53. La mia conferma

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Nessuno dice una parola, e in questa stanza non c'è mai stato così tanto silenzio.

La prima a farsi coraggio è mia madre, che dopo qualche minuto di silenzio a dir poco imbarazzante, si alza in piedi e ci guarda come se fossimo due alieni.

"Quindi... ", comincia, aspettando che io confessi.

Quando vede che non rispondo, continua.
"Vuoi dirmi dove sei stata per tutti questi giorni, Ele?", mi chiede, evidentemente arrabbiata e urtata.

"Mamma, mi dispiace, io... "

"Signora, è colpa mia", dice Tyler interrompendomi, girandosi anche verso mio padre per rispetto.

A quel punto, mio padre si alza in piedi e si mette davanti a Tyler in tutta la sua statura, mentre Jordy guarda la scena in silenzio dal divano.

"E in che modo sarebbe colpa tua?", chiede con le braccia conserte.

Ma Tyler non sembra intimidito, anzi, sembra che questo suo comportamento gli faccia solo prendere coraggio.

Io al posto suo vorrei sotterrarmi.

"Ad Atlanta ho avuto un problema di famiglia, mia madre non sta bene e non volendo partire da solo, ho convinto Ele ad accompagnarmi", ammette, e tutti nella stanza lo guardano come se fosse inferiore a noi, cosa che mi fa tremendamente fastidio.

Mi giro di scatto verso di lui quando sento queste parole, ma lui non mi guarda minimamente, gli occhi ancora puntati in quelli di mio padre.

Non è andata affatto così, eppure lui si sta prendendo tutta la colpa.
Anzi, è stato l'esatto contrario.

Lui ha cercato di convincermi a non venire, ma sono io che ho insistito.

Prima che io possa ribattere, dice:
"Mi dispiace, signor Cassidy."

Vuole farmi capire che va bene così, che devo lasciarlo fare.

"È vero, Ele?", mi chiede mia madre, gli occhi sbarrati per la sorpresa, e direi anche per la rabbia.

Da come Tyler si irrigidisce accanto a me, capisco che devo reggergli il gioco.

"Si... ", dico piano, sperando che mi abbiano sentito.
Non voglio che Tyler si prenda tutta la colpa però.

"Ma non mi ha portata contro la sua volontà, sono io che ho deciso di accettare", dico cercando di alleggerire la situazione, ma nessuno sembra credermi.

Anzi, nessuno sembra ascoltarmi.

"Quindi, quando vi ho chiesto se stavate insieme, mi avete mentito?", continua mia madre inorridita.

"No, signora. Quando sono stato qui l'ultima volta non stavamo insieme", dichiara Tyler fermamente, per cercare di dimostrarle che è sincero.

"E adesso?"
Lo sta guardando con aria di sfida, ma per fortuna Tyler non si lascia intimidire.

Senza farsi problemi, risponde tranquillamente.
"Adesso si, signora"

A questa rivelazione, tutte le facce dei presenti assumono un'espressione meravigliata, compresa Marty che fino ad ora era l'unica divertita.

Jordy, Marty, mio padre e mia madre ci stanno guardando come se fossimo alieni scesi sulla terra per fargli del male, ed io mi faccio piccola piccola.

"Avete dormito insieme?", domanda mio padre dal nulla spezzando il silenzio, come se fosse una domanda normalissima e per niente personale.

Io sbianco, e Tyler questa volta non sa cosa fare, non sa cosa dire.

Cioè, dovrei dirgli la verità che si, abbiamo dormito insieme, e sto per farlo, quando mi interrompe di nuovo.

Non mi toccareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora