14. Sono sola

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Ogni giorno alzarsi è così difficile.
Appena mi sveglio, cerco di capire perché lo sto facendo.
So che è tremendamente stupido e infantile, ma non posso farne a meno.

C'è un motivo per cui io debba alzarmi da questo letto?
Qualcuno mi sta aspettando giù di sotto?
Qualcuno si sveglia la mattina pensando a me?

Sono domande che mi sono sempre fatta, in realtà, ma in questi giorni sento che non gli ho mai dato il giusto peso.

Susan è via tutta la settimana, perché ha dovuto accompagnare i genitori in un viaggio di lavoro, per stare con suo fratello mentre loro erano via.

Questa settimana sono davvero sola.
È passato quasi un mese, ed io e Tyler continuiamo ad evitarci.

In realtà quando ci penso, non mi viene in mente un motivo valido per cui lo faccia, almeno da parte sua.

Ho pensato che forse è impegnato con lo studio, e non vuole distrazioni, anche se non è mai stato un tipo molto studioso.
Magari ha deciso soltanto di stare da solo.
Dio, ho persino pensato che stesse uscendo con qualcuno, ma spero siano solo pensieri infondati.
Mi ritrovo a fare certi ragionamenti che, se mi ci metto a pensare, vorrei strapparmi il cervello per come faccio a pensare certe cose.

In queste settimane mi sono convinta che forse è meglio così, perché sarebbe stato troppo difficile da parte mia.

Per me sarebbe stato difficile essere toccata, so che mi avrebbe fatto male, e lui è un maschio, prima o poi a quelle cose ci pensano tutti.

Sono convinta che qualsiasi cosa fosse nata, sarebbe stata difficile, quindi forse è stato meglio troncarla sul nascere.

E poi, a quanto pare non c'era abbastanza interesse.
Anzi, credo che non ce ne sia stato proprio.

Insomma, mi avrà portata a casa sua soltanto per il suo senso di giustizia e di protezione nei confronti di una ragazzina, tutto qui.

Eppure non posso fare a meno di pensarci, perché fa male, ogni giorno di più.
E fa male ancora di più sapere che lui non prova lo stesso, che per lui è come se non fosse successo nulla, come se io per lui non abbia mai avuto un valore.

Fa male vederlo a scuola ogni giorno, che va avanti con la sua vita, mentre mi ha lasciata qui a soffrire da sola.

Ma devo essere forte, almeno una volta nella mia vita devo dare l'impressione che lo sia.
Non voglio più mostrarmi debole.

A volte invidio Bridget e le sue amiche perché, nonostante tutto, la maggior parte del tempo vorrei avere io il coraggio che hanno loro.
Riescono in modo così semplice a stringere legami con le persone che le circondano, e non si preoccupano mai di quello che potrebbero pensare.

Magari mi sbaglio, forse se ne preoccupano ma non lo danno a vedere.
In quel caso, le ammirerei ancora di più.

Mi alzo da letto, mi cambio in fretta e prendo lo zaino con le mie cose, scendendo al piano di sotto e uscendo di casa.

Ultimamente salto spesso i pasti e, so che fa male, ma non mi importa più di tanto, onestamente.
Jordy è preoccupato per me, e comincia ad esserlo anche Susan, ma non credo ce ne sia bisogno.

Lo faccio solo perché il senso di fame mi distrae dai miei pensieri per un po'.

Vado a scuola sempre a piedi, per schiarirmi un po' le idee, anche se a volte non è un bene, perché mi ritrovo a pensare cose a cui non voglio pensare.
A persone a cui non voglio pensare.

E mi maledico ancora di più, perché già il pensare di non pensarci mi ci fa pensare.
Oddio, sto diventando paranoica, devo smetterla davvero.

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