mie labbra e aggrappandosi alle braccia per non inciampare.

- Non rubarmi le battute, Rossa. Dovresti rubare anche la mia classe nel dirle. - soffio sulle sue labbra.

- Arrogante! Arrogante, pallone gonfiato! Sei proprio un grand... -

Ed ecco qui.
Ha avuto ciò che voleva, lo sento dal fatto che le sue labbra morbide si stanno incurvando leggermente all'insù, prima di schiudersi e farsi arrendevolmente invadere dalla mia lingua.

- Davvero interessante, la piega che la situazione sta prendendo ma... - mi allontano, faccio un respiro profondo, mi impongo autocontrollo e penso ai nonni. Altrimenti mando tutto all'aria.
E non posso - Andiamo? -

Nell'esatto momento in cui ci smaterializziamo e arriviamo sul posto, l'incantesimo si attiva e sento su di me un leggero venticello.


Un leggero venticello mi solletica la pelle, mi sembra di aver attraversato qualcosa. Questa sensazione l'ho già provata ma, al momento, non riesco a ricordare dove o quando.

Sono ancora bendata e attorno a me non sento nessun rumore, eccetto il mio cuore che batte così forte che mi sembra pronto a schizzare fuori dal petto. Non riesco a capire dove ci siamo smaterializzati.

- Scorp? Dove siamo? - la sua mano si accosta alla mia e le nostre dita trovano, come sempre, la giusta posizione, in un attimo.

Il nastro si dissolve, ma non cambia poi molto. Davanti a me c'è solo il buio.


Il buio ci avvolge completamente ma, ovviamente, so che è qui accanto a me: sento il suo respiro accelerato; si rilassa un po'solo quando il chiarore delle stelle comincia a farsi spazio nell'oscurità.

- Dove siamo? È notte. Non era notte, due secondi fa, al matrimonio! - comincia parlando a raffica - Dove mi hai portata? Cosa dobbiamo fare? Siamo soli? -

- Rose... -

- Oh, scusa. Dovrei stare zitta? -

- Sarebbe d'aiuto, Stella, sì. - dico sorridendo e lei alza gli occhi al cielo, prima che io continui - Visto che li hai alzati, resta pure a guardare. -

L'afferro per la vita e la posiziono davanti a me, abbracciandola da dietro e appoggiando il viso alla sua tempia. Riesco a scorgere delle piccole rughette che si formano ai lati degli occhi perché li sta assottigliando per mettere meglio a fuoco e sento che, senza accorgersene, si protende in avanti, come se questo potesse aiutarla a vedere meglio.

R/S ~ Scorose Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora