CAZZO. CAZZO. CAZZISSIMO.Non riesco più a muovermi.
Lui ghigna e avanza con il suo incedere da piccolo Lord, calmo ed elegantissimo. Si passa una mano sulla bocca e poi mi mostra i suoi denti perfetti e bianchissimi.
O mi sta venendo qualcosa di brutto al cervello o gli ho lanciato inconsapevolmente un Impedimenta e lui si muove al rallentatore per questo.Mi tocco le labbra. Ok, sono ancora dei materassini. Come ha fatto? Posso sempre sparire dietro all'angolo: se corro ci arrivo.
Corro? Corro.Corre. Corre!?
È proprio la fiera dell'assurdo, stamattina!Mi smaterializzo davanti a lei e lei cambia strada. Succede un'altra volta e un'altra volta ancora, mentre le intimo gentilmente di femarsi, ma lei continua a chiamarmi pasticcino e dirmi che deve partire al più presto.
Siamo arrivati all'isolato successivo alla strada in cui c'è il palazzo di Leea ed io non ho alcuna intenzione di farmi tutta Londra magica così, a starle dietro. Perciò mi smaterializzo un'ultima volta, in un vicolo buio poco distante da dove si trova lei e, quando passa quasi correndo, guardandosi alle spalle, senza fare a caso a me, l'afferro per un braccio e la tiro nel buio.
Con un Lumos vedo che il suo viso si sta trasformando mentre lei si contorce.
- Come hai fatto!? - chiede isterica.
- Da dove comincio? - domando sorridendole e mostrandole una ciocca dei suoi ricci infuocati che tengo fra indice e medio.
- Non... Non erano così. Come hai... -
- Uno. Sei passata di fronte allo studio e non hai risposto, né ti sei girata quando ti ho chiamata. Il che, visto che Leea era un po' risentita, poteva anche starci. Due. Il tuo modo di camminare... -
- Ma se non sono neanche inciampata! - mi interrompe incrociando le braccia, offesa.
- Lo so. Ma... Solo tu cammini così. Se solo pensi che ti ho vista camminare per sette anni, a scuola, tutti i giorni! Vuoi che non riconosca la tua camminata? - contunuo a dire mentre lei mi fissa ammutolita.
- Tre. Le tue labbra. Le arricci se menti. E... - e, mentre lo dico non posso fare a meno di guardargliele.
- Non è vero. -
- L' hai appena fatto. - scuoto la testa e sorrido.
Sorride. Ma che diamine ha da sorridere!? Non è per niente divertente! E poi se sorride mi distrae.
Io vorrei solo che la mia voragine mi inghiottisse e invece, quando serve, non c'è mai. Come Al. Dov'è finito!?- E... Il tuo profumo. -
- Non ce l'ho. - ribatto prontamente, sorridendo - E adesso che mi dici? -
- Intendo il tuo odore. - non smette di fissarmi - O vuoi dirmi che non hai neanche quello? -
Idiota.
- Ad ogni modo, che faccio? Conto fino a cinque saltando il quattro e poi mi baci oppure mi baci adesso? Senza che ti dica che, ovviamente, il tatuaggio non mi ha dato tregua da stamattina. Anzi, da quando sei arrivata. Il tuo no? -
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R/S ~ Scorose
Fanfiction☆Sequel di W/M ☆ Sono passati dieci anni da quel giorno alla Tana e le vite di Rose e Scorpius sono diverse, adesso. Cos'è cambiato? E cosa, invece, è rimasto uguale? - Ma perché continua a farmi quest'effetto? Perché mi sento come se avessi di nu...