Perfect

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- Sei pronta. Andiamo? - mi dice mentre le sue braccia sono attorno al mio busto.

La mia risposta è un'eco di no, un'eco di una a cui sta per venire un attacco di panico che nemmeno dieci pozioni rigeneranti potrebbero attenuare.

- Ah, già! - dice serio, colpendosi la fronte col palmo della mano - Non sei ancora pronta! -

- No, Scorp, veramente io... -

Mi sorride ed io smetto di pensare.

Appella la scatola che gli avevo ridato ed estrae un pacchettno blu che ha un' aria familiare.
Mentre un mare di immagini, di lui appena uscito dalla doccia ed io che cerco nel suo baule una cravatta e trovo il mio regalo, mi sommerge, ecco che fa scattare la chiusura del pacchetto e, con un Wingardium leviosa, la mia collana si alza a mezz'aria: presto sarà raggiunta dal mio cuore.

Lui è dietro di me e sposta i miei capelli tutti su una spalla: la montatura fredda del ciondolo aderisce alla mia pelle bollente ed io mi porto una mano sul petto, che rintraccia subito quella pietra meravigliosa.

- Adesso, sei davvero pronta. Adesso, sei proprio la mia Stella rossa. - sussurra ancora alle mie spalle, un attimo prima di voltarmi e baciarmi.

Non indossavo quel ciondolo da quando ho capito che con o senza incantesimo antismaterializzazione non sarebbe tornato e ora, sentirlo sulla pelle, dopo che lui stesso ha provveduto a rimettermelo, mi dà un  senso di pace che mi sembra di non sentire da secoli.

Senso di pace che però non dura molto, perché sento che sto cadendo: oltre che realmente, io sto cadendo in un turbinio di emozioni che pensavo di non poter più provare. Devo abituarmi di nuovo a sentirmi di morire ogni volta che mi bacia.

Come dicevo siamo caduti davvero: siamo di nuovo sul materasso ed io non vorrei andare più via! Vorrei restare a fare l'amore per tutta la vita qui, chiudendo tutti i problemi fuori da queste vetrate.

Ma, a quanto pare, lui non è del mio stesso avviso perché, dopo un bacio un po' più dolce, si stacca e mi guarda intensamente.
- Andiamo? Sei pronta, adesso. -

Comincio ad iperventilare ma lui mi prende per le braccia e mi fa sedere.

- Rose, sei una strega, non puoi continuare a viaggiare come una babbana o una magonò! Insomma! - l'alone di serietà passa subito e di nuovo mi sorride. È felice ed io con lui, ma non attacca. Oh, no.

- Avanti, che Grifondoro sei? - chiede divertito.

- Una che ci è quasi rimasta secca! - sbraito in preda all'ansia.

- Io non c'ero. - mi dice tenendomi per le spalle e guardandomi negli occhi - Ma adesso sì. Perciò non hai niente da temere. -

Scuoto la testa e lo abbraccio.

- Ti prometto che non ti succederà mai niente. - mi sussurra, giocherellando con i miei capelli.

- Scorp, io... -

- Ok, andiamo. -







- MA SEI MATTO!? - urlo mentre sono ancora stretta a lui, ma adesso siamo stesi in spiaggia, ai piedi del faro, ed io ho tre anni di vita in meno. Contunuo a respirare male e mi viene un po' da piangere.

- Ti ricordi la prima volta che ti ho portata qui? Non volevi volare con baby e... Com'era? Cosa mi confessasti qualche anno dopo? -

- Che per la prima volta pensai che non avevi la stessa profondità di una pozzanghera. - gli sorrido come un' ebete ricordando quel pomeriggio al faro e poi capisco - Non tentare di distrarmi, Malfoy! -

R/S ~ Scorose Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora