Addestramento

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Il secondo risveglio fu meno traumatico del primo , ma comunque piuttosto rumoroso. Ero nella camera da sola. Non c'era traccia di Liz, meglio così. Non avevo più alcuna flebo, mi tastai i capelli, stavolta avevo circa un paio di centimetri di chioma, sempre meglio che essere pelata. 

- Voi siete pazzi - la voce della Caster non lasciava dubbi. Era furiosa. 

- Se pensi che io mi rimetterò qualsiasi cosa nel mio cervello, ti sbagli di grosso! Quelle macchine mi hanno succhiato per quasi tutta la mia vita. Non mi farò mai più toccare da una di loro - aggiunse la Caster. Mi affacciai dalla porta della mia stanza e individuai la professoressa in un locale adiacente.

- Non è obbligatorio, è solo che ancora non sappiamo se mai ti servirà tornarci - spiegò Trinity. 

- Dove? in Martrix? Nemmeno per Idea! - disse la Caster comparendo sulla soglia del locale dove anche io mi trovavo.

- Oh, Claire, ti sei svegliata? tutto a posto? - chiese venendo verso di me. Trinity sospirò e mi sorrise.

- Stendiamo un velo pietoso sulla modalità di disconnessione, veramente barbara, se intendete farlo su larga scala dovete studiare un altro protocollo - tuonò Mary Jane.

- Se tu hai idee , a tempo debito ne parleremo - rispose Trinity cercando di non essere dura.

- Lascia che i ragazzi si divertano un po' almeno, ti garantisco che non corrono pericoli nel programma di addestramento - aggiunse Trinity. Io la guardai stupita senza capire a cosa si riferisse.

- E' una loro scelta - rispose soltanto prima di prendere una scala verso il livello più basso. Io guardai Trinity perplessa.

- Bel caratterino la vostra prof - disse soltanto facendomi segno di seguirla.

- Come ti senti Claire? - chiese poi.

- Molto meglio - annuii convinta. Mi fermai impietrita sulla porta del locale. L'intero gruppo si voltò verso di me. Vidi Liz abbassare lo sgardo a terra, Michael finse indefferenza, come se fossi un fantasma.

- Ehi, Claire! - l'unico fu Dennis che mi salutò con un cenno che ricambiai avvicinandomi a lui. I suoi occhi sembravano veramente neri con la chioma pelata. Mi sorrise e gliene fui grata.  

- Bene, ragazzi, come avete intuito, adesso che state meglio vorremmo farvi fare un po' di addestramento base, non sappiamo se vi servirà, ma è una buona palestra per capire come funziona Matrix - introdusse Neo.

- Visto che siete amanti di Quake Arena, abbiamo fatto una simulazione ad hoc per voi - disse Link che sembrava impaziente di cominciare. I ragazzi del gruppo, Michael in primis furono tutti molto entusiasti. Io molto meno. Ancora quel gioco! Era il momento della verità: avrebbero tutti visto che io non avevo nulla a che fare con quel gruppo e che si erano sbagliati a mettermi in quella lista.

- Come funziona ? - fece impaziente Michael.

- Niente joystick, stavolta giocerete in prima persona - disse Trinity mostrando le postazioni che usavano per riconnettersi a Matrix e ai programmi di allenamento.

- Se ti colpiscono, fa male? - chiesi con voce tremante.

- Nel programma di allenamento non ci sono proiettili veri, ma in Matrix se ti colpiscono fa terribilmente male. Posso assicurarvelo. E anche qui il colpo è ...notevole - aggiunse.

- Due squadre, due bandiere, un campo di allenamento, due basi, armamenti illimitati. Chi porta nella sua casa base la bandiera degli altri vince. Confermate? - chiese Link entusiasta. Michael diede una pacca sulla spalla a Jason, il suo braccio destro, il suo compagno di scorribande informatiche. - Qualcuno vuol fare il capitano? - aggiunse Neo.

Matrix the endDove le storie prendono vita. Scoprilo ora