Prologo

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"Quando ci ha lasciati andare, sono andata dalla mia mamma, ma non ho pianto.

Non davanti a lei.

Ero arrabbiata con lei, perché non mi aveva salvata.

Ero arrabbiata col mondo, perché nessuno aveva sentito le mie grida di aiuto.

Anche se non potevo esprimerle a parole, dentro di me stavo urlando più forte che mai.

Poi, quando sono arrivata a casa, mi sono chiusa nella mia piccola stanza, ho aspettato che tutti andassero a dormire, e ho pianto.

Tutta la notte, senza fermarmi un secondo a riflettere su quello che quel giorno avrebbe significato per me.

Quello che, da quel momento in poi, mi avrebbe cambiata nel profondo.

Quella notte ho pianto tante cose.

Ho pianto le richieste di aiuto che non erano state ascoltate.

Ho pianto il ricordo di una bambina a cui non sarebbe più stata data indietro la sua infanzia.

Ho pianto l'immagine di una ragazza futura che non avrebbe sopportato più di essere toccata.

Ho pianto l'idea di quella ragazza che si era convinta che non sarebbe mai stata in grado di amare.

Non sarebbe mai stata in grado di condividere un amore con qualcuno, di dimostrare il suo amore a qualcuno.

E più di tutti, ho pianto l'idea che quella ragazza, in un futuro non molto lontano, sarei stata io."

Non mi toccareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora