Next To Me

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Il viaggio di ritorno lo passa nel completo mutismo. È arrabbiato. Ma io non ho fatto assolutamente nulla.
Almeno credo.
Le spalle e le braccia sono tese e non oltrepassa le nuvole attraversandole come al solito, ma le aggira. Mi sta facendo perdere anni di vita per lo spavento.

- Stai correndo! - gli dico ad alta voce.

- Ma pensa! - e continua ad accelerare. Imbecille.

Prendo coraggio, se cadessi mi salverebbe, penso. Così mi alzo facendo forza sulle gambe e le mie braccia scivolano sulle sue spalle.

Da quanto tempo.

Da quanto tempo non sentivo le sue braccia scivolare sulle mie.









- Non essere arrabbiato, non capiscono. Io le trovo belle. Che è successo? - disse dopo che le mani scivolarono sulle mie braccia fino a raggiungere i bozzetti che avevo tra le mani e sistemando il viso nell'incavo del mio collo.

- Non mi va di parlarne. - risposi.

- Oh, certo. Ed io sono bionda. - lo zigomo, premuto contro la mia mascella si gonfiò, stava sorridendo.

- Non sono piaciute. Mio padre ha ragione. Nessuno mi prenderà mai in considerazione! Il professore ha detto che non c'è sentimento. Ma io non la conosco questa ragazza, non so chi sia, cosa desideri, di cos' ha paura. Non riesco a fotografare se non so queste cose. - dissi sbuffando, alzandomi e gettando le foto nel camino accesso.

- Scorpius Hyperion Malfoy, torni in te? - chiese, mettendo le mani sui fianchi. Lo sapevo, anche se era ancora dietro al divano.

- Non chiamarmi Hyperion. - replicai senza voltarmi - Sai che lo odio. -

- Oh! Scusa, Hyperion, ma non so come altro chiamarti perché, vedi, lo Scorpius Malfoy che conosco io non si arrende dopo un rifiuto! Lo Scorpius che conosco io, al contrario, si fa ancora più caparbio dinnanzi ad un 'no': mette in campo le sue abilità e raggiunge il suo obiettivo. Te lo dico per esperienza personale!  - concluse raggiungendomi davanti al caminetto e facendomi una riverenza.

- Grazie, Piccola. Ma probabilmente non sono tagliato per fare il fotografo. - replicai sospirando, diretto verso la finestra del salotto.

- Senti, tu! Libera il mio ragazzo o te la vedrai con me. So schiantare benissimo! - disse abbracciandomi da dietro con tono minaccioso.

- Oh, Rose! Basta! Ma non capisci!?  Non fa per me. Chiuso il discorso! Ed è inutile che dici sciocchezze, mi fai solo innervosire. - sbuffai io sciogliendomi dalla presa.

- Oh, bene! Se le cose stanno così,  allora aspetta che prendo del grog e ci ubriachiamo. Brindiamo agli insuccessi delle nostre vite! - disse trasfigurando un cuscino del divano in un calice.

- Posa. Saresti in grado di ubriacarti anche col grog invisibile! - replicai sorridendo.

- Ah, ah! Ti ho fatto ridere! Cento punti a Grifondoro! - disse lanciandosi fra le mie braccia e facendoci rovinare a terra.

R/S ~ Scorose Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora