La festa

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Il terribile drammatico momento tanto temuto da Liz ormai era arrivato: doveva indossare il vestito. Trinity alla fine ci aveva fatto una sopresa e ci aveva consegnato i vestiti dopo la prova dello stand-by. Per un po' la lasciai fare: se lo metteva, se lo toglieva, provava i pochi vestiti che aveva nell'armadio, poi ricominciava tutto da capo. Risultato? Ad una mezz'ora o poco più da quando Trinity sarebbe passata a prenderci lei era ancora in mutande stesa sul letto a piangere.

- Liz, che c'è? Cos'ha che non va il tuo vestito?- le chiesi.

-Neanche il tuo l'hai ancora messo- rispose lei piccata.

-Mi sto truccando, sai che sono lenta perchè non sono capace, dopo lo metto: tu non mi sembri molto pronta!- aggiunsi.

-Io non vengo. Ho da fare- rispose soltanto.

- Liz non puoi non venire! All'entrata del tempio hanno messo due gigantografie dei tuoi disegni: tutti vorranno conoscerne la creatrice!- la pregai.

- Non è vero, io non vengo- rispose seccata.

- Liz ma ci siamo tutti!- la pregai. -Tutti chi?- mi silurò con gli occhi lei.

-Steven, Michael , Jason, Dennis,  Link, Trinity, Neo, Morpheus... - iniziai a  snocciorle l'intera lista di persone che conoscevamo. -Appunto, non voglio che mi vedano così!- disse imbronciata.

-Perché?-insistetti.

-Perché sto malissimo!- mi gridò chiudendosi in bagno.

-Non è vero e tu lo sai- risposi urlando attraverso la porta. In quel momento suonò al campanello Trinity.  Le aprii facendole segno di venire velocemente verso la nostra camera.

- Sei già qua? Non sono pronta nemmeno io!- allargai le braccia.

-Sono venuta prima per darti una mano con Liz- mi rispose.

-Ah ok, ma non dovevi vestirti di rosso?- le chiesi studiandola.

-Neo ha detto che gli piace più il nero- sospirò.

-In effetti sei bellissima- mi complimentai con lei. 

-Liz è di là?- chiese.

-mmh,mmh...crisi assoluta- le mimai.

-Vatti a vestire ci penso io- disse risoluta. Le ubbidii. D'altronde io avevo quasi finito le mie armi di convinzione. Venti minuti dopo stavamo uscendo.

-Perché non ti sei messa il vestito?- le chiesi contrariata.

Fu Trinity a rispondermi: - visto che la cosa che odiava era la gonna abbiamo fatto un patto: io sceglievo tutto il resto, lei i pantaloni-.

-così è molto meglio!- mi disse Liz sorridendo.

Risi anche io. -Ma siamo sicuri che la lasciano entrare?- dissi per farle uno scherzo.

– Le persone in lista potrebbero andarci anche in scarpe da ginnastica- disse Trinity.

-Cosa?- gridò Liz. -Perché non me l'hai detto??? Dovrò sopportare inutilmente questi stivali fino a tarda notte!!- protesto lei.

 –Stai benissimo. Non ti preoccupare, ci sono divani ovunque- aggiunse Trinity.

-La prossima volta non mi fregate, no, proprio no!- disse Liz convinta.

-E' una minaccia Liz?- le chiesi io.

-Vedi è già così ansiosa per la prossima festa, non vede l'ora!- aggiunse Trinity guardandola di sottocchi.

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