CAP 12
-Bellezza che ci fai in corridoio tutta sola?
-Ciao anche a te palleggiatore, sto andando a far colazione e tu?
-idem, dai andiamo assieme!
-Okok.
Così dicendomi Dragan mi prese sottobraccio e ci dirigemmo nella zona ristoro.
Al mattino chissà perché la grande tavolata che c'era la sera prima era stata sostituita da tanti tavoli piccoli.
Io è Dragan ci sedemmo ad un tavolo da due ed iniziammo a mangiare.
Fette biscottate, marmellata e una fetta di torta per lui.
Una brioches alla nutella per me.
Brevemente mi spigò che la sera prima avevano unito i tavoli perché si trattava della prima cena tutti assieme.
Ma d'ora in avanti ci sarebbero stati tavoli divisi.
Stavo già prendendo appunti di primo mattino, senza neanche aver avuto il tempo di finire la mia colazione.
Mi piaceva quel senso di aggregazione della squadra, il voler suggellare il loro spirito di aggregazione.
E per farlo si creava una grande tavolata per mangiare tutti assieme.
Portarmi un blocchetto per gli appunti ormai era diventata una più che un'abitudine.
Fin da adolescente in tasca non mi mancava mai una pecca e un foglio per appuntare tutte le mie cose.
Ma da quando ero diventata una giornalista, beh quel foglietti o si era trasformato in un blocchetto per appunti, e le penne erano aumentare in modo esponenziale.
In borsa potevo averne una decina sparse.
........
Bel modo di essere professionali!
Fare colazione tet a tet con Travica di certo era da ritenersi un comportamento più che professionale mi avevano detto.
Che poi in fondo non era gelosia la mia, ma non so spiegare nemmeno io come poter definire quella cosa che mi veniva allo stomaco quando vedevo quei due insieme...
Senso di possesso? Può darsi....
Gelosia....proprio no!
Ma perché poi di prima mattina dovevo pensarci?
Lasciai stare e mi diressi in un altro tavolo.
La sala era ancora deserta.
Solo noi tre a popolarla.
Mentre mi stavo prendendo le cose da mangiare...
-Jiri dai vieniti a sedere con noi....cosa fai lì tutto solo?
-No da Dragan mi siedo qua ...non vorrei essere di disturbo....
....
Essere di disturbo?
Ma era fuori di testa?
Faceva pure il geloso scorbutico di mattino!
Si era appena alzato e già mordeva peggio che una vipera, che cosa aveva in quella sua testa bacata?
Dolce e passionale la notte, e al mattino stronzo e distaccato?
Se era quello il suo intento gli stava riuscendo bene.
Eravamo assieme da neanche 48 ore che già mi era andato in antipatia...
Ma cosa pretendeva da me?
Che non parlassi più con nessuno perché lui aveva l'esclusiva visto che ci ero andata a letto?
Caro il mio bimbo, se forse non l'hai capito il sono qui apposta per parlare con tutti e conoscerli...
Trattasi del mio lavoro, non lo faccio mica per divertimento.
Sai cosa me ne fregherebbe di cosa mangia o quali sono nel aspettative di draga nella giornata!?
Proprio un bel niente, ma se alle persone, o se anche ad una sola persona potenziale lettrice del mio articolo potesse interessare che a Dragan piace di più al marmellata all"albicocca al posto di quella alla fragola, io devo saperlo!
Forse non aveva ancora capito questo piccolo dettaglio!
Ed è per questo motivo che aveva un comportamento che neanche un bambino di tre anni dovrebbe avere!
Che nervi che mi aveva fatto venire!
Non poteva venirsi a sedere con noi e basta?
Doveva far tutta questa sceneggiata per dimostrare cosa?
Ecco come rovinarsi la mattinata!
Piano piano la sala si riempì con tutti i giocatori.
Parodi si mise con noi al tavolo perché era rimasto da solo, tutti accoppiati e lui non voleva starsene da solo.
Poverello, nessuno lo voleva con se.
Così lo accolsimo noi nel nostro tavolo sfottendolo anche un po', almeno per quanto riguarda me.
Colazione finita.
Era ora di dirigersi in palestra.
Mi attendeva il mio primo allenamento da spettatrice, dire che ero esaltata era dire poco.
Il mister impartiva ordini a più non posso, si vedeva che in campo era un vero leader.
Tutti lo rispettavano e tutti eseguivano i suoi ordini senza fiatare.
Vedere quei ragazzi sudare, impegnarsi per raggiungere un obiettivo era una sensazione che si poteva descrivere in mille modi diversi.
Ma non avrebbero mai retto il confronto di vederne uno dal vivo.
Le gocce di sudore che scendevano ai lati delle loro tempie esaltavano ogni loro esercizio e movimento.
Con questa frase avrei potuto aprire il mio articolo.
Si dovevo affinarla, questo lo sapevo da me.
Ma come inizio del mio racconto non mi dispiaceva affatto.
Vivere con loro mi avrebbe sicuramente cambiato....
Adesso ne avevo la conferma!
Questi ragazzi che si trovavano a stringere i denti e far fatica, erano un fulgido esempio che il talento deve essere coltivato per potersi concretizzare in successo.
E se questo lo avevo capito solo durante il primo allenamento, chissà quale altre scoperte piacevoli avrei potuto fare nel tempo che avrei trascorso con loro.
Solo il comportamento dello schiacciatore delle Lube non mi riusciva di capire.
Non volevo incespicarmi in una cosa che non mi avrebbe portato da nessuna parte, dovevo chiarire con lui e finire quello che c'era....
Quella mi sembrava l'unica soluzione sensata.
Almeno per ora.
Un chiarimento e tutto sarebbe tornato ad essere normale, come doveva essere fin dall'inizio.
