Mirrors

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-  Buongiorno... - un sorriso illumina l'ombra e la sua voce risuona nel silenzio della stanza.

- È pomeriggio, Piccola. Quasi sera. - ridacchio, mentre lei si rimette con la testa su mio petto.

L'ho guardata dormire, dopo la terza volta che abbiamo fatto l'amore. Si è addormentata in un attimo, stretta a me, e io mi sono chiesto come ho fatto tutto questo tempo a non averla fra le braccia.

- Scusa, io... - farfuglia con la voce ancora impastata dal sonno.

- Non eri più abituata al mio ritmo, lo so, lo so. - la prendo in giro e lei mi fulmina con uno sguardo assassino, ma cambia repentinamente espressione quando si mette a cavalcioni su di me.

- Possiamo anche ricominciare, se ce la fai... - dice con un sorriso che promette benissimo.

- Mi stai sfidando, Rossa? - chiedo stupito dalla sua reattività e dall'elevato numero di parole che ha detto appena sveglia, per i suoi standard.
Ripreso dallo shock momentaneo, velocemente ribalto la posizione e lei scoppia a ridere, ha ottenuto ciò che voleva. Infatti, annuisce trattenendo un'altra risata mentre comincio a morderle il collo per poi arrivare ai capezzoli.

- Non ridi più, eh? - le chiedo facendola fremere al tocco della mia lingua.

- Zitto e continua, Malfoy! - questa volta sono io a ridere della sua isteria e continuo ad occuparmi di lei.








- Devo ammettere che ho fame. - dico sfinito, mentre stiamo ancora ansimando con la testa ai piedi del letto. Mi sorprende di come sia ancora tutto intero.

Si avvicina e mi posa un bacio sulle labbra, seguito da altri due a fior di labbra - Anch'io! -

Non avevo dubbi.
Non lo dico, ma mi becco ugualmente una gomitata e poi scoppiamo in una risata.

- Credo che possiamo uscire adesso, sai? Direi che Susan intendeva questo con 'Amatevi', non pensi?-

- Penso che intendesse anche questo, sì! - mi sorride ed io mi perdo nei suoi abissi, per l'ennesima volta.

Dopo una doccia veloce, mi vesto e lei è ancora lì a letto, a sonnecchiare.
Le do un bacio sulle labbra e mi smaterializzo.

Al mio ritorno è sempre lì, girata di schiena, e non posso fare a meno di scattarle una foto.
Insieme al cibo ho preso la scatola a casa mia e ho anche inviato un gufo ad Al e Susan, ringraziandoli per quello che hanno fatto.

- Piccola? -

Sobbalza e mi guarda cupa, ma poi, non appena vede la confezione di gelato di Cindy, il suo sorriso si allarga a dismisura.

- Una volta, una ragazza mi disse che non esiste un orario giusto per mangiare il gelato. - spiego sorridendo e raggiungendola a letto.

Prende il sacchetto col gelato dalle mie mani e lo poggia sul letto, poi le mani prendono la mia maglietta dal basso e me la sfilano.

R/S ~ Scorose Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora