CAP 34
-Quindi adesso hai capito perché mi sono comportata così, la mia reazione era più che motivata, non credi Luca?
-Si, hai perfettamente ragione..... Adesso però non so proprio cosa dire mi mancano le parole....
......
Tutto doveva ritornare alla normalità.
Dovevo per forza tornare alla normalità!
E farlo e il mio unico obiettivo!
Facile? Chi lo sa......
Ci avrei provato? Sicuramente.....
Ci sarei riuscita? Ovviamente si......
Positività, ecco quello che serviva nella mia vita.
In questa trasferta avevo trovato un confidente, una persona preziosa.
E di questo ne ero certa.
Nessuno al mondo mi avrebbe mai diviso da lui.
Mi era stato di sostegno e mi aveva aiutato a riflettere su una questione veramente importante per me.
Un momento di defaiance tra noi c'era anche stato, un mezzo bacio bloccato sul nascere.
Luca era un po' confuso su ciò che provava per me, sentimenti che non erano di certo ricambiati.
Il mio cuore era già impegnato, ahimè.
Così in queste due settimane ci riscoprimmo.
Riscoprimmo una forte amicizia e che tra noi oltre l'amicizia non si poteva andare, noi stavamo bene così come eravamo.
Il nostro era un bene fraterno, un bene che andava oltre l'amicizia.
Anche lui si era reso conto che per me non provava quei sentimenti forti che forse credeva, ma si trattava solo di un'infatuazione.
Un infatuazione destinata ad andarsene in un dimenticatoio e anche molto presto.
Con lui avevo passato anche delle intere nottate a parlare e a volte si era addormentato anche in camera mia.
Dividere lo stesso letto e soprattutto risvegliarsi il mattino assieme non creava nessun tipo di imbarazzo.
Dopo avergli confidato ogni mio segreto Luca per me era diventato come un fratello maggiore.
Lui era l'unico a conoscere veramente tutto e con me era diventato moto protettivo.
Dire che mi faceva star bene e mi faceva sentire protetta era di poco.
Ma se fa una parte avevo Luca dall'altra avevo jiri.
Lui che non si era scordato di me.
Lui che ogni giorno mi aveva mandato il messaggio del buon giorno e della buona notte.
Lui che non si era scordato di me.
Lui che non mi dava sicurezze, ma che infondo era la mia di sicurezza.
Lui e quel primo messaggio che mi aveva fatto sembrare una vera cretina .
Un messaggio che non mi sarei mai e poi mai aspettata.....
Mi aveva destabilizzato e non di poco...
Quando sarei tornata in Italia un incontro ci sarebbe stato e li saremmo arrivati alla resa dei conti....
.......
Le parole che non avrei mai voluto che uscissero dalla sua bocca erano appena state dette....
I miei pensieri e tutti i castelli che mi ero fatto da quando l'avevo rivista erano andati in frantumi con due sole parole.
Che poi contro quelle due parole io non potevo farci proprio una beata mazza di niente!
Mi erano cadute addosso peggio che una schiacciata presa in pieno volto.
Avrei preferito essere panchina a vita piuttosto che sentire dire questa cosa da lei.
Ma piano piano con il passare dei giorni, me ne stavo facendo una ragione.
Era assai difficile, ma prima prendevo coscienza che lei non sarebbe mai stata mia prima mi sarei potuto riprendere da questa bella batosta.
E come ciliegina sulla torta ci mancavano 4scomfitte di fila della nazionale.
Non me lo meritano proprio.
Una stangata dietro l'altra.
Cosa potevo chiedere di più? Proprio nulla.....
Sennò sarei anche potuto finire direttamente al camposanto...
Dire che mi sono toccato per 10minuti è poco!
Non volevo proprio portarmi sfiga da solo, ci sarebbe mancato solo quello.
Capii ben presto che rimuginare e portare rancore non portava da nessuna parte se non a farmi mangiare il fegato.
Così dopo essermi rassegnato all'evidenza avevo capito anche io che non ci stava trippa per gatti e che tra me e Gioia si poteva essere solo e soltanto amici.
Dopo essersi confidata cuore aperto con me, come potevo non volerle bene?
Forse il mio amore non era destinato ad essere quello di due amanti ma quello più simile a due fratelli.
Un amore incondizionato.
Ero diventato protettivo con lei, ero attento che non saltasse nemmeno un pranzo o una cena e che riposasse a sufficienza.
Figuriamoci a che punto ero arrivato!
Ma per adesso lei aveva me, confidata in me, ed io non volevo deluderla.
Era già sottopressione per la storia con Kovar che io dovevo per forza farla star bene.
E se questo voleva dire parlare per farla sfogare fino ad addormentarmi dalla stanchezza in camera sua l'avrei fatto più che volentieri....
Sarei diventato l'amico perfetto.....
Quello che ti fa pensare alla frase, quando trovi un amico trovi un tesoro, ecco io sarei stato il suo di tesoro.
Sarei stato quell' amico su cui fare affidamento, quell'anima da chiamare sia nel momento del bisogno o semplicemente per dire anche un ciao.
Quello sarei stato per lei.
E adesso che me ne ero anche fatto una ragione quel ruolo non mi sarebbe pesato affatto.
Non mi sarebbe pesato non stringerla fra le braccia, darle delle attenzioni o semplicemente darle delle attenzioni.
Perché l'avrei fatto comunque.
Non che della malizia, ma semplicemente con il piacere di farlo.
Con la consapevolezza che l'amicizia tra noi sarebbe sempre rimasta, sia nel bene che nel male...... Sia nei giorni bui e in quelli dove ci sarebbe stato un sole accecante.
La nostra è è sarebbe stata per sempre un amicizia speciale.