Fire Meet Gasoline

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Il bacio diventa via via più profondo, la stretta sui miei fianchi aumenta e mi fa quasi male, ma non m'importa minimamente.

Sono felice, felice di essere fra le sue braccia, tra baci passionali e respiri irregolari, di provare sensazioni che, solo fino a pochi giorni fa, avevo provato per brevissimi istanti e ho temuto di non poter più sentire.

Sto vivendo un attimo di felicità, ma proprio mentre ci penso, un tarlo comincia ad insinuarsi nel mio cervello, già bacato di per sé.

- Scorp... - sussurro mentre riprende un attimo fiato - Ci sono cose che non sai. -

Non so con quale forza d'animo mi stacco da lui, facendo pressione sui pettorali che guizzano da sotto la maglietta bianca e aderente. Ora che ci penso...

- Sorridi per come siamo vestiti? - chiede inclinando la testa e sorridendo a sua volta, senza staccarsi poi molto da me.

Annuisco. Anche se i jeans che indossa non sono strappati, l'abbinamento è esattamente lo stesso, solo che lui è decisamente più figo dello Scorpius Malfoy diciassettenne.

Mi fa sorridere che, a distanza di dieci anni, dopo tutto il casino che abbiamo fatto, in un posto diverso, ma così simile all'originale, io sia fra le braccia dello stesso ragazzo, ormai uomo, e mi senta a casa mia.

Ed il mio sorriso si allarga ancora di più se penso che mi ero imposta di odiarlo e che ci sono riuscita, sì e no, per dieci minuti. Ma adesso, a differenza di quel primo bacio, quando non sapevo nulla di lui e nemmeno di me, riconosco e accetto una volta per tutte il fatto che lui mi abbia completamente fottuto il cervello e che, anche se inconsapevolmente, amarlo ed essere sua mi abbia cambiata in qualche modo.

Ovviamente, questo discorso lo sto facendo a me stessa, lui forse se lo immagina perché mi scruta, con un accenno di sorriso e la pace nelle gemme verdi che gli tempestano gli occhi. È stupendo ed io non posso fare a meno di sorridere ancora.

Sento i pettorali sotto le mie mani, deglutisco e non mi ricordo il motivo per il quale non lo sto baciando come se non ci fosse un domani.

Ah, sì.

- Riguarda Leea. -

- Piccola, io ho già deciso: avevo già deciso prima del tuo discorso. A proposito, complimenti. Questa volta è stato bello. Davvero. - sussurra al mio orecchio, mentre mi attira a sé e mi inebria del suo profumo.

- Scorp, non fare così. Devo dirtelo, devi sapere. Lei... - dico quasi in un lamento.
Faccio appello a tutto l'autocontrollo che riesco a racimolare, e che va letteralmente a farsi fottere, quando lui mi tira su per le cosce e mi bacia di nuovo.

- C'è tempo. C'è tutto il tempo del mondo, Piccola. - replica sulle mie labbra e, a quel punto, la razionalità è solo un ricordo lontano anni luce da me.

Io ci sto provando a fare le cose perbene ma se lui mi bacia così, allora non ne sono capace!

Rispondo al bacio, mentre le mie mani affondano nei suoi capelli lisci e ormai in disordine, mentre serro ancora di più le mie cosce attorno al suo bacino quando sento che ci stiamo abbassando.
Si siede ed io sono a cavalcioni su di lui e sorrido.
Sorride anche lui e mi guarda con  quei meravigliosi occhi camaleontici mentre, con la mano a coppa, mi accarezza la guancia e poi con l'indice traccia la sua costellazione fra le mie efelidi, sorridendo.

Ricordo l'infermeria, quei giorni e quelle notti trascorse insieme a lui, quando ho capito di averlo sulla pelle, nel cervello e nel cuore e realizzo quanto sia stata stupida a permettere al mio orgoglio di rovinare ogni cosa. Eppure... Eppure siamo qui.

R/S ~ Scorose Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora