Stand-by

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MATRIX

Robert si era svegliato alle sei , ma era stato lì immobile a guardare il soffitto per troppo tempo. Aveva cercato , tentato di seguire gli indizi che sua moglie gli aveva lasciato, ma qualcosa continuava a sfuggirgli. Controllò svogliatamente la posta della sua casella universitaria. C'era un messaggio lasciato sul suo form dei contatti: proveniva da un destinatario ignoto , c'era soltanto una brevissima scritta : Look at my site Kiss. MJ

Sapeva benissimo di chi era. Non perse tempo. Digitò l'indirizzo del sito personale di Mary Jane che la scuola le aveva fornito. Aprì la pagina, batté sul tavolo impaziente finché non si caricò: al posto del sito, dell'intero sito c'era una grossa immagine, la ingrandì e rimase senza fiato.In un angolo della foto c'era una scritta, indistinguibilmente nella calligrafia di sua moglie.

I hope to see you soon , Kiss, MJ

Toccò con le mani il video quasi per accertarsi che fosse vero. Rimase a guardarlo per un'ora intera, non riusciva a staccarsi da quel disegno. Ricordava quel posto: la loro luna di miele, dopo il matrimonio in Italia. Fece un giro, si vestì, si lavò, poi tornava sempre lì . Peter era da sua madre, l'avrebbe raggiunto per pranzo. Era la mezza quando prese la macchina, portandosi dietro il portatile dove aveva salvato la foto. Strinse il volante tra le sue mani. Cosa voleva dire tutto questo? Col tempo le cose gli si complicavano invece che svelarsi!

Era l'una meno un quarto quando si immise nel traffico cittadino per raggiungere la madre e il figlio. Era un po' in ritardo, ma in strada non c'era moltissima gente. Aveva il portatile accanto a sé nel sedile. Peter gli aveva appena telefonato chiedendogli dov'era. Anche se era perchè aveva fretta di uscire dopo pranzo coi suoi amici, un po' gli faceva piacere.

Improvvisamente sentì come un forte colpo dietro la nuca. Vide Mary Jane davanti a lui cadere sotto il fuoco di un fucile e accasciarsi. Il suo cuore partì a mille. L'auto sbandò. Si trovava nella curva poco prima dell'uscita per il super market. Contro sterzò ma era troppo tardi vide il cordolo pesante che divideva la sua dall'altra corsia avvicinarsi paurosamente.  Un attimo prima dell'impatto il cordolo sparì nell'oscurità. Era seduto. Fermo. Immobile. Nel vuoto. Niente auto. Niente strada. Niente cordolo. Niente PC. Era morto? Cosa ci faceva nel nulla?

Poi il mondo ricomparve attorno a lui. Non era più a New York. Non era più in auto. Era seduto su una spiaggia, davanti ad un mare che conosceva fin troppo bene.  Riconobbe lo sfondo sul sito della moglie, ma che senso poteva avere? Si guardò intorno. Una ragazza gli si stava avvicinando lentamente camminando sulla spiaggia. Lo invitò ad alzarsi e a seguirla. Robert non sapeva cosa fare per cui le andò dietro. Voleva capire, voleva sapere. Camminarono lenti risalendo su per una lunga scalinata fino a vedere tutta l'isola dall'alto: allora ne fu certo. Era alla isole tremiti, anche se non si spiegava come era stata catapultato lì e ora guardava quella bellissima ragazza trepidando al pensiero di una ragazza che aveva avuto accanto in quella stessa passeggiata. Non poteva essere un caso! Era il più bel luogo che avesse mai visto in vita sua: che fosse arrivato in paradiso? Che il paradiso avesse il colore dei suoi ricordi? Robert non capiva, ma non poteva non ascoltare quella voce. Non poteva fare a meno di essere cullato dalla sue tenui parole di pacata speranza.

Nel 23esimo piano del suo palazzo l'architetto stava sudando e non pensava nemmeno di poterlo fare. Le sue solite equazioni erano tutte sballate , ogni attimo di più. Ogni schermata nella sala ormai era coperto da quel mare e lui non poteva più nulla. Si sedette impotente. La cosa che lo colpì è che lui sapeva di aver perso il controllo, non poteva più fare nulla per sistemare le cose.

Gli uomini scomparvero da Matrix uno per uno: un solo uomo rimase dentro Matrix e lui sapeva chi era. Neo. Dove, dove aveva sbagliato? Quale imprescindibile equazione aveva portato il suo nuovo risultato dopo venti prove esatte al millimetro ad uno sfacelo così completo?Nemmeno le prime iniziali prove erano state così catastrofiche. Sapeva che centrava l'anomalia, ma l'anomalia da sola non poteva fare questo. Neo non era capace di azionare questo con il suo potere. Come poteva aver fatto tutto questo quella ragazza insignificante? Un corriere? Di un virus? Mandato da chi? Si trovò davanti una Matrix vuota come quando l'aveva creata. Lui solo era dio di quel mondo, in teoria lui e lui soltanto poteva deciderne le sorti.

Matrix the endDove le storie prendono vita. Scoprilo ora