Una sorpresa

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Così lontana mi sembra ora quella sera. Eravamo così piccoli, così allegri, così eccitati: nonostante tutto quello che stava per pioverci addosso era per noi come se fossimo sempre nella nostra bolla, nella nostra scuola, come una specie di gita.

- Proprio non ci vuoi dire dove andiamo! - chiese  Liz a Trinity.

- è una sorpresa - puntualizzò lei ancora una volta. Liz infine si arrese. Stavamo seguendo lei, Neo e Morpheus nella folla della sera. Un quarto d'ora dopo eravamo dentro seduti attorno a una grande tavolata rotonda. In un momento di silenzio chiesi in generale com'era andata la mattinata.

- Non farmici pensare - disse Steven. 

- Avete ancora vomitato? - gli chiese Liz ridendo.

- No, per fortuna - disse Dennis.

- E allora? - chiesi curiosa.

- Abbiamo fatto uno splendido gioco a chi fa spaccare dopo l'astronave - mi spiegò Jason.

- Molto incoraggiante - commentò Liz.

- Impareranno. Il primo giorno nessuno salta da un grattacielo, ma poi ci si riesce - li incoraggiò Neo.

- Io l'ho attraversato! - aggiunsi orgogliosa.

- Hai barato!Non l'hai saltato - mi accusò Liz.

- Nessuno aveva detto che bisognava per forza saltare!- mi difesi io. Neo e Trinity risero.

- Meglio non parlare di salti - intervenne Dennis respingendo un brivido. Cadere nella lava era stato abbastanza terrorizzante.

- Non hai colpa del tuo salto - intervenne Morpheus.

- Succede a tutti di sbagliare, di sentirsi vulnerabili, di avere bisogno di aiuto e non c'è nulla di sbagliato. Se non fosse stato per Neo io non sarei qui a parlarvi. Che piano era Neo? - chiese lui alzando gli occhi verso Neo.

- Quando sei saltato dal grattacielo verso l'elicottero? Almeno il trentesimo - lo precedette Trinity.

- Merda - scappò a Dennis.

- Non sarebbe bastata una pila di materassini - continuò lui sorridendo.

- E allora come avete fatto? - chiese Liz.

- Neo è saltato legato con una corda all'elicottero e l'ha afferrato in volo - raccontò lei.

- Il problema è stato che nell'avvicinarsi alla finestra del grattacielo, l'elicottero è andato in stallo - continuò Neo. Trattenevamo tutti il fiato mentre lo raccontavano. Nonostante tutto a noi sembrava tutto un film e anche io nonostante il mio scontro con la guardia, non riuscivo a immaginarmi di vivere quella situazione in prima persona.

- Erano venuti troppo vicini - puntualizzò Morpheus.

- Trinity è riuscita a tenerlo sotto controllo e a posarci su di un palazzo poi gli è totalmente scappato -  aggiunse Neo sospirando.

- Stavo finendo contro il grattacielo, così ho lasciato i comandi, ho tagliato la corda a cui era legato Neo, l'ho stretta al mio braccio e mi sono lanciata - aggiunse Trinity. La guardammo tutti pieni di stupore.

- Per fortuna non ho mollato la presa con cui tenevo la corda - rise Neo.  Trinity lo guardò storto.

- Che c'è? Non mi hai dato molto preavviso! - si giustificò lui. Scoppiamo tutti a ridere. A segnare il momento giunse anche la famosa sorpresa.

- Pizza! - la accolse Liz con un sussulto.  Mentre mangiavamo non potevo fare a meno di guardare Neo e Trinity. Non li avevamo mai visto in azione.

- Perché non sei venuto con noi per il virus?- chiese a bruciapelo Michael. Io rimasi con la pizza a metà della bocca senza osare muovermi. Tutti ci voltammo verso Neo all'unisono.

- Avete ragione: è una domanda logica, dov'era Neo? ...le risposte sono più di una.- sospirò.

-E siamo curiosi di sentirle, non è vero ragazzi!?- disse Morpheus precedendoci. Io non mi sarei mai azzardata, ma quella è la cosa che tutti ci stavamo chiedendo, per chi o per cosa avevamo rischiato la nostra vita.

- Le vere motivazioni erano quelle di rimanere fuori dai giochi per non attirare forze oscure... e intervenire solo se estremamente necessario - aggiunse.

- Le guardie intendi?- fece Liz lanciando un'occhiata verso di me. Io non potei che massaggiarmi il collo.

- C'è qualcosa di peggio delle guardie - aggiunse lui guardando Trinity che annuì. Neo fece un grande respiro.

- Si chiamava Smith. Era una guardia, la guardia che mi ha sparato, ma per qualche motivo non sono morto e l'ho distrutto. Nel momento in cui ciò è successo quel... programma invece di sparire da Matrix in attesa del reset, di essere cancellato, diciamo, ha deciso di fuggire da Matrix stessa, di usare le sue conoscenze per sfuggire all'oblio trasformandosi in un virus che latita dentro Matrix, colonizza persone come un agente, ma non le abbandona, le usa come suo esercito personale - sospirò Neo.

- Quel bastardo! - aggiunse tra i denti Trinity. Noi eravamo tutti impietriti dal terrore. 

- Non volevo che voi doveste trovarvi di fronte Smith. E vi assicuro che farò tutto ciò che potrò perché non succeda. Cercherò di tenerlo lontano e all'oscuro mentre voi darete il via al programma di stand by. Purtroppo non posso garantirvi che non ci saranno guardie, ma so che potete affrontarle. Vi insegnerò come fare. - disse lui deciso.

- E' tardi signori - disse Morpheus all'improvviso. - Noi dobbiamo raggiungere Mary Jane e voi dovete rincasare prima che spengano tutto - ricordò lui.

-A proposito non c'è un allarme che avverta prima che si spenga la luce?- chiese Liz mentre ci alzavamo.

- Se ci fosse a cosa servirebbero le torce in ogni stanza!? - la provocò Michael spettinandola. Liz lo rincorse fino all'uscita. Trinity li guardò passare scuotendo la testa poi la sentii sussurrare con Morpheus:  - sono ancora così bambini -.

- Cresceranno presto. Già un po' l'hanno fatto da quando sono tornati dalla missione - disse lui lasciandoci andare avanti. Io riuscii ancora a distinguere Trinity che aggiungeva: - non sarà facile - .

- Per chi lo è stato?- le rispose Morphues mettendole una mano sulla spalla.

Neo ci accompagnò a casa. Arrivati in appartamento le luci erano già dei lumini, presto sarebbero scomparse. Presi la torcia dalla camera e andai sul balcone. Liz mi guardava dalla stanza senza capire cosa facessi.

- Potrebbero proiettare le stelle sulla grande semisfera - le dissi allora. Lei mi raggiunse, guardò su e rispose: - Non sarebbe una brutta idea, ma Morpheus ti direbbe che di notte bisogna dormire, cosa serve illuminare la volta e sprecare elettricità?- lo scimmiottò Liz. Mi fece ridere. 

- Domani è una lunga giornata, io vado a nanna, buona notte - disse Liz sparendo dentro la camera. - Buona notte - la salutai.

Rimasi lì  ancora un po' a guardare nel nulla. Strana la vita: ti manca qualcosa solo quando non l'hai più. Però se sai guardare bene ogni giorno ti rigala qualcosa: quel giorno avevamo cominciato a stabilire il sogno e avevamo risolto la questione della missione alla Brooklyn Tech per prendere il virus.

Matrix the endDove le storie prendono vita. Scoprilo ora