Oscurità

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-Dunque fammi ben capire: perché dovresti andare lassù?- la voce di Peter graffiava il silenzio di Zion quella sera. Intravedevo i ragazzi che gettavano i cartoni della cena da asporto in casa discutendo su cosa fare prima di sera.  Stavo tenendo d'occhio Michael, per via che non facesse qualche sciocchezza con Liz. Per ora era stato molto zitto, ma la cosa non mi lasciava troppo tranquilla. 

-Perché devo. Perchè il solo pensiero che quelle sentinelle arrivino lì mi fa ancora più paura.- tentai di spiegargli.  

- E se potessi scegliere?  Se andare o restare ?- mi chiese Peter.

- Restare per cosa?- osai chiedergli.

- Per me ad esempio - tentò lui.

- Per vederti uccidere da una macchina. No, non ce la faccio - gli dissi trattenendo le lacrime.

- Non è detto che vincano! - protestò lui.

- Hanno già vinto molte volte - gli risposi sospirando.

- Anche noi le abbiamo sconfitte - disse Peter orgoglioso.

- Una volta soltanto - ricordai. Chiusi gli occhi, sospirai e lanciai uno sguardo alla cucina.

- Quanto starete lassù? - mi chiese lui dopo un attimo di silenzio.

- La missione dura non più di tre giorni - gli assicurai.

- Tre giorni più due di isolamento sono 5 giorni : sono abbastanza, non credi?- mi chiese perplesso.- Sì - non capivo dove volesse arrivare.

- Però sono meno di una settimana , fra meno di una settimana sarete già qua - aggiunse lui parlando più con se stesso che con me. Sarebbero stati più di cinque giorni. Sarebbe stata tutta la sua vita, solo che lui non lo sapeva e l'avrebbe scoperto troppo tardi. Ma poteva trovare tante ragazze con cui essere felice , per avere la vita che meritava, non una vita in fuga o sotto attacco. Quella non era una vita.

-Sì , cinque giorni: cruciali non saranno più di alcune ore in tutto- mentii dopo un bel respiro. Lo sentii fare un bel respiro profondo:- ok, resisterò- rispose. Lo speravo per lui. Notai Steven che guardava fuori dalla finestra di camera sua, solo. Era stato stranamente silenzioso a cena chissà cosa gli aveva detto Liz. Comunque sembrava l'avesse turbato.

-Così vedrai l'universo, come è la nostra terra da fuori- riflettè Peter.

Io sorrisi: -è una delle poche cose positive della missione- gli risposi.

- Avete deciso insieme? - chiese poi. Peter non aveva mai visto Liz, ma gli parlavo spesso di lei.

- Sì, è stato quando siamo tornate dalla superfice - confessai.

- Ma eri tanto che ci pensavi... anche quando sei venuta qua ne parlavi già- mi ricordò lui. 

- Prima o poi, con noi o meno, sarebbe stata fatta, ma ora non possiamo più aspettare- sospirai.

- Mi devi ancora un bacio- aggiunse lui. Io alzai gli occhi stupita.

- Si, dal sogno- continuò. Risi.

- Non saprei come potresti fare, domani alle 9.00 ci vengono a prendere - aggiunsi.

- Troverò il modo di stupirti, ma non ti posso dire nulla ancora - mi rispose eccitato. Io aggrottai la fronte. Non capivo davvero come potesse fare.

-Devo scappare ho il turno- concluse Peter.

- sì, certo. Scusa. Salutami tuo padre- gli dissi. Lui promise che l'avrebbe fatto e mi salutò. Un po' ero dispiaciuta che fosse già finita . Mi ero immaginata chissà quali discorsi!   Stavo per rientrare in casa quando vidi Liz uscire dalla porta col vestito nuovo. Corsi verso di lei.

Matrix the endDove le storie prendono vita. Scoprilo ora