CAP 33
La nazionale si era divisa.
Metà nazionali quelli titolari erano stati messi a riposo, erano stati sostituiti per le prossime quattro partite da giocare in Polonia e in Iran dai ragazzi che erano rimasti in panchina fino a quel momento.....
Io li avrei seguiti anche per quella trasferta.....
Non mi sentivo ancora a pieno del recupero delle miei forze, ma il lavoro chiamava e Gioia doveva rispondere.
Che poi non è che stavo veramente male, solo un po' di stanchezza.
Il dottore mi aveva consigliato niente viaggio in aereo, quindi fui costretta a farmi un lunghissimo e interminabile viaggio in treno.
Mi era di consolazione che sul treno ci fosse il vagone ristorante, per sanare delle possibile voglie di cibo.
Dormii per lo più per tutto il viaggio, quando arrivai trovai due ragazzi che mi avrebbero condotto all'impianto che ci avrebbe ospitato...
Davvero una struttura a dir poco stupenda.
Oggi l'Italia avrebbe fatto solo un allenamento di rifinitura per attendere la partita di domani.
Ormai usavo termini tecnici con una facilità disarmante.
Quasi mi facevo paura da sola per quante cose ero riuscita ad imparare in così poco tempo.
I ragazzi stavano completando gli ultimi esercizi quando mi videro entrare.
Alcuni si staccarono dal gruppo per venire a sincerarsi delle miei condizioni.
Il primo a chiedermi come stavo fu Luca
......
La vidi entrare e mi fermai da quello che stavo facendo per andarle incontro....
-Eccoti finalmente, pensavo di vederti all'aeroporto.....
-Ordini dall'alto il dottore mi ha detto che non potevo prendere l'aereo, quindi mi sono fatta un bel viaggetto in treno!
-Ma quindi è tutto risolto.... Vero?
-Sisi, non c'è nulla da preoccuparsi....
-Bene sono contento, ieri ho provato a chiamarti ma non mi hai mai risposto.....
-Scusami ma si vede che Antonio per non farmi disturbare mi ha tolto la suoneria, e a dire la verità non ho ancora guardato il cellulare.... È in borsa da ieri pomeriggio.....
-Non preoccuparti, l'importante è che sei qui e stai bene....
Luca ma con cosa te ne esci?
L'importante è che sei qui?
Si, sei veramente un furbone!
Come non fare a capire a nessuno che le sbavi dietro da mille milioni di chilometri....
Pippo mi aveva guardato con una faccia che era tutto un programma.... Del tipo...
Vetto che cavolo stai dicendo?
Ci mancava un punto interrogativo in mezzo la sua fronte e poi il quadro era completo.
Meglio che una scena di un cartone animato!
.......
L'allenamento era finito e stavo aspettando i ragazzi che finissero di farsi la doccia per andare dritti dritti in albergo.
Non ci ero ancora passata, avevo ancora le valigie sul pulmino che mi aveva portato al palazzetto nel pomeriggio.
Con lo stesso pulmino ci dirigemmo all'albergo che ci avrebbe ospitato per l'intera settimana....
Era veramente un edificio mega galattico, era imponente e decisamente molto lussuoso.
Le camere che avevano riservato per la nostra nazionale erano qualcosa di unico, a pensarci una sola stanza era grossa più o meno come il mio bilocale a Macerata!
Roba da non credere!
Ci avevano riservato un trattamento con i guanti!
Io però sinceramente non vedevo l'ora di mettermi a letto, anche perché ero decisamente molto stanca.
Non avevo un granché fame, ma dato gli ultimi avvenimenti dovevo aver più riguardo di me stessa...
Così anche con non tanta voglia mi feci una doccia e mi misi comoda per raggiungere gli altri al ristorante.
Non mi sarei abbuffata, ma proteine, vitamine e carboidrati erano alla base della mia nuova dieta che dovevo seguire.....
Feci un enorme sforzo, ed alla fine riuscì a mangiare qualcosa anch'io....
Non mi aspettavo certamente che quegli odori strani mi facessero un po' passare la fame e mi mettessero in subbuglio lo stomaco.
La mia trasferta non iniziava nei migliori dei modi, speravo in uno sviluppo diverso però, perché sarebbero state sennò due settimane davvero di devasto!
........
Non ero riuscito a vederla.
Però sapere che stava bene e che ci saremmo sentiti al suo ritorno mi aveva fatto tornare a casa con il sorriso.
Ero di nuovo contento.
Mi sarei goduto questi giorni di vacanza più che meritata per aspettare di rivederla a Bologna.
Avevamo deciso di partire con il frappò e Ivan e le consorti per una destinazione marittima che non avevo ben capito.
Poco mi importava, la cosa importante sarebbe stata quella di riposarsi.
Non feci in tempo a mettere piedi in casa e a fare un cambio della valigia, fuori le tute e dentro i costumi, che ero già pronto per ripartire.
In macchina con i ragazzi si stava bene, si parlava della meta.
Alla fine ero riuscito anche io a capire dove si stava andando.
Destinazione San Remo a casa di Simone.
-Canzo se capivo prima dove stavamo andando mica venivo!
-Perché?
-Ash, ma ti rendi conto cinque e dico cinque piani a piedi per arrivare in casa? Ho reso l'idea.....
In macchina si era prepagata una risata generale....
-Jiri sempre a lamentarti, se non lo fa mia moglie che è pure incinta perché devi farlo tu?
-Ma lei ha il fisico, a me manca..... Non ho fiato....
-Beh sei vuoi avere un tetto sulla testa la casa è quella....
-Frappò sempre gentile vedo......
-Ho imparato da te che ti lamenti sempre.....
-Dai ragazzi fate i bravi, che il viaggio è appena iniziato.....
-Jessica ha ragione, le donne hanno sempre ragione!
-Ash dopo questa io mi metto a dormire.....
-Bravo Kovar finalmente la prima cosa intelligente che dici!
Così dopo questa ultima perla. Di Jessica avevo pensato bene di mettermi giù e schiacciarmi un pisolino, prima di prendermi altri nomi.
-Svegliatemi quando siamo arrivati....
Così dicendo mi misi le cuffie nelle orecchie e chiusi gli occhi.
-Si bel bambino fai la ninna, che sei tanto stanco....
-Ivan ma vaffanc.....
-Dai Jiri lascialo fare che si deve allenare! Ahahahah