CAP 13

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CAP 13

L'allenamento era stato qualcosa di unico..

Non immaginavo tanta dedizione da parte di questi ragazzi.

Finalmente la giornata stava volgendo al termine, una doccia e poi dritta a cenare.

Avevo preso molti appunti durante gli allenamenti.

La prima cosa che avrei scritto nel mio articolo sicuramente era quanto i pallavolisti fossero peggio delle donne.

Che non si dica che le donne ci mettano millenni per prepararsi, la Categoria pallavolisti aveva battuto il primato.

Si infighettavano come se dovessero andare ad un evento di gala, anche se dovevano ritornare ad allenarsi dopo alcune ore.

Il più vanitoso di tutti a detta dei ragazzi era lo zar, che con quella sua cresta da sistemare ci impiegava il doppio del tempo degli altri.

Mi avevano raccontato anche di un certo Creistian Savani, che se non avevo capito male era il cognato del palleggiatore, definendolo per antonomasia la persona più lunga al mondo nel prepararsi.

Le sue docce avevano fatto storia, era il primo ad entrare negli spogliatoi e l'ultimo ad uscirne.

Gli aneddoti che mi piacevano di più, erano proprio questi.

Stralci di vita quotidiana che per i fan potevano diventare notizie.

Io mi sarei impegnata al massimo per arrivare a questo risultato nel modo migliore.

La cena mi attendeva, dovevo sbrigarmi.

Durante l'intera giornata avevo avuto l"intenzione di chiarire con Jiri, ma mi aveva evitato come se fossi stata un appestata.

Puntavo tutto sulla cena, mi sarei seduta al tavolo con lui e avremmo conversato da persone civili, questo è quello che volevo.

Ma ahimè arrivai troppo tardi e il tavolo dove era seduto era già tutto occupato.

Entrai nella sala e salutai tutti.

Dopo una prima giornata con loro già mi sentivo in famiglia, per me potevano essere considerati tutti come fratelli.

È proprio vero che quanto si dice che quando entri nel mondo della pallavolo entri in una grande famiglia, io ne ero la prova vivente.

Mi avevano messo a mio agio fin dal primo incontro e si erano comportati tutti in un modo quasi fraterno con me.

A partire dall'allenatore, per passare ai giocatori e chiudere in bellezza con i componenti dello staff sportivo e medico.

L'unico tavolo in cui rimaneva ancora un posto era quello del Vetto che era seduto con Parodi e Giovi.

Così mi sedetti con loro.

Tutti mi avevano risposto al mio saluto tranne quello scorbutico.

.....

Più cipensavo e più mi convincevo di una cosa...

Che lei fosse venuta a letto con me per scucirmi qualche notizia riservata?

E ci fosse rivenuta per saperne altre?

Questa poteva essere l'unica soluzione plausibile al suo comportamento.

Per l'intera mattinata mi aveva bellamente non considerato per poi venire all'attacco nel pomeriggio...

Voleva appianare la situazione in vista della sera che voleva trascorrere con me per suoi sporchi motivi?

Voleva essere professionale e poi amoreggiava con Travica.

Voleva essere professionale e poi si lasciava andare a di ricordi con Vettori.

Se quello era il suo concetto di professionalità, mi sa tanto che non ci aveva capito poi molto.....

Mi aveva detto che non voleva impegnarsi con me e solo divertirsi...

Perché non voleva impegnarsi con me?

In fondo sono più che un buon partito....bello, fisicato, con un lavoro stabile, una casa che tra qualche tempo sarebbe stata di mia proprietà, agiato....

Cosa poteva volere di più?

Io ero il top. 

Perché lei non lo capiva?

Cioè non che io volessi una storia seria con lei, anche perché non la conoscevo per niente!

Ma per il solo fatto che non volesse stare con me, e usarmi per soddisfare i suoi bisogni fisici e lavorativi mi faceva salire un nervoso mai visto!

Dovevo smascherarla.

Dovevo mandare all'aria il suo piano.

Nella mia mente contorta stavo già pensando ad un piano.

.....

Nulla funzionava.

Neanche dopo la cena ero riuscita a parlare con lui che si era subito rintanato nella sua stanza.

Di stare con gli altri non ne avevo proprio voglia, così salutai tutti e mi diressi anch'io verso la mia camera.

Starmene da sola mi avrebbe aiutato a riodinare i miei pensieri, e a far chiarezza dentro la mia testa.

Ma come al solito quando decido di fare una cosa, vengo subito smentita.

Chi diamine è che bussa alla mia porta?

-Chi é?

-Io? Mi apri?

Avevo riconosciuto la voce, ma volevo farlo aspettare ancora un po' prima di farlo entrare, infondo si meritava una piccola punizione per il suo strano e incomprensibile comportamento!

-Io chi?

-Sono Jiri ...mi vuoi aprire?

-Ah si, scusa non avevo riconosciuto la tua voce.

Così dicendo aprii la porta....

-Mi fai entrare o stiamo a parlare davanti alla porta?

-Se vuoi entrare cerca di abbassare i toni con me, non sono mica tua sorella?

Si fece spazio, spostandomi a lato, ed entrò.

Si mise a sedere sul mio letto aspettando che io facessi a ruota ciò che aveva fatto lui.

Aspettavo che mi parlasse per chiarire questa situazione.

Di notte ero la sua bambola soddisfa piacere e di giorno diventavo un estranea?

A me questa situazione non andava affatto bene...

Vuoi venire a letto con me? Bene puoi anche salutarmi al mattino!

Sennò caro mio, saluti e baci teresina!

Io una spiegazione non la volevo, io la esigevo....

Me lo doveva!

-Perché sei venuto da me?

-Non pensi che dovresti dirmi qualcosa?

-Io dovrei dirti qualcosa? Forse sei tu che dovresti chiarirei la situazione! Vieni a letto con me e non mi saluti nemmeno il mattino dopo? Ti sembra un comportamento giusto?

-Non eri tu quella che voleva distacco, avere solo un rapporto professionale con me?

-Ma ti senti quando parli?

I toni si stavano alzando a vista d'occhio....

Da una semplice chiarire i fatti si era passati sa una vera e propria discussione...

Cosa sarebbe successo?

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