CAP 3

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CAP 3

Che vita di cacca.

Sempre dietro a lavorare e poche soddisfazioni.

Fare la giornalista era da sempre stata la mia passione.

Ma lavorare sotto alle direttive di qualcuno era una cosa che non digerivo molto.

Ho sempre avuto un carattere ribelle e poca attitudine al rispetto delle regole.

Ma ahimè diventare grandi e maturi significava anche modificare il mio carattere, reprimere i miei istinti omicidi verso le persone che non mi andavano a genio era stato il primo passo verso la strada che un giorno mi avrebbe fatto diventare una persona matura.

Da giornalista di cronaca mi avevano recentemente spostato allo sport.

Il tennis da qualche mese era diventato il mio mondo.

Ormai sapevo più io di Roger Federer e compagnia bella che le loro mogli....

All'inizio non mi era andata giù per niente questa storia, ma per tenermi il lavoro ben stretto avevo accettato.

In ufficio girava la voce di un incarico importante...

E cosa c'era di meglio che mettersi in mostra per farsi notare per poter finalmente abbandonare lo sport per chissà quale inchiesta o articolo di cronaca?

Mi ero impegnata duramente per tutto il mese di maggio.

Roma e poi Parigi erano state le miei destinazioni.

Avevo preferito lavorare sul campo e non vedermi le partite di tennis da casa.

Internazionali BNL e Roland Garros erano state le mie tappe.

Ottimo lavoro Gioia, il capo era pienamente soddisfatto degli articoli che avevo spedito in redazione.

Grazie signore, ma faccio solo il mio lavoro, nel miglior modo che mi è possibile!

La telefonata più bella che potessi mai ricevere.

Cara inchiesta, o quello che tu sia....non mi sfuggirai dalle mani!

Ero tornata da qualche giorno a Macerata che il grande capo mi aveva fatto chiamare nel suo ufficio...

-Complimenti signorina Gioia, al giornale abbiamo apprezzato molto il suo lavoro per quanto riguarda i due ultimi eventi tennistici che ha seguito!

-Grazie capo! Ho fatto del mio meglio....

-Giusto per rimare in tema lavoro, avrei un reportage da proporle.....

-Certo accento subito!

Non l'avevo neanche fatto terminare che già avevo accettato il nuovo incarico!

-Bene sono contento che accetti subito così, mi piacciono le persone che non si lasciano sfuggire le occasioni! Sa, pensavo che rifiutasse dato il suo non entusiasmante interesse per lo sport...

- Sport? Mi scusi ma di quale incarico stiamo parlando?

- Mi ascolti bene lei dovrà seguire la nazionale di pallavolo maschile per i prossimi eventi che ha in programmazione fino alla finale della World League!

- Della World ......che cosa?

- La World League è una manifestazione a livello internazionale che per quest'anno si terrà proprio in Italia a Firenze.

-Scusi capo, posso farle una domanda?

-Certo cara dimmi tutto...

-Come mai ha scelto me per questo incarico? Dato che l'ha detto anche lei che ho una scarsa predisposizione all'intusiasmarmi per lo sport...

-Risposta semplice, per l'ottimo lavoro che hai svolto in quest'ultimo mese. Il tuo impegno e la tua dedizione mi hanno fatto pensare che tu saresti stata la persona più adatta per potare avanti questo incarico!

Merda.

Mi ero fregata con le miei stesse mani.

Ora non potevo più tirarmi indietro.

Una stretta di mano aveva sancito l'accordo con il capo.

Ci avrei piantato una figura pessima se mi fossi tirata indietro così, solo perché quell'incarico non soddisfaceva le mie aspettative!

Mi sarei rimboccate le maniche e avrei seguito la nazionale maschile per quell'evento di cui non mi ricordavo neanche più il nome.

Come inizio non era niente male!

Io e la pallavolo eravamo due mondi assestanti.

Odio profondo per questo sport.

Un odio che celava radici profonde.

Scuole medie, stavamo giocando la solita partita del giovedì pomeriggio.

Tutte le classi che si sfidavano per il consueto torneo settimanale.

Quando ad un tratto un ragazzo di una classe in più della mia schiacciò, lui giocava a pallavolo se non ricordo male in una squadra locale...

Quindi se la cavava egregiamente, almeno meglio di me sicuro...

La professoressa mi gridò, salta vai a muro!

Senza pensarci non esitai, pensando di riuscire a fare quello che mi era stato ordinato.

Risultato finale...

Io e la mia professoressa sedute su delle sedie scomodissime del pronto soccorso di Parma che aspettavamo il dottore che mi doveva fare l'ingessatura.

Due dita rotte!

Ecco qual'era stato il risultato finale!

Non saprei dire quanto si fosse scusato quel tizio con me...

Ma io di pallavolo non avrei mai e poi mai, più voluto sentirne parlare....

Almeno lo credevo io....

Adesso mi toccava pure seguire la nazionale ...

Certo che ero proprio sfigata!

Che cosa avevo fatto di male per meritarmi tutto questo?

Io proprio una risposta faticavo a trovarla!

La sera stessa mi arrivò una mail dal grande capo con le istruzioni per i prossimi mesi...

Ritiro a roma dei ragazzi più mia presentazione.

Venerdì 23 maggio Jaragua do Sul: Brasile-Italia

Sabato 24 maggio Jaragua do Sul: Brasile-Italia

Venerdì 30 maggio Trieste: Italia-Iran

Sabato 1 giugno Verona: Italia-Iran

Venerdì 6 giugno Bari: Italia-Polonia

Domenica 8 giugno Roma: Italia-Polonia

Venerdì 13 giugno Katowice: Polonia-Italia

Domenica 15 giugno Lodz: Polonia-Italia

Venerdì 20 giugno Theran: Iran-Italia

Domenica 22 giugno Theran: Iran-Italia

Giovedì 3 luglio Bologna: Italia-Brasile

Domenica 6 luglio Milano: Italia-Brasile

Più fasi finali Firenze.

Certo che un minuto per non l'avrei più avuto.

Sarei stata impegnata a più non posso.

Calendario fitto per questa specie di evento.

L'unica nota positiva è che avrei viaggiato tanto.

E questo non mi dispiaceva per niente....

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