Il ritorno di Liz

15 3 5
                                    

-Eccoti!- accolsi Liz quando entrò in casa. -Sono contenta che sei a casa.Non ne potevo già più di questi maschiacci- dissi buttandola sul ridere.

In ospedale ero passata a salutarla un paio di volte con Peter, ma non avevamo mai parlato di come ci eravamo lasciate lassù. Peter aveva detto che quello che era successo lassù, era giusto ci rimanesse ed ero d'accordo con lui. Era stata troppo estrema come situazione per poter giudicare un comportamento. Liz zoppicava ancora un pochino, ma camminava molto meglio dell'ultima volta che l'avevo vista in ospedale. 

-Abbiamo quasi temuto che ti perdessi il party di domani sera -aggiunse Steven abbracciandola. Jason le aveva preparato un mazzo tutto nuovo di carte Yughi-Oh con cui giocare e lo mostrò a Liz tutto orgoglioso.  Michael si alzò dal divano, ma rimase lì fermo immobile. Liz non lo guardò nemmeno. Come se non esistesse. Come se fosse trasparente. Dopo aver salutato anche Dennis, Liz mi trascinò nella nostra stanza.

Si sedette, si massaggiò la caviglia e mi disse: -Che cos'è questa storia del party? Claire devi spiegarmi!-.

- E' solo per festeggiare la fine di IA. Con tutto quello che abbiamo passato, direi che è il minimo che potessero fare. In ogni caso nessuno sa che noi eravamo lassù , quindi possiamo goderci la festa senza fotografi o altre scocciature - le assicurai.

- Io sono ancora in convalescenza - disse lei risoluta.

- E se Steven si offrisse di accompagnarti? - le dissi io guardandola con un sorriso. Liz mi guardò sopresa.  - E' stato lui a venire da me: era in crisi per mancanza d'amore - sospirai.

- Sì ,certo - Liz alzò gli occhi al cielo e incrociò le braccia.

- Giuro! E' stato lui a dirmi che non trovava mai quella giusta - le riportai.

- E questo però non centra molto con me... - mi disse facendo il muso.

- Mi ha chiesto se esisteva una ragazza sulla faccia della terra che non sbuffasse dopo 5 secondi a sentirlo parlare di video giochi - allargai le braccia facendo un sorriso.

- Questo ti ha chiesto? - sbottò Liz sorpresa.Io confermai.

- E tu? - fece Liz curiosa.

- Io cosa? - feci la finta tonta.

- Cosa gli hai risposto? - insistette lei.

- Nulla di che - alzai le spalle.

- Parla - mi minacciò Liz.

- Se no cosa mi fai? - accettai la sfida. Mi affondò facendomi franare sul letto. Ci trovammo sdraiate a ridere come due stupide.

- Gli ho detto che doveva riflettere se voleva una ragazza o una grande amica - confessai dopo aver ripreso fiato.

- Solo questo? - fece Liz delusa.

- Non ho fatto il tuo nome; ma è stato lui a cominciare a parlare di te, dopo...- aggiunsi sorridendole.

- E come sai che si riferiva a me? - mi chiese scettica.

- Mi ha chiesto se pensavo che tu gli volessi ancora bene dopo quello che ti aveva detto prima di partire - le spiegai.

- Oh, mio dio! Allora ci ha ripensato!- fece Liz rialzandosi.

- Non correre Liz, intanto potresti andare con lui al ballo e poi vedi come va la serata - le suggerii.  Liz sorrise aprendo l'armadio. Lo leggevo nei suoi occhi che il pensiero la riempiva di gioia.

Poi tornò seria, si voltò verso di me e disse: - Claire io, lassù, non volevo...- cercava le parole ma le morivano in gola.

- Lo so, tranquilla, nemmeno io - la prevenni. 

Matrix the endDove le storie prendono vita. Scoprilo ora