36. Non si torna indietro

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Sono passati tre giorni e 7 ore da quando Tyler mi ha lasciata lì, in preda alle lacrime, per l'ennesima volta.

E le ho contate, perché  ogni ora che passa mi manca sempre di più.
Mi mancano i momenti insieme a lui in cui, anche se da amici, riuscivano a ridere insieme.

Mi mancano i giorni in cui era teso per la partita, e a volte era così imbarazzato che distoglieva lo sguardo dal mio per non sembrare debole.

Mi manca lui, e tutto quello che di bello ha portato nella mia vita, anche la sofferenza ed il dolore perché, nonostante ci stessi male, lo avevo accanto a me, e mi bastava.

Non capisce che non è sua la colpa, che non è lui il problema.
E si, forse è vero che da quando lo conosco mi sono capitate cose non belle.

Ma è anche vero che lui mi ha capita quando nessun'altro l'ha fatto, mi è stato vicino quando non c'era nessuno e mi ha tenuta in piedi quando non avevo le forze per farlo da sola.
E io questo non posso ignorarlo.

Ma so come è fatto Tyler.
È testardo, orgoglioso e lunatico.

Ha preso la sua decisione, ha deciso di starmi lontano, perché pensa che sia l'unico modo per farmi stare bene.

Ma non capisce che è lui che mi fa stare bene.
E so anche che adesso lui sta soffrendo, ma non posso stargli vicino.

Non ha nessuno accanto, un fratello, un amico, un genitore.
Adesso è solo, proprio come me.

E mi manca in un modo in cui non mi è mai mancato nessuno.

Oggi è mercoledì, e questa settimana non ha ancora messo piede a scuola.
Non so se lo stia facendo davvero per me, ma comincio a preoccuparmi davvero per lui.

A scuola non è il massimo, e non perché non sia intelligente, ma perché non gli va di studiare, e ho paura davvero che ne possa risentire la sua media scolastica.

So che non è certo quello a cui dovrei pensare in questo momento, ma mi piace pensare a lui in questo modo, piuttosto che pensare al fatto che adesso non c'è lui, qui accanto a me.

Quando eravamo amici ho provato a dargli ripetizioni, ma andava sempre a finire che facevamo altro invece di studiare, come chiacchierare o scambiarci frecciatine.

Mi mancano da morire quei momenti con lui.
Quelli in cui dimenticavo tutto ciò che odio di me, che mi ha resa così.

Quelli in cui riuscivamo a scherzare insieme, lasciandoci alle spalle lui i suoi errori e le sue sofferenze del passato, e io le mie paure.

Adesso, mi rendo conto che avrei dovuto chiedergli di più della sua vita prima di me.

Avrei dovuto fargli capire che io ci sono per lui, come lui c'e stato per me.

Avrei voluto sapere cosa lo tormenta tanto, cosa lo ha reso quello che è oggi.

Avrei voluto davvero sapere che cosa l'ha fatto soffrire tanto, rendendolo lo stronzo che è oggi, o almeno, quello che mostra di essere.

Ma io l'ho conosciuto davvero, e so che non è così.
È solo un lato che mostra di se, per far credere agli altri che non gli importi niente di nessuno, per essere lasciato in pace, a crogiolarsi nel dolore da solo, per non coinvolgere nessuno.

E forze una delle sue più grandi debolezze è stata quella di avermi mostrato un lato di lui che non ha mostrato a nessuno.
Perché adesso non può tornare indietro.

Fisso il mio piatto.
So che Susan mi sta guardando, aspettando che gli dica qualcosa.

Non gli ho raccontato cosa è successo con Tyler, ma non è difficile intuirlo visto che lui non viene più a scuola, ed io...
Beh, io sono io.

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