Il giorno seguente ero frastornata come pochi. La mattinata non poteva essere più piena: avremmo sperimentato l'astronave sentinella e avremmo presentato il nostro sogno. Non avevo mai visto una sentinella da vicino, ma non pensavo che fossero così grosse. Era incredibile la sua struttura: le braccia meccaniche ricordavano tanto l'esoscheletro di un insetto. Io odiavo gli insetti. Le navi come quella in realtà solitamente, come ci spiegò Morphues, guidavano gruppi di sentinelle nell'esplorazione dei condotti sotterranei per intercettare navi della resistenza. Entrammo: l'intera struttura era un covo di fili elettrici e pulsanti. Link e i ragazzi dovevano aver fatto una bella lavorata. Trovammo Neo e Link a metà dell'astronave a discutere animatamente su come trasformare un morsetto delle macchine in una presa elettrica umana.
- Ci serve più spazio per almeno due postazioni di connessione - gli ricordò Neo.
- Ci stiamo lavorando - promise Link. Neo ci fece segno di seguirlo e ci portò in un'altra zona dell'astronave, nel livello più basso, in cui stavano lavorando i nostri compagni. Improvvisamente spuntò fuori dal fianco delle scale una testolina nera.
- Dennis? Ma come ti sei conciato? - feci stupita.
- Solo un po' di fuliggine. A queste macchine non piaceva certo spolverare, come tocchi qualcosa si alza un polverone! - mi spiegò cercando di ripulirsi.
- Dovresti trovarti a tuo agio, non è molto diverso da camera tua! - lo accusò Liz.
- Le camere non sono fatte di circuiti - si giustificò lui. Si sentirono alcune voci dal livello sottostante che urlavano: - Jason metti giù quel cacciavite -.
- Michael - commentò semplicemente Liz.
- La finezza in persona - aggiunse Neo. Nel frattempo comparve Steven con un gran secchio d'acqua e fece per gettarcelo addosso.
– Non provare a far entrare una goccia d'acqua qui dentro! - urlò Neo. Steven scappò su dalle scale, poi si bloccò diventando serio.
- Ciao Morpheus - lo salutò. Bastò un cenno perché Steven posasse il secchio.
- Perché non gli faccio questo effetto anche io?! - protestò Neo. Tornammo verso la sala principale.
- L'età, Neo... e un certo savoir faire - sogghignò Morpheus.
- Link, tra cinque minuti facciamo una prova generale dell'accensione e dei comandi e facciamo fare un giro di ricognizione - aggiunse prendendo in mano la situazione. Trinity entrò col fiatone poco dopo.
- Non potevo perdermi questa prova - disse elettrizzata. Liz le sorrise.
- La Caster non viene? - chiesi io invece.
- No, ci raggiunge dopo, sta ultimando il vostro lavoro - rispose lei.
Dieci minuti dopo uscimmo dal muro più esterno di Zion. Il movimento dell'astronave era senz'altro particolare, oscillante a destra e a sinistra: più simile a quello di un animale che non a un mezzo di trasporto umano.
- Perché non posso guidarla io, la sentinella?- chiese Trinity.
- Perché non ci servirà, noi saremo su un altro mezzo - disse semplicemente Neo.
- Si tratta della lettera, vero? - provò lei.
- Non penso sia il caso ora - chiuse Neo.
- Se non ora, quando, Neo? Scoppierai a furia di tenerti tutto dentro! - gli disse lei arrabbiata. Noi guardavamo fuori dagli oblò che avevamo ricavato dagli occhi multiformi di quella macchina fingendo di non sentire, molto imbarazzati.
STAI LEGGENDO
Matrix the end
Fanfiction#Matrix - FAN FICTION# Neo nel suo ultimo viaggio scopre di non poter essere lui a decidere se terminare o meno Matrix, ma trova un modo di lasciare alla prossima versione di sé stesso una lista di vulnerabilità, di invidui che presentano anomalie...