31. Lui ha bisogno di me

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"Ho anche il coprifuoco, adesso", mi lamento salendo in macchina, e lui abbozza un sorriso.

"Non preoccuparti, nocciolina, lo capisco.
Insomma, se fossi tuo fratello, neanche io ti farei uscire con un tipo come me.
E soprattutto se fossi così", conclude, squadrandomi da capo a piedi, ma evitando i mie occhi.

Cerco di non pensare a quello che ha appena detto, e cambio argomento.

"Tu ne hai?", chiedo innocentemente, sperando che non si arrabbi, perché non voglio rovinare questa serata.

"Cosa?", chiede divertito, mettendo in moto e facendo partire la macchina.

"Fratelli", rispondo, il più cauta possibile.

So già che si arrabbierà, perché da quando lo conosco ogni volta che gli ho nominato la parola "famiglia", è cambiato totalmente.

Infatti cambia espressione, diventa quasi arrabbiato, e passa qualche secondo prima che risponda.
Dai suoi occhi capisco che per lui è difficile parlare di queste cose, ma lo sta facendo solo perché sa che prima o poi dovrà aprirsi con me.

"Si, ne ho uno più grande di me.
Ma non ha importanza", commenta in modo serio, cercando di chiudere la conversazione, ma io non voglio farlo.
Adesso che ha iniziato ad aprirsi con me, voglio approfittare del momento per aiutarlo.

"Perché?", azzardo, anche se so che sarà difficile ottenere una risposta.

So anche che sto chiedendo troppo, ma voglio davvero cercare di aiutarlo.

Voglio stargli vicino come lui ha fatto con me.
Infatti, sembra sempre più arrabbiato ogni minuto che passa.

Si vede che parlare di queste cose gli fa male.

Sto per scusarmi, quando lui dice, fissando la strada davanti a se;
"Perché mi ha abbandonato"

Rimango perplessa da queste parole, e mille domande mi sorgono in testa.
In che senso l'ha abbandonato?
Nel senso che l'ha lasciato solo?

Decido di non chiedere altro, non voglio ferirlo né farlo arrabbiare di più, e non voglio rovinare questi momenti con lui.

Eppure penso a tutte le volte che mi ha difesa, tutte le volte che è stato forte per non far crollare me.

E io non ho mai pensato che per lui poteva essere stato difficile, perché in realtà io non lo conoscevo davvero.

Mi sono fidata, forse per la prima volta nella mia vita dopo tantissimo tempo.

Tyler è solo, proprio come me.
Forse è per questo che ci siamo trovati, per farci forza l'un l'altro, anche se alla fine l'unico forte è lui, ed è sempre lui che mi tiene in piedi.

In questi anni ha dovuto dimostrare di esserlo molte volte, e si è costruito un muro attorno facendo finta di essere uno stronzo egoista a cui non importa niente di nessuno.

Eppure sono sicura che nessuno gli abbia mai chiesto come stava, cosa provava, come si sentiva.

E ora che ci penso, non l'ho mai fatto neanche io, ma so bene il perché.

Tyler è orgoglioso, non vuole che qualcuno si preoccupi per lui.
Comunque vadano le cose tra noi, non potrò mai ringraziarlo abbastanza per tutto quello che ha fatto per me.

So bene che questa cosa dell'amicizia è solo una scusa per non dover affrontare quello che proviamo in realtà, e devo ammetterlo a me stessa.

Lo capisco da come mi guarda, da come mi parla, da come si comporta con me.

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