22. Io sono qui per te

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Posso farcela.

Cos'è in fondo?
Devo solo dirgli che non sapevo come affrontarlo, che non sapevo come affrontare tutto quello che è successo.
So che scappare è stato stupido, ma in quel momento mi sembrava l'unica cosa giusta da fare.
Non sono mai stata brava ad esprimere i miei sentimenti, ad aprirmi con le persone.
Tyler, però, per me è diverso.

Non mi sono mai sentita così capita con una persona, e comincio a pensare che non dovrei temerlo.
Credo che i suoi siano davvero soltanto tentativi di starmi vicino, ma non riesco ancora a fidarmi pienamente.

Se ci tiene davvero così tanto a me come dice, non posso ferirlo così.
Non posso dirgli che me ne sono andata perché non mi fidavo di lui, so che gli farebbe troppo male.

Credo che dovrò evitarlo, almeno per oggi.
So che la scorsa volta non ha prodotto nulla di buono, ma in fondo anche dire la verità non ha portato i frutti sperati.

"Ele, perché non mangi? Non ti piace?", domanda Marty scrutandomi con i grandi occhioni azzurri, risvegliandomi dai miei pensieri.

"Oh, si". La sua faccia offesa mi fa sentire così stupida. "Cioè no, è buonissimo, come sempre", la rassicuro, mettendo in bocca un pezzo di torta al cioccolato preparata da lei.

Mi fa un gran sorriso e torna a concentrarsi sul suo piatto.
"Perché sei così distratta ultimamente?", domanda Jordy accanto a me, quasi sottovoce.

"Non è nulla, un po' di problemi a scuola", mento, infatti non sembra molto convinto, ma decide di non andare oltre.

"Buongiorno mamma", esclama Marty, girandosi verso nostra madre, che ha appena fatto il suo ingresso in cucina.

Indossa la sua solita vestaglia di seta grigia, e si strofina gli occhi più volte, incorniciati da due profonde occhiaie e dai segni dell'età, che cominciano a farsi vedere. Ma mai farglielo notare: non ti rivolverebbe la parola per almeno due settimane.

"Ciao, Marty", le dice dolcemente, pettinandole un po' i capelli e poggiandoglieli dietro le orecchie.

Si avvia ai fornelli e versa nella sua tazza del caffè direttamente dalla macchinetta, per poi sedersi vicino alla figlia più piccola, sorseggiando la sua bevanda.

"Ragazzi, visto che ci siete tutti ve lo dico ora", comincia nostra madre, mentre rigira tra le mani la sua tazza, su cui tiene gli occhi puntati.

"Io e vostro padre ieri abbiamo ufficializzato il divorzio, non siamo più legalmente sposati", ammette, ed alza lo sguardo verso di noi.

La mia forchetta cade rumorosamente nel piatto, ma cerco di non far capire che è per la notizia che ho appena ricevuto.

Sapevo che prima o poi sarebbe successo, ma credevo che almeno avrebbero avuto la decenza di dircelo prima.

Nella stanza cade il silenzio, finché tutti concludiamo la nostra colazione e ci prepariamo per uscire.

                      * * *

Mentre attraverso i corridoi, penso ad un modo per evitare Tyler.
Mi dispiace così tanto doverlo fare, ma non vedo altra soluzione.

La lezione di inglese è alla seconda ora, quindi ho tutta la prima ora per schiarirmi le idee e per cercare di capire il modo migliore per evitarlo senza fer...

Mi sento afferrare per lo zaino sulle mie spalle, e i miei piedi non possono far altro che seguire la direzione che il mio corpo sta prendendo, sotto gli occhi di tutta la scuola.

Quando ci fermiamo, mi giro e vedo Tyler osservarmi furioso, come se potesse esplodere da un momento all'altro.

È evidentemente arrabbiato, ma me lo aspettavo, in fondo, quindi non devo preoccuparmi.
Sono preparata per qualsiasi cosa mi dica.

Non mi toccareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora