Un seconda possibilità

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- E' strano guardarli vivere così, senza accorgersi di nulla-dissi. Io e la professoressa Caster avevamo scaricato i filmati registrati dal chip che Dennis aveva montato nel pannello sul tetto della Brooklyn Tech facendo ponte dall'astronave fino al centro di calcolo.  Neo voleva che riguardassi dall'esterno il mio duello con la guardia e cercassi di capire dove potevo migliorare.

- Anche tu hai vissuto così per tanto tempo - mi rispose la Caster.

- Prof, lei ha mai avuto la sensazione che tutto fosse finto? - chiesi curiosa.

- In alcuni momenti quasi la certezza! – mi confessò lei. Era strano pensare che quel chip fosse ancora in Matrix e stesse ancora registrando, come se tutti se ne fossero dimenticati. Perfino la polizia che era stata sul tetto molte volte, ma nessuno aveva mai staccato nulla. Possibile che non sapessero che stava ancora trasmettendo?

- Quello non è suo marito? - chiesi.  C'era un uomo che parlava con la polizia scuotendo la testa più volte. - Sapevo che sarebbe venuto a scuola, prima o poi, vorrà vedere i server, credo abbiano ormai scoperto cosa abbiamo portato via. Ci sono dello copie di backup, con una differenza sul giornaliero si fa presto, non ci vuole un genio dell'informatica - sospirò lei.

- E' un problema?- chiesi io.

- E' rischioso, ma per cancellare tutti i backup avremmo impiegato troppo tempo- aggiunse concentrandosi sui video.

- Chissà se ha ricevuto il mio messaggio - sorrise all'idea. La guardai in modo interrogativo.

- Non sono stata del tutto sincera con lui e certamente non mi aspettavo che Neo comparisse così dall'oggi al domani dopo tutto questo tempo, non ho avuto modo di avvertirlo o di prepararlo - aggiunse Mary Jane.

- Nessuno lo ha avuto - risposi. 

- Dovrò delle grosse scuse ai vostri genitori, comunque vada e non so se le accettaranno mai, io forse non lo farei... ma vedi io sapevo da un bel po' di Matrix - ammise.

- Da quanto? - la guardai allibita.

- Da prima che Neo lo scoprisse. Quando l'hanno contatto e lui mi ha scritto ero molto in dubbio su cosa dirgli di fare, ma lui era ossessionato da questa verità e so quanto è dura rimanere e fare finta di nulla e mentire tutti i giorni, anche alle persone che ami, così gli ho consigliato di rispondere a Morpheus - raccontò lei.

- E non ha mai detto nulla? Nemmeno con suo marito? - le chiesi stupita.

- Forse mi avrebbe creduto, ma mai e poi mai mi avrebbe lasciato andare. Vorrei tanto avere il tempo di spiegargli, ma non so se ne avrò l'occasione. Se non lancio quel virus non ce l'avrò mai. In realtà non potevo fare diversamente. Quella scelta di quel giorno, come Neo me l'ha posta, non era più una scelta che potevo prendere da sola, aveva troppe conseguenze per troppe persone - sospirò Mary Jane.

- Non capisco -  arrossii pensando alla motivazione futile perchè io avevo preso quella pillola.

- Neo vi ha detto della lettera? - chiese la professoressa.

- Quella che gli ha lasciato lo scorso Morpheus? Sì, ce ne ha parlato - non ero certa di aver capito tutto di quella storia, ma Neo sembrava così sicuro che tutti gli avevamo creduto.

- Vi ha anche detto che sta seguendo la lettera passo , passo e che se anche una sola cosa non andrà come c'è scritto lui crede che Matrix non finirà? Noi siamo sull'equipaggio di una nave, una nave delle macchine, che lui ha fatto rubare perchè così era scritto sulla lettera. Se uno solo di noi sceglieva la pillola blu, per esempio, secondo quanto scritto in quella lettera, Matrix non sarebbe finita. Questo lui  lo crede fermamente. Avendomi lui mostrato la lettera prima che io vi portassi in palestra, capisci che non era una scelta che qualcuno di noi potesse compiere: era una responsabilità troppo grande, decidere noi per il mondo intero - mi spiegò lei. Rimasi impietrita a guardarla.

Matrix the endDove le storie prendono vita. Scoprilo ora