CAP 32

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CAP 32

Avevo passato la notte in bianco,  volevo andare da lei in ospedale.

Ma Berruto non ci aveva permesso di muoverci.

Avevo provato a telefonare,  ma niente il cellulare continuava a suonare a vuoto.

Le avevo lasciato anche diversi messaggi,  ma non avevo ottenuto risposta nemmeno a quelli.

L'indomani saremmo partiti per la trasferta in Polonia,  quindi l'avrei rivista di sicuro.

Anzi avremmo passato due settimane a stretto contatto.

E forse,  dico forse senza ne Kovar tra le scatole o altri sarei riuscito a parlarle con il cuore in mano.

Almeno ci avrei provato.

Non dovevo preoccuparmi più di tanto,  un calo di zuccheri poteva capire a qualsiasi persona,  e poi sapere che che Antonio era stato con lei e non era rimasta da sola,  mi faceva stare un più sereno.

.......

Ci mancava solo questa!

Perché non si era sentita bene?

Che cosa le era saltato in mente,  mi aveva fatto prendere un bello spavento!

Roba da lasciarci le penne....

Mi era mancato il respiro,  quando avevo capito che si trattava di lei.

Poi le parole del mister mi avevano condotto ad una precaria lucidità che mi era mancata per un paio di minuti.

Non potevano andare a trovarla perché era notte,  e ci stava.

Ma al mattino io avevo l'aereo che mi avrebbe riportato a Macerata.

Noi Big non eravamo stati convocati per la trasferta estera in Polonia e Iran.

Per noi si prospettavano due settimane di vacanza.

Ma io non potevo non vederla,  non sapere come stava mi facevano andare ai matti il cervello.

Avevo programmato per bene tutto....

Sarei uscito dalla stanza alle 6 così con tutti ancora a letto nessuno mi avrebbe visto,  sarei arrivato all'ospedale e dopo averle parlato avrei fatto ritorno in albergo,  pronto per andare all'aeroporto con gli altri.

Tutto questo avrei dovuto farlo in due ore,  per le 8 dovevo per forza trovarmi nella hall dell'albergo.

Per lei mi sarei rischiato anche la nazionale, e se questa non era una dimostrazione d'amore non sapevo proprio come chiamarla.

Io che avevo amato nella mia vita solo una volta,  riconoscevo in lei tutti i sintomi della malattia  più bella al mondo.

Io che mi ero ripromesso di non innamorarmi più,  di non cadere più in questa trappola che ti porta a soffrire dannatamente tanto,  io che.....

Io che,  un bel niente..... Io che ci ero caduto non con un piede ma con tutte e due!

..........

Avevo passato la notte a pensare,  mille pallini per la testa....

Al futuro,  a che persona ero e a che persona volevo essere....

Domande su cui non mi ero mai soffermata.... 

Ma che adesso mi faceva un po' impressione farmele soprattutto rispondere.

Non mi accorsi nemmeno che il sole aveva già fatto capolino in cielo,   ciò significava proprio che avevo avuto  tanto a cui pensare.

Ero ancora stesa a letto che delle grida provenienti dal parcchetto fuori dall'ospedale avevano attirato la mia curiosità....

Chi poteva essere quel pazzo che si metteva ad urlare di primo mattino,  e poi per giunta fuori da un ospedale?

Forse un ubriacone o un tossico.....

Sicuro non poteva essere diversamente.

......

Ero arrivato finalmente all'ospedale,  fortuna che non si trovava tanto distante da dove eravamo noi.

Avevo cambiato due mezzi e in 15 minuti ero arrivato a destinazione.

La struttura non era poi così grande,  forse doveva essere una clinica privata.

Un giardinetto prima dell'ingresso e due palazzine non altissime alle spalle....

Avevo trovato l'ingresso,  mi ero diretto alla reception per chiedere quale fosse la stanza di Gioia.

Avevo fatto tutto questo,  con la paura di essere scoperto e ammazzato direttamente da Berruto sotto gli occhi di tutti,  per sentirmi rispondere che non era orario di visita.

Ero andato su tutte le furie,  neanche il mio bel faccino che è un Pass formidabile con le signore di una certa età aveva funzionato con l'infermiera che era lì al primo piano a ricevere le persone.

Cosa dovevo fare?

Tornarmene indietro senza neanche averla vista non ci pensavo proprio.

Se quella infermiera voleva la guerra allora l'avrebbe avuta.

Uscii e mi misi sotto alle finestre proprio a lato del giardinetto....

-GIOIA MI SENTI?  DAI GIOIA SVEGLIATI...... SONO IO TI DEVO PARLARE,  NON MI FANNO ENTRARE.... AFFACCIATI....

Stavo urlando che sembravo un pazzo,  ma non me ne fregava proprio niente!

Di lei però nemmeno l'ombra.....

Avevo continuato a chiamarla fino a quando si aprì una finestra..... Finalmente  mi aveva sentito.....

-ABBELLO SE CERCHI GIOIA IO NON SO DOVE SIA MA QUI CE SO IO PER TE!

Mi mancavano proposte indecenti da donne anziane,  ora potevo aggiungere anche questa al mio repertorio di conquistatore incallito.

Gioia però non si vedeva.

Era uscita per fino l'infermiera che mi aveva trattato in modo sgarbato....

-Sei un caro ragazzo,  non costringermi a chiamare le forze dell'ordine,  stai spaventano i nostri pazienti....

-Mi scusi non era mia intenzione..... Però devo assolutamente parlare con questa ragazza...

-Allora di farti entrare non se ne parla nemmeno non voglio farmi licenziare,  però posso dirti che la ragazza sta bene e che non la vedi affacciata perché sta finendo una flebo e non si può alzare,  però mi ha dato questo per te. Tieni.

-La ringrazio immensamente non sa che piacere mi ha fatto!  E scusi ancora per tutto......

Così dicendo baciai quella donna e mi incamminai verso l'uscita stringendo il biglietto in mano...

Adesso potevo tornare dagli altri soddisfatto e consentento....

Nel biglietto c'era scritto che stava bene di non preoccuparsi e che ci saremmo sentiti al suo ritorno.....

.......

Avevo riconosciuto la sua voce e avvicinandomi alla finestra avevo avuto la conferma che si trattasse proprio di lui.

Era veramente un pazzo!

Che cosa era venuto a fare?

E per di più non smetteva neanche di urlare.... Ma io non me la sentivo proprio di farmi vedere.

Così chiamai l'infermiera che era di turno e le porsi un foglietto.

-Mi scusi potrebbe farmi una cortesia....

-Mi dica se posso esserle d'aiuto molto volentieri....

-Quel ragazzo fuori,  non smetterà di urlare finché non mi vedrà,  quindi le chiedo se gentilmente può consegnargli questo biglietto dicendo che non mi posso alzare dal letto?

-Veramente io,... Non è che mi piace dire le bugie.....

-Signora la prego è veramente una cosa importante......

-Se me lo chiede così non posso dirle di no.....

-La ringrazio immensamente,  non sa che favore mi sta facendo!  Grazie ancora.....

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