Insonnia

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La notte più scura che avessi mai visto era sopra di me, come una coltre pesante di nubi spesse. La pioggia mi sventagliava la faccia. Ero a terra, tramante, immobile, devastata dalla paura. Incapace di frenare le lacrime. Si sentivano solo echi lontani di esplosioni, bagliori incerti.  Mi guardavo le mani piene di sangue. Sentivo l'odore della terra bagnata tutto attorno a me. Poi le nubi all'improvviso si aprivano, il sole irrompeva e falciava la terra. Mi toglieva il respiro.Sentivo voci lontane, corse. Vedevo riflessi di occhi immagini e ricordi, una musica, il frastuono. Mi tappai le orecchie e chiusi gli occhi e respirai a fondo.

Mi svegliai di soprassalto nel letto dell'alloggio. Sudavo. Liz dormiva profondamente. Non sapevo cosa fare così presi la torcia e cominciai a vagare nel livello che conoscevo meglio col museo e la biblioteca. Quando entrai nella sala delle stelle c'era un figura stesa sul pavimento di roccia.

- Trinity? - feci stupita.  Lei fece segno di accomodarmi. 

- Niente sonno? - mi chiese lei.

- Brutto sogno. Tu? - risposi soltanto.

- Anche io. Credo di aver sognato la precedente me. Alla fine. Il tuo sogno invece?- disse lei sospirando.

- Non saprei dirlo esattamente: ero stesa per terra e piangevo.Mi faceva male ovunque, sentivo inghiottirmi dal nulla che avevo intorno, poi sorgeva un enorme sole e dovevo chiudere gli occhi perché era troppo forte. Vedevo delle immagini suoni e occhi soprattutto, sovrapposti, come dei flash - raccontai.

- Sembrerebbe che anche tu abbia sognato la morte, ma non credo che la cosa sia così semplice. Anche Neo fa sempre brutti sogni. Si ostina a non volerne parlare, ma questi sogni se li tieni dentro ti fanno più male. Sai che anche io vedevo un sole enorme a un certo punto! Se tutti vediamo lo stesso sole c'è un motivo: vuol dire che lo vedremo, prima o poi, tutti insieme - fece stupita.

- Perché Neo non ti racconta i suoi sogni? - chiesi.

- Credo per non  spaventarmi - sospirò lei.

- Non so se è meglio sapere o non sapere, la Caster dice che è meglio sempre sapere - le dissi sdraiandomi.

- La Caster?! Forse hanno ragione i ragazzi, allora,  sei davvero la sua cocca! - aggiunse cambiando argomento.

- Perché? - chiesi stupita.

- E' sempre molto preoccupata per te... anche l'altra settimana al centro di calcolo eravate li a parlare fitto, fitto - aggiunse facendomi l'occhiolino. 

- Parlavamo di scelte, del capire il perché si compiono - riassunsi.

- Argomento piuttosto interessante, ma un po' pesante... Liz invece credo voglia diventare un hacker, non fa che chiedermi delle mie bravate giovanili - rise Trinity.  

- Tu sei mai stata dall'oracolo?- le chiesi io invece.

- Si e le ho fatto domande abbastanza stupide, tipo quando troverò l'amore etc... E' che io pensavo di non credere a certe cose quando Morpheus è venuto, ma poi si cresce, si cambia. Alla fine ero una ragazzina come tante altre -  alzò le spalle.

- Sai che mi ha risposto che avrei dovuto avere molto pazienza con l'eletto. Ha detto: gli uomini hanno sempre bisogno di molto tempo per accorgersi di essersi innamorati...e aveva ragione.- mi confessò Trinity.

- Come hai saputo che era Neo quello giusto? - le chiesi curiosa.

- Infondo l'ho sempre saputo ma quando mi ha tirato su con la corda da quel palazzo, allora ne sono stata certa al 100% - disse riferendosi al racconto del salvataggio di Morpheus.

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