The real Brooklyn Tech

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Qualche giorno dopo io e Liz andammo a portare alla prof i risultati della prima analisi sulla base dati che Trinity ci aveva passato. Rimanemmo stupite da come aveva tramutato la sua camera d'ospedale. C'erano fogli appesi ovunque, aveva appoggiato il portatile sul letto. Era diventato più o meno come il suo ufficio in effetti. Forse un po' più caotico. Quando entrammo si alzò dal portatile e ci invitò a sedersi.

- Com'è la situazione lassù?- disse sospirando. -

IA non si è mossa per ora. - dissi. Liz le passò la chiavetta coi dati: - Ha lasciato un cratere enorme!- aggiunse.

- E' una mossa che non avevamo previsto. - sospirò la Caster, aprendo i dati della chiavetta.

- Avete trovato i vostri dati?- chiese poi lei. Noi annuimmo.

- Ho ripristinato il mio portatile praticamente- ammisi.

- Ottimo, Liz?- la prof si voltò verso di lei.

- E' stato strano. Mi sono chiesta se i miei disegni li avesse fatti IA e non io?- chiese . Era la stessa cosa che avevo pensato con le mie poesie.

- Eh, è dura , vero!? Immaginavo.Però puoi pensare al sogno dello stand-by per esempio: non eri connessa eppure hai disegnato e Claire ha scritto, quindi non era Matrix a farvi scrivere o disegnare. Lei immagazzinava solo le vostre opere per darvi l'illusione che una volta riaperto il portatile le cose erano come le avevate lasciate. - ci spiegò la prof. 

-Claire, hai trovato mio marito, quindi?- aggiunse poi voltandosi verso di me. Liz mi guardò stupita. Non le avevo detto nulla ancora della mia gita.

-Sì, certo...- risposi.
- Allora non mi racconti nulla?- disse lei fissandomi dritta negli occhi.  Cosa avrei potuto tacerle? Io sapevo che lei avrebbe voluto sapere tutto, ma in fondo era meglio attenersi alla parte importante: la salute di suo figlio e di suo marito.

- Ho visto suo marito solo di sfuggita, era ancora incosciente. Non ho trovato il dottore, ma suo figlio mi ha detto che avevano fatto l'operazione al cuore la scorsa notte e che era andata bene. Quando sono andata via stava per risvegliarsi. Ho preferito lasciarli un po' da soli, ma ho lasciato a suo figlio Peter il mio telefono così se vuole può contattarlo lei direttamente- riassunsi.  

-Sei stata molto gentile, Claire, non era necessario- disse la prof colpita. -Per ora Peter non mi ha chiamato- ammise poi delusa.

- Era molto stanco dopo l'operazione, forse ha preferito stare un po' col padre finché era sveglio- tentai.

- Non sei brava a mentire, Claire. Era arrabbiato con me, vero?!-  disse la Caster in maniera molto diretta. 

- Ho cercato di spiegargli che la situazione era complicata- aggiunsi.

- Non eri tenuta a farlo- sospirò la Caster. -Non ti preoccupare, col tempo gli passerà. L'importante è rimettere in piedi Robert. Non ce la faccio a gestire tutte queste cose da sola e poi c'è quella questione irrisolta lassù - indicò il soffitto.  Si massaggiò gli occhi. 

- C'è una cosa che dovreste fare per me. Chiederò a Morpheus di accompagnarvi. Mi servono gli ultimi backup dei server della scuola e dei documenti del mio ufficio. Sia quello nella scuola virtuale che in quella vera - aggiunse.

- In che senso?- chiese Liz stupita. 

- Nell'archivio di IA certamente c'è il contenuto di quei server e dei miei documenti in una cartella molto simile alle vostre personali e fin qui è facile. La cosa più difficile invece è un altra. La vostra scuola esisteva prima dell'avvento di IA e di Matrix, fuori da Matrix. Matrix l'ha riprodotta. Se quei server non sono andati distrutti ho bisogno di vederli. Potrebbero esserci informazioni importantissime sulla guerra contro le macchine e su come distruggerle- aggiunse.

Matrix the endDove le storie prendono vita. Scoprilo ora